Saccheggio Bankitalia!!! FAI GIRARE!!!1!!
In questi giorni il M5S sta bloccando i lavori della Camera dei Deputati con interventi ostruzionistici ed al grido di«giù le mani dalla Banca d'Italia»parlando di privatizzazione di Bankitalia, di regalo alle banche e così via. Questo è un articolo originale di M5S Senato.
Inoltre girano sul web parecchie affermazioni fuori controllo.
Anche se nella vita come in questo caso niente è tutto bianco o tutto nero, le bugie però sono sempre bugie. Cercherò quindi di fare un po' di chiarezza.
Le balle precedenti su Bankitalia
Vi rimando al mio comodo video sulla bufala di «Bankitalia S.p.A.».Se preferite guardarvi un video
Cosa dice il decreto
Dopo le modifiche apportate dal Senato, il testo (ad ora) risulta questo (in formato web).UPDATE: dopo la conversione in legge da parte della camera, il testo è quello che ho commentato ed è stato pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale.
Se non l'avete letto, consultatelo. I punti fondamentali sono:
- La Banca d'Italia resta comunque un istituto di diritto pubblico, ed i partecipanti al capitale non hanno voce sulle questioni istituzionali.
- In base a questa relazione, il capitale passa da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro.
- Ogni soggetto non può detenere più del 3% delle quote.
- Lo Stato può riacquistare temporaneamente le quote detenute in eccesso dai soggetti se non si trova un compratore.
Il decreto è quello dell'IMU e "nasconde" la questione Bankitalia!
No.Anche il titolo del decreto è chiarissimo: decreto «recante disposizioni urgenti concernenti l'IMU, l'alienazione di immobili pubblici e la Banca d'Italia». Non è stato nascosto niente, almeno da parte del Governo e del Parlamento.
Potevamo riprenderci quel capitale di € 156.000 e basta!
No. Sarebbe stato incostituzionale.Innanzitutto le Banche Centrali devono essere adeguatamente capitalizzate, come fa osservare la BCE nel parere sulla rivalutazione (documento a tratti anche critico).
Inoltre la rivalutazione delle quote di Bankitalia non se l'è inventata il presente Governo. È un'idea del Governo Tremonti che, nel 2001, nella finanziaria invitava «gentilmente» alla rivalutazione tutti i detentori di quote di vario genere, incluse le quote della Banca d'Italia. Le banche hanno eseguito l'ordine, le quote furono rivalutate a bilancio scritturalmente e ci hanno pagato le tasse.
Se consultate i bilanci delle banche potreste trovare traccia di queste rivalutazioni: in quello di Banca Intesa, di CARIGE (che ha anche esplicitato il suo modo di rivalutarle) eccetera.
Qui un riassunto della rivalutazione dei principali istituti di credito (elaborazione Isfr Lab - Fisac CGIL)
Rivalutazione 2001/2002 delle quote di Bankitalia da parte dei detentori delle quote |
Ma perché sarebbe incostituzionale requisirle? La Costituzione nell'articolo 53 recita:
«Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.Quindi nessuno può pagare più tasse del valore del bene che possiede, e quindi lo Stato, dopo la rivalutazione, avrebbe dovuto risarcire in maniera congrua i possessori delle quote.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.»
Una legge del 2005 obbligava lo Stato a riprendersi le quote!
No. È una vecchia bufala.La legge prevedeva il riassetto delle quote, e non che lo Stato se le dovesse riprendere.
La Banca d'Italia viene «privatizzata»!
No. Rimane un Istituto di diritto pubblico.Anzi, con il limite massimo imposto del 3%, i soggetti che prima detenevano percentuali in doppia cifra delle quote ora vedono crollare il loro "peso".
Inoltre chi gridava al fatto che prima Bankitalia era privata dovrebbe spiegare come fa ad essere privatizzato qualcosa che era già privato.
Le banche avevano € 156.000 ed ora hanno € 7,5 miliardi!
No.Nel 1936 alcune banche ed assicurazioni hanno messo i soldi per costituire il capitale della Banca d'Italia per un ammontare pari a L. 300.000.000 che nominalmente sono rimasti identici anche con la conversione in euro (infatti sono diventati € 156.000).
Adesso quei € 156.000 vengono rivalutati in € 7,5 miliardi, soldi delle riserve, quindi almeno formalmente avviene un aumento di capitale molto forte.
Ma come ho scritto prima, le quote sono già state rivalutate oltre dieci anni fa. A prescindere dall'opinione se questa rivalutazione sia congrua, troppo prudente o eccessiva, ha il pregio di chiarire la situazione e di parificare le rivalutazioni (che invece ognuno aveva fatto a modo suo).
Il Governo regala i soldi delle riserve alle banche!
Nì. Sì e no.È vero che il decreto all'articolo 4 comma 6 prevede che la Banca d'Italia «può acquistare temporaneamente le proprie quote di partecipazione» e quindi risarcire gli istituti che possiedono più del 3% delle quote, ma è appunto un'operazione temporanea. Quando possibile, quelle quote saranno cedute e quindi la Banca d'Italia recupererà la somma spesa. E se ciò non fosse possibile o non accadesse, la Banca d'Italia rientrerebbe semplicemente in possesso delle proprie quote, come molti auspicano.
Ci sono solo due "regali possibili" a spese dello Stato nei confronti del complesso degli Istituti di Credito:
- Scritturalmente avranno un capitale rivalutato migliorando in qualche modo i bilanci (ma comunque una rivalutazione era necessaria)
- Potrebbero avere un dividendo superiore all'attuale (ma dipende da quello che deciderà il Consiglio Superiore con l'assemblea ordinaria che, come vedremo dopo, non hanno mai concesso ai partecipanti il massimo rendimento possibile)
Dovevano essere i soci a ricapitalizzare Bankitalia!
No.Anche la semplice consultazione su Wikipedia della voce «aumento di capitale» permette di verificare che
«L'aumento di capitale è un atto di carattere straordinario che si realizza o con la modifica del patrimonio netto (aumento a pagamento) o con la semplice imputazione di riserve o fondi di bilancio in quanto disponibili (aumento gratuito)»Il caso Bankitalia ricade appunto nel secondo caso: l'aumento gratuito con l'imputazione di riserve.
Chi protesta dicendo che da che mondo è mondo l'aumento di capitale avviene con i soldi dei soci, dice parzialmente il vero, ma solo perché di solito l'aumento di capitale avviene per il rilancio aziendale e non per adeguare il capitale nominale a quello di quasi ottanta anni prima.
La rendita delle quote passa dal 4% al 6% del capitale!
Nì. Sì e no.La norma all'articolo 4 comma 3 recita che
«Ai partecipanti possono essere distribuiti esclusivamente dividendi annuali, a valere sugli utili netti, per un importo non superiore al 6 per cento del capitale»Quindi non il 6%, ma fino al 6%. In teoria potrebbe anche essere lo 0,0001%.
La norma va letta in rapporto alla norma precedente, ovvero l'articolo 39 dello statuto del 2006:
«Ai partecipanti sono distribuiti dividendi per un importo fino al 6% del capitale.E l'articolo 40:
[...] può essere distribuito ai partecipanti, ad integrazione del dividendo, un ulteriore importo non eccedente il 4% del capitale»
«Dai frutti annualmente percepiti sugli investimenti delle riserve, può essere, su proposta del Consiglio superiore e con l’approvazione dell’assemblea ordinaria, prelevata e distribuita ai partecipanti, in aggiunta a quanto previsto dall’art. 39, una somma non superiore al 4% dell’importo delle riserve medesime, quali risultano dal bilancio dell’esercizio precedente»Apparentemente, quindi, le cose non cambiano. Ma ricordo che il capitale prima era di € 156.000 e quindi il 6% di quel capitale erano bruscolini. Ecco perché lo statuto prevedeva un'ulteriore compensazione fino al 4% del capitale più un'ulteriore integrazione in base alle riserve, che si è tradotto negli anni in circa € 50-70 milioni (vedi relazioni annuali Bankitalia) e che compensava la mancata rivalutazione delle quote.
Basta consultare una relazione annuale, come questa relativa al 2012 (l'ultima) dove si specifica a pagina 300:
«Il Consiglio superiore Vi propone, ai sensi dell’art. 39 dello Statuto, il seguente riparto dell’utile netto:
[...]
- ai Partecipanti, in misura del 6 per cento del capitale € 9.360
[...]
– ai Partecipanti, nella misura del 4 per cento del capitale, a integrazione del dividendo € 6.240
[...]
Il Consiglio superiore, a norma dell’art. 40 dello Statuto e nel rispetto dei limiti da esso previsti, propone una ulteriore assegnazione ai Partecipanti pari a 70.026.000 euro da prelevare dai frutti degli impieghi della riserva ordinaria e di quella straordinaria, corrispondente allo 0,50 per cento dell’importo delle cennate riserve al 31 dicembre 2011»
Quindi, pur se la Banca d'Italia avesse potuto distribuire fino al 4% del la riserva, ha limitato la distribuzione allo 0,5%.
Adesso la norma non prevede eccezioni: viene distribuito al massimo solo il 6% del capitale e basta, tenendo conto tra l'altro che le quote in mano ad ogni soggetto hanno un tetto che prima non c'era e quindi soprattutto le banche più grandi guadagneranno di meno.
Quindi se a fine anno si deciderà di compensare i partecipanti con l'1% del capitale di 7,5 miliardi, il risultato sarà di 75 milioni di euro (praticamente come adesso). Se si aumenterà il compenso, il compenso collettivo sarà superiore (se tutte le quote saranno assegnate).
Infine, poiché sono soldi delle riserve, non è detto che questo compenso influisca sui proventi annuali da parte della Banca d'Italia.
Lo Stato guadagnerà da Bankitalia solo il 12% delle plusvalenze!
Non solo. Lo Stato guadagnava e guadagnerà dalla Banca d'Italia anche:- le imposte
- il signoraggio (rendita da emissione monetaria)
- gli utili residui
- l'avanzo dalla distribuzione di quei dividendi (quote in proprio possesso e quote oltre il 3% in possesso di altri)
Ora gli stranieri potranno controllare la Banca d'Italia!
No.Anche se pecunia non olet, la norma che permetteva ad istituti europei di acquisire quote è stata emendata al Senato, quindi come recita l'articolo 4 comma 4 capi a e b, le quote di partecipazione al capitale possono appartenere solamente a
Inoltre come ho ricordato all'inizio i detentori di quote non possono prendere decisioni che riguardano la natura pubblica dell'Istituto, ovvero decisioni di politica monetaria, di sorveglianza bancaria ecc.
«a) banche aventi sede legale e amministrazione centrale in Italia;
b) imprese di assicurazione e riassicurazione aventi sede legale e amministrazione centrale in Italia;»
Questo articolo contiene informazioni che ho raccolto in questi anni avendo dovuto rispondere a molte osservazioni sull'assetto della Banca d'Italia, sui suoi utili, sul suo statuto.
Ringrazio per l'aiuto che mi hanno dato in questi anni tutti coloro che hanno commentato, anche criticando, sia i video che i post. Senza di loro non ne saprei così tanto.
Ringrazio il gruppo SIC - Signoraggio informazione corretta (blog - Facebook), Econoliberal (blog - Facebook).
Ringrazio singolarmente per il loro contributo a questo post Fotogian per la dritta sulla rivalutazione delle quote del 2001 e Pier Gaetano Fulco per la consulenza sugli aspetti legali.
(LeFou!)
Nota: ho preferito scrivere rapidamente l'articolo fino alla fine lasciando da parte alcune fonti (che fornirò in seguito) e qualche aspetto stilistico.Come sempre, sono aperto alla verifica oggettiva ed alla partecipazione collettiva per cui segnalate pure nei commenti eventuali altre fonti interessanti pro o contro ciò che ho riportato.
UPDATE 31/01/2014: aggiunto il link al testo definitivo pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale e precisato il meccanismo passato di assegnazione delle quote ai partecipanti. Aggiunto il link alla legge finanziaria del dicembre 2001 http://www.camera.it/parlam/leggi/01448l.htm
UPDATE 02/02/2014 Aggiunto link alla relazione dei saggi di Bankitalia che determina il nuovo capitale di Bankitalia. Aggiunto il link alla valutazione da parte della BCE dell'aumento di capitale.
UPDATE 03/02/2014 Aggiunta tabella rivalutazioni detentori delle quote, aggiunto il nuovo video su Bankitalia tratto dal mio canale YouTube, corretto il "No" relativo all'imposizione fiscale con "Non solo".
si,qui mi trovo in accordo con lei.
RispondiEliminaPenso ma dovrei verificare che la rivalutazione delle quote sia anche un modo per aiutare le banche it. a superare gli stress test (’Asset quality review) che verranno fatti dall'Eba.
Questo penso che sia utile anche a garantire un miglior accesso per i prestiti interbancari internazionali.
Le rivalutazioni erano già a bilancio, seppur in maniera difforme. Immagino che avere la garanzia che quelle quote siano in qualche modo liquidabili migliori la qualità del bilancio.
Eliminaal di la' dell'utilita', del come e del perche' e di tutto, lo stato ha dato o no 7.5 miliardi o X miliardi alle banche? Grazie
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaNo, uppier, lo Stato non ha dato un euro. Come ha detto LeFou, potrebbero avere un maggiore dividendo dell'utile Banca d'Italia, ma non è detto. Se leggi lo Statuto BI, scopri che il dividendo è parametrato o sul capitale nominale (piccola parte fino ad ora, essendo questo di 156.000 prima del decreto, cioè spiccioli), o dalle riserve, ora in parte svuotate perché utilizzate per alzare il capitale nominale. Insomma, in ogni caso l'utile si calcola su una di queste due voci di bilancio, e "trasferendo" denaro da una voce all'altra non è detto che ci sia 'sto gran cambiamento.
Eliminama il fatto e' che il ministro Saccomanni non sembra aver smentito l'uscita di 7,5 miliardi perche' ha specificato che quei soldi fanno parte di somme poste a riserva da Bankitalia, quindi la proprieta' di queste riserve e' sempre dello stato. Come viene detto queste riserve non possono essere spesa pubblica, ma ora le riserve di Bankitalia sono diminuite di 7,5 miliardi, o no?
EliminaLe riserve di Bankitalia non sono di proprietà dello Stato, ma di Bankitalia. È indipendente dal Ministero delle Finanze...
EliminaIo ho appreso molte cose da lei ed è un misto di riconoscenza e di ammirazione che mi induce a segnalarle un "non sequitur" a proposito delle ragioni di incostituzionalità che adduce a proposito di una semplice requisizione delle quote - anche dopo la rivalutazione operata dalle banche stesse a partire dal 2001. Credo proprio che sia l'art. 42 sulla proprietà a tutelare anche questi "diritti patrimoniali". Non mi sembra poi corretta la sua identificazione (di fatto) della Banca d'Italia (ammessa al riacquisto delle quote eccedenti il 3%) con lo "Stato". Mi sembra poi che il discorso vada integrato con un'ulteriore considerazione svolta dalla nota "Conseguenze per la Banca d’Italia della legge 29 gennaio 2014, n. 5": i dividendi per i partecipanti erano fissati in un modo complicato che li legava alle riserve patrimoniali della Banca, come se tali riserve fossero di proprietà dei partecipanti stessi. Secondo il vecchio statuto, ai partecipanti potevano essere assegnati dividendi fino al 4% delle riserve complessive; queste erano pari a circa 15 miliardi nell’ultimo bilancio, quindi i partecipanti avrebbero potuto ricevere l'anno scorso fino a 600 milioni in dividendi, anche se ne
Eliminahanno ottenuti solo 70, pari allo 0,5%. Ma le riserve nel patrimonio della Banca si accumulano anno dopo anno grazie ai proventi dell’attività classica di una banca centrale, il “battere moneta”. In quanto derivanti da una tipica attività di interesse pubblico, queste riserve (così come le altre poste patrimoniali presenti nei conti della Banca d’Italia, incluso ovviamente l’oro) non sono di proprietà dei partecipanti, i quali possono vantare diritti solo in relazione al capitale in senso stretto della Banca,
diritti assegnati loro dalla Legge Bancaria del 1936 e ora rivalutati".
Buone cose.
Permettimi di dissentire. Per favorire il rispetto del limite del 5% (pari a 15.000 quote su un totale di 300.000), la Banca d'Italia potrà acquistare temporaneamente le quote di partecipazione in possesso di altri soggetti.
RispondiEliminaChi eccede tale partecipazione del 5% sono:
- Intesa Sanpaolo S.p.A. - 91.035
- UniCredit S.p.A. - 66.342
- Assicurazioni Generali S.p.A. - 19.000
- Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. - 18.602
Quello che è da capire, è se tali 135.000 quote vengono riacquistate da Bd'I al valore nominale attuale (€0.52 ciascuna, per un totale quindi di circa €68.000) oppure a quello rivalutato secondo decreto (€20.000 ciascuna, per un totale quindi di circa €2.7 Mld).
Mentre non ci sarebbero obiezioni al primo caso, purtroppo, leggendo il D.L. 30/11/2013, pare proprio che cadiamo nel secondo, per cui 2.7 Mld€ (riserve statutarie = soldi pubblici = soldi nostri) vengono surrettiziamente trasferite a Intesa, Unicredit, Generali e CR Bologna.
Questo riacquisto è "temporaneo", ma il risultato immediato è che tale somma (2.7Mld€) viene trasferita SUBITO ai soggetti di cui sopra, e solo chissà quando verranno trovati altri soggetti in grado di sottoscrivere le quote di capitale per tale somma.
Un'altra cosa strana del decreto è che l'attuale capitale di Bd'I è di 300.000 quote. Al valore nominale rivalutato del decreto (€20.000 ciascuna) si arriverebbe ad un capitale di 6 Mld€, mentre il decreto cita la cifra di 7.5 Mld€ come valore. Da dove viene questo 1.5Mld€ in più ? Sono altre 75.000 quote "aggiuntive" ?
Innanzitutto la quota non è del 5% ma del 3%. Probabilmente si sta riferendo ad informazioni datate.
EliminaPoi ho fatto presente che sarebbe stato incostituzionale riacquistare quote al vecchio valore nominale non rivalutate in quanto lo Stato ha raccolto imposte sulla rivalutazione. Sarebbe come se io le imponessi di rivalutare un quadro acquistato nel 1936 per 300 lire (15 centesimi di oggi) a 7 milioni di euro, pagare le tasse sulla differenza e poi sequestrarglielo dandole 15 centesimi. Le sembra corretto?
Invece per risolvere il mistero delle quote, le sarà sufficiente rileggere il decreto (articolo 4 comma 2).
a) Mi riferisco al testo del decreto pubblicato sulla G.U. n.281 del 30/11/2013, in cui il limite è al 5%. Ha il link al testo aggiornato alle ultimi emendamenti ?
Eliminab) La fattispecie essendo quella di rivalutazione del capitale, e non un aumento, non richiede il versamento da parte dei soci della differenza tra capitale pre-rivalutazione e post.
Pertanto, si configura una rivalutazione del capitale "in mano" ai soci, i quali (per la parte eccedente, sia essa il 3 o il 5%) possono rivenderlo a Bd'I (unico compratore ammesso dal decreto) al nuovo valore, ed è ovvio che in tal caso si dovrebbe applicare la tassazione sul capital gain.
c) Rileggendo il a.4§2 del testo della G.U., il mistero (6Mdl€ vs. 7.2Mld€) permane.
Andrea D'Alessandro, probabilmente, faceva riferimento ad informazioni precedenti l'approvazione del decreto al Senato. Infatti, pare siano stati accolti alcuni emendamenti del M5S. Oggi pare se ne discuta alla Camera. Tuttavia, Oscar Giannino faceva osservare, nella sua trasmissione a Radio24 del 24-12-2013 che nella modifica dello Statuto alla B.d.I. non ha aspettato il parere consultivo della B.C.E., ha rivalutato il capitale in modo eccessivo, facendo un regalo ai partecipanti, patrimonializzando le banche socie con il capitale di Bankitalia ( quindi di tutti noi). E anche un illustre accademico, Carlo Alberto Carnevale Maffè - docente di Strategia d'impresa ed economia aziendale presso la Scuola di Direzione Aziendale della Bocconi avvalora la posizione di Oscar.
Eliminaa) L'articolo riporta il link esatto al decreto in conversione tratto dal sito della Camera dei Deputati. Si prega di riferirsi a quello. La colonna di destra riport ail testo corretto dopo le modifiche del Senato.
Eliminab) Il testo del M5S dice che "Di solito sono i soci che sborsano danaro per ricapitalizzare la loro azienda" quindi evidentemente la contestazione è relativa ad un aumento di capitale. Se poi tecnicamente non è aumento di capitale, peggio ancora.
c) il dubbio permane se legge il testo vecchio.
Non sono un esperto di economia, ci capisco giusto qualcosa. A me pare che la questione del "regalo" di 2.7Mld€ resti. Non mi pare che in questo thread sia stata "sconfessata". E - detto schiettamente - mi serve a poco sentire che "era stata già decisa", o "va fatto così".
EliminaGuardando i movimenti di risorse pubblici:
* la BdI deve aumentare il suo capitale per ragioni X, e lo fa pompando risorse pubbliche, ergo nostre, e l'aumento tra l'altro è vertiginoso
* la BdI riceve degli introiti per la tassazione dell'aumentato valore delle quote in possesso agli "azionisti"
* la BdI deve acquistare parte delle quote appena cresciute enormemente di valore, e lo fa dando (nuovamente) risorse pubbliche a questi soggetti. E' vero che forse un giorno noi riavremo risorse quando verranno vendute le quote riacquistate da BdI, ma intanto noi stiamo perdendo risorse due volte in un colpo solo adesso, e con certezza.
E' corretto?
Vorrei capire se si tratta di un trasferimento di denaro "equo" e "corretto", oppure no.
Grazie a tutti
Non sono un esperto di economia, ci capisco giusto qualcosa. E non mi interessa difendere o accusare nessun movimento. Sono solo interessato a capire dov'è, e se c'è, "la fregatura".
EliminaA me pare che la questione del "regalo" di 2.7Mld€ resti. Non mi pare che nè nell'articolo, nè in questo thread sia stata "sconfessata". E - detto schiettamente - mi serve a poco sentire che "era stata già decisa", o "va fatto così". Nel senso che sarà pur vero che era decisa, ma nel caso resterebbe una fregatura.
Guardando i movimenti di risorse pubblici:
* la BdI deve aumentare il suo capitale per ragioni X, e lo fa pompando risorse pubbliche, ergo nostre. E l'aumento tra l'altro è **vertiginoso**.
* la BdI riceve degli introiti per la tassazione dell'aumentato valore delle quote in possesso agli "azionisti". (E - per inciso - la tassazione mi sembra bassissima rispetto a tassazione del lavoro, IVA, ecc.)
* la BdI deve acquistare parte delle quote appena cresciute enormemente di valore, e lo fa dando (nuovamente) risorse pubbliche a questi soggetti per comprarsi qualcosa che ha fatto lei stessa crescere di valore mettendo soldi un minuto prima. E' vero che forse un giorno noi riavremo risorse quando verranno vendute le quote riacquistate da BdI, ma intanto noi stiamo perdendo risorse due volte in un colpo solo adesso, e con certezza.
Lo schema è giusto?
Vorrei capire se si tratta di un trasferimento di denaro "equo" e "corretto", oppure no.
Grazie a tutti
Vorrei precisare che la Bufala riguardante l'obbligo del riacquisto da parte dello Stato delle quote BDI enon e' propriamente tale,giacche' la legge 262 del 2005 ,mai attuata,lo prevedeva.Con questo decreto verra' abrogata definitavamente. E su questo si potrebbe discutere.Come si potrebbe discutere sull'eccessiiva dotazione di CAP SOC pari quasi al valore delle quote,una bella garanzia(che qualsiasi banca si sogna di avere).Un altra esternazione mi viene spontanea:vorrei capire chi determina e in che misura(ma suppongo le banche stesse) la riduzione delle quote in eccesso fino alla concorrenza massima di un 3%,dicasi massima,il che potrebbe significare anche la qusi totale elisione di tali quote?E ancora:cio' significherebbe forse anche la riduzione delle quote da parte di altre banche partecipanti alla compagine sociale?Se cosi'fosse,paradossalemnte e solo in una prima fase(ma quanto tempo puo' durare questa fase) la BDI,attraverso le proprie riserve,potrebbe trovarsi nelle condizioni di dover liquidare buona parte del cap sociale,che sia esso in eccesso o in difetto(come per la maggioranza dei detentori di quote di minoranza).Ecco,detto questo,francamente,seppure legalizzato,mi pare di poter affermare che in un certo senso la valorizzazione a fair value di codeste quote,porti cmq un flusso di denaro dalle riserve BDI alle banche.Non sara' un furto,ma un travaso sicuramente.
EliminaLa mia sensazione e' che tali quote in eccedenza o meno dormiranno in pancia BDI per un bel po' di tempo,a spese della riserva statutaria.Una bella operazione finanziaria,che dara' respiro alle banche in vista dei fatidici stress test,ma che dubito fortemente possaqno venire immessi(come promeso) nel circuito virtuoso del mondo (reale) del lavoro.Il 27% di eccedenza di ISP vale circa 2 miliardi,il 18% di UCG 1,25 miliardi,il 3,3 di Generali e Cassa Risp Bologna(gia' ISP) 210 milioni€,,il 2% di INPS 140 mil€,lo 0,9 di Carige(che necessiterebbe di una ricapitalizzazione) 60 mil€...resta appunto il nodo delle banche con meno del 3%..potranno ridurre anche loro le quote,diciamo limarle?
EliminaPermettimi di dissentire.
RispondiEliminaGrazie al D.L. 30/11/2013 del Governo Italiano, le quote di partecipazione delle Fondazioni in Banca d'Italia, vengono rivalutate e diventano commerciabili. In parole povere:
1) La Banca d'Italia viene autorizzata ad aumentare il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie sino a euro 7,5 miliardi.
2) Ciascun partecipante al capitale non potrà possedere - direttamente o indirettamente - una quota di capitale superiore al 5%.
3) Per favorire il rispetto di tale limite, la Banca d'Italia potrà acquistare temporaneamente le quote di partecipazione in possesso di altri soggetti.
4) Attualmente, il 5% del capitale (300.000 quote pari a €150.000) è quindi di 15.000 quote da €0.52 ciascuna.
5) Chi eccede tale partecipazione del 5% sono:
- Intesa Sanpaolo S.p.A. - 91.035
- UniCredit S.p.A. - 66.342
- Assicurazioni Generali S.p.A. - 19.000
- Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. - 18.602
6) Conseguenza: per ridurre la partecipazione di questi soggetti, Bd'I può ricomprare dai suddetti soggetti per quasi 135.000 quote, pari a quasi il 45% del proprio capitale.
7) Quello che è da capire, è se tali 135.000 quote vengono riacquistate da Bd'I al valore nominale attuale (€0.52 ciascuna, per un totale quindi di circa €68.000) oppure a quello rivalutato secondo decreto (€20.000 ciascuna, per un totale quindi di circa €2.7 Mld).
8) Mentre non ci sarebbero obiezioni al primo caso, purtroppo, leggendo il D.L. 30/11/2013, pare proprio che cadiamo nel secondo, per cui 2.7 Mld€ (riserve statutarie = soldi pubblici = soldi nostri) vengono surrettiziamente trasferite a Intesa, Unicredit, Generali e CR Bologna.
9) Questo riacquisto è "temporaneo", ma il risultato immediato è che tale somma (2.7Mld€) viene trasferita SUBITO ai soggetti di cui sopra, e solo chissà quando verranno trovati altri soggetti in grado di sottoscrivere le quote di capitale per tale somma.
10) Un'altra cosa strana del decreto è che l'attuale capitale di Bd'I è di 300.000 quote. Al valore nominale rivalutato del decreto (€20.000 ciascuna) si arriverebbe ad un capitale di 6 Mld€, mentre il decreto cita la cifra di 7.5 Mld€ come valore. Da dove viene questo 1.5Mld€ in più ? Sono altre 75.000 quote "aggiuntive" ?
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RispondiElimina1) Non parlo solo del M5S, ma anche di chi lancia allarmi sulla "privatizzazione" della BdI dopo aver per anni gridato alla sua natura privatistica. Si tenga conto delle interrogazioni parlamentari, ad esempio di Sibilia riassunto da un sito "partigiano" qui: http://terrarealtime.blogspot.it/2013/05/il-grillino-sibilia-umilia-il-signor.html
EliminaSe poi M5S disconosce quelle interrogazioni (che però erano state applauditissime), buono a sapersi.
2) Si parla dappertutto di decreto IMU/Bankitalia. Anche se purtroppo è prassi non elegante inserire in un decreto tanti argomenti insieme, è pur vero che Governo e camere sono così ingolfati di lavoro che sarebbe impossibile emanare e convertire in tempi umani ed utili i provvedimenti separatamente. E se qualcuno utilizza strumentalmente l'argomento "Grillo vuol far pagare l'IMU agli italiani"... beh, esula dall'argomento del post, ma da che pulpito...
3) Con "parzialmente il vero" intendo che è vero che di solito avviene così, ma non è questo il caso. Non è una bufala, è mistificazione.
4) Rimane una bufala.
Tecnicamente non cambia niente perché rimane sempre il 6% sul capitale, anzi viene eliminata la norma che permetteva di aumentare i dividendi rafforzandone il divieto con la parola "esclusivamente".
Nella pratica però le cifre sono diverse, perché il 6% sul capitale del 1936 è un numero diverso del 6% del capitale rivalutato del 2014. Ecco perché non si può dire che è "uguale": è diverso nei numeri ma la norma è simile, per cui la bugia c'è eccome, soprattutto dal punto di vista della comunicazione.
5) Non è una bufala assoluta perché comunque le quote sono state rivalutate, ma se, come pubblicamente affermò l'esimio Onorevole Sibilia ed hanno affermato altri colleghi di partito, l'intenzione del M5S era quella di ricondurre nelle mani pubbliche le quote di Bankitalia, per averle bisogna pagarle come si fa con qualunque esproprio (se non si vuol essere difensori della Costituzione a giorni alterni). Dovrebbero essere contenti, e non gridare al furto.
Inoltre, poiché le riserve sono state costituite grazie al capitale delle stesse banche, di chi sono i soldi delle riserve? Legalmente dello Stato, ma indirettamente delle banche stesse.
Come ho premesso, non sempre è tutto bianco o tutto nero, ma le bugie rimangono bugie, e raccontare le cose in quei termini significa raccontare bugie.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaHo anche scritto:
Elimina"Inoltre girano sul web parecchie affermazioni fuori controllo.
Anche se nella vita come in questo caso niente è tutto bianco o tutto nero, le bugie però sono sempre bugie. Cercherò quindi di fare un po' di chiarezza".
E' lei che ha limitato il discorso affinché le mie osservazioni apparissero fuori luogo.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSe va sulla pagina di Di Battista vedrà slogan come "Vogliamo una banca d'Italia pubblica e nazionalizzata". Se la vuole nazionalizzata sono affari suoi, è la sua opinione, ma pubblica lo è già, non nella modalità che piace a lui (o a me), ma lo è.
EliminaE il m5s usa spesso questo argomento per denunciare una cosa che non esiste e scandalizzare il proprio elettorato.
Altrettanto furbescamente nell'articolo citato si usa il termine saccheggio di riserve ma le cose non stanno proprio così, come spiega Le Fou. Rimane per la Banca d'Italia il "rischio di acquistare le proprie quote a un prezzo superiore a quello al quale le dovrà rivendere in un momento successivo." (dall'articolo di Baglioni postato sopra), questo sì.
"Allo Stato invece andranno gli spiccioli, visto che una tassazione delle quote al 12% garantirà all'erario appena qualche centinaio di milioni"
Non mi convince il suo ragionamento: sembra la solita furba omissione per far sembrare che allo Stato non arriverà altro. E gridare allo scandalo.
Si riferiscono a "soggetti controllati", ha ragione.
Quindi paventano un rischio abbastanza remoto e su quote del 3% e (cosa che lei omette) dicono che "Si rischia un altro colpo alla nostra sovranità economica."
Un tantino eccessivo no? In questo caso si usa una remota possibilità come spauracchio per agitare il proprio elettorato e far passare l'idea che il decreto rischia di infliggere "un altro colpo" alla "sovranità"!
E sarebbero questi i "nuovi" politici?
Grazie della segnalazione e della citazione.
RispondiEliminaPrego!
RispondiEliminaParte 1
RispondiEliminaAh allora si prendono le informazioni dai commenti "che girano sul web e che sono fuori controllo" attribuendoli al pensiero dei 5 stelle? Non mi sembra una pratica corretta, se volessimo catalogare tutte le cagate che sparano deputati e parlamentari di tutte le fazioni e per motivi propagandistici o semplicemente per ignoranza... l'elenco è lungo(vedi i video delle "Iene" in cui ci capita anche una deputata 5 stelle). Pensavo fosse un "Sito relativo all'istruzione" non a "screditare il movimento 5 stelle". Sinceramente mi sono scocciato della saccenza di certe persone che hanno come obiettivo della vita quello di dimostrare che nel M5S ci siano solo incompetenti. Se vuoi utilizzare il metodo scientifico per questo, sei, e siete, completamente fuori strada. I primi mesi sono stati di confusione, e ne abbiamo dette alcune anche grosse, ma ora il gruppo è maturato, e molti di quelli che giudicate ignoranti ve le darebbero sia su questioni politiche che su cose puramente tecniche(qualcuno si fa avanti per parlare di ingegneria con Tofalo? o di politica?).
Cercare di dimostrare la presunta incapacità valutandola dai post su facebook è una pratica stupida e facile, che può fare chiunque basti ricordare "l'incompetenza del PD perchè Boccia affermò che gli F35 servivano per spegnere gli incendi e a recuperare i feriti", o la ripetuta incompetenza dei berlusconiani che affermano " berlusconi non è colpevole". Insomma, in politica penso sia normale ingigantire cose, evidenziarne altre e spingere su quelle che fanno comodo. Ovvio anche che non tutti si intendono di economia, ovvio che dalla Nugnes(per dirne una), Commissione Ambiente, non mi aspetto che sappia precisamente le cose di Bankitalia, mi aspetto che le sappia in linea di massima. I partiti funzionano così da che mondo e mondo, nessuno, o pochi, sono i "tuttologi".
La questione costruttiva da porre dovrebbe essere: sto disegno piace a pochi e il regalo alle banche è indiscusso, in virtù di ciò, è giusto fare ostruzionismo in quel modo? Si poteva trattare la cosa diversamente, sia da parte dei 5S che dal Governo?. Se vogliamo parlare di quello, possiamo discutere di tutto, ero tra quelli che ti hanno chiesto un parere sulla cosa.
Di ingegneria con Tofalo certo no. Di storia sì. Eccome.
EliminaParte 2
RispondiEliminaSe volete fare critiche su cose che da 30 anni fanno TUTTI, allora rimanete con la vostra chiusura mentale. Credo che un minimo di rispetto per l'intelletto di quelli che lavorano col movimento e fanno attivismo sia dovuto, e non parlo di TUTTI quelli che ne fanno parte, ma di quelli che hanno cervello e un minimo di capacità critica. Tra di noi ci sono ingegneri, architetti, avvocati, professori, laureandi, dottorandi. Fare di tutto per dimostrare la "presunta incompetenza" con l'alibi della "precedente inesperienza", non è da persone che accettano il pensiero altrui senza condividerlo, è da discriminatori. E ultimamente il tuo seguito è pieno di sta gente che si riempe la bocca sotto i tuoi post buttando in mezzo il Movimento, solo per lanciare la critica facile, per capirci, un po' come si fa con Justin Bieber(o come diavolo si scrive). Sta gente non è diversa da quella del movimento a cui sono rivolti gli insulti, è semplicemente diversamente grillina, li accomuna la voglia di fare flame senza portare contributi degni di nota alla cosa. E purtroppo devo dire che questo post conferma il seguito, in parte, ti rispecchia. Tutto qui. In metodo scientifico, di cui ti fai portavoce, deve essere libero da pregiudizi.
Smettiamola, magari ma so che è utopia, di riferirsi a noi con “COMBLODDOO!!!11!” o similari, sono fiero di essere un debunker, per il mio corso di studi in particolare posso sbufalare(o comunque parlarne) scie chimiche, Torri Gemelle e quant'altro, quindi anche il binomio Grillino--->Complottista è finto ed è volutamente usato in maniera propagandistica. Con questo non dico che NESSUNO del movimento creda a queste cose, dico che non tutti ci credono, quindi riferirsi a noi così è abbastanza fazioso ed è indecoroso nei nostri confronti.
Si insomma, per la serie, sto post non mi è piaciuto e volevo renderlo noto. Evitiamo risposte del tipo"Grillino vaffanculo pensa alle scie chimiche e all' 11/9 e alle sirene". Evitiamo grillinate.
P.s. Nel caso abbia commesso imprecisioni o errori, il post è del tutto personale, e, a differenza di quel che si crede, il mio pensiero è mio e non del movimento, anche se sono 5 stelle ciò non fa del mio pensiero il pensiero del movimento. Non vorrei trovarmi citato come ulteriore prova della manifesta incapacità del gruppo.
Mi scuso se ho postato in 2 parti, ma ho scritto un papiello enorme...
Risposta cumulativa:
EliminaA) Il M5S non è al centro del mondo. Esistono altri cazzari.
B) Non sono stato io a dire pubblicamente che l'AIDS non esiste, che hanno incrociato la fragola con il salmone e che la gente allergica al pesce è andata all'ospedale, che c'è il complotto del signoraggio, che esistono le sirene, che stanno mettendo i microchip per controllarci ecc. ecc. ecc. Inoltre il deputato Sibilia (o Bernini, non ricordo esattamente) ha tenuto un'interrogazione parlamentare orgogliosamente ripresa dai militanti proprio su Bankitalia dove affermava che era privata, per cui comprendo il suo tentativo di riparare al danno ma è tutto in rete e negli atti parlamentari. Invitati a rendere conto di tali affermazioni e circa il complotto del signoraggio bancario, prima hanno accettato il confronto e poi si sono defilati alla faccia della trasparenza verso gli elettori.
C) A prescindere dalla difesa corporativa, dopo lo sfogo ha intenzione di commentare sull'argomento o basta così?
Mi dispiace ma c'è qualcosa che non funziona nel tuo ragionamento.
EliminaSarai un debunker ma riguardo alla propaganda proveniente prevalentemente da quell'area eviti di farlo appieno: leggiti i proclami dei vari Sibilia o Di Battista sulle loro pagine, i vari siti di area M5S e ti accorgerai che questo tipo di "cultura" è molto diffuso in quell'ambiente.
Ciò che dice Di Battista, come ciò che dicono i suoi colleghi, è più o meno quello che ho esposto a Umberto Primato prima:
lui stesso ha ammesso che sono bufale.
"Il governo saccheggia 7,5 miliardi dalle riserve della Banca centrale", presente anche nell'articolo cui vi eravate riferiti, è una bufala.
E non parliamo delle furbesche omissioni, poi!
Se poi sta nascendo una nuova "generazione" del M5S, più preparata e più matura, più adatta ad andare in parlamento in futuro (sempre che le regole di selezione dei candidati diventino davvero aperte), come dici tu, ben venga.
Ma dovresti cominciare col criticare il movimento dall'interno per contribuire al suo miglioramento, invece di offenderti perché viene ancora una volt pescato a fare proclami scandalistici basati in buona parte su omissioni, distorsioni e a volte proprio falsificazioni dei dati di fatto.
Potrai sbufalare quello che vuoi ma non le torri gemelle, su quell'argomento è molto più facile sbufalare gli sbufalatori.
EliminaGrazie per la spiegazione
RispondiElimina"Ora gli stranieri potranno controllare la Banca d'Italia!
RispondiEliminaNo. Anche se pecunia non olet, la norma che permetteva ad istituti europei di acquisire quote è stata emendata al Senato, quindi come recita l'articolo 4 comma 4 capi a e b, le quote di partecipazione al capitale possono appartenere solamente a banche aventi sede legale e amministrazione centrale in Italia - imprese di assicurazione e riassicurazione aventi sede legale e amministrazione centrale in Italia"
Prendiamo BNL, ad esempio, che è ormai tutta francese e che ha sede in Italia e direzione centrale in Italia. Come BNL sai quante ce ne sono di imprese straniere con sede e direzioni centrale in Italia? Quindi forse la possibilità di mettere Bankitalia in mano straniera (se la maggior parte delle quote dal 3% diventano di proprietà straniera) c'è?
Se però prendiamo BNL come esempio, effettivamente la possibilità di avere Bankitalia in mano agli stranieri c'è. Perchè come esiste BNL che è francese, ma ha sede e direzione centrale in Italia, possono esistere altre imprese così composte che potrebbero ciascuna comprare un 3% per cento e alla fine, la somma delle quote straniere potrebbe essere la maggioranza.
RispondiEliminaIn linea teorica sì, quella norma appare un contentino ai nazionalisti. Comunque non vedo il problema. I partecipanti non hanno né hanno mai avuto alcuna influenza sulle politiche monetarie e di sorveglianza.
EliminaBuongiorno, avrei una domanda, dato che non sono molto esperto di economia o similari:
RispondiEliminacome funziona la rivalutazione? è stata fatta per adeguare il valore nominale di bankitalia a quello che è il valore reale, se non ho capito male... In pratica un po' come compensare l'inflazione? Tra l'altro come mai si è formata questa voragine tra i 156.000 e i 7.5 miliardi in questo tempo? Di solito con società normali, che supongo possano avere gli stessi problemi, come funziona?
Grazie dell'attenzione.
La rivalutazione è stata fatta da tre tecnici chiamati dalla Banca d'Italia. Non ne ho approfondito i criteri utilizzati.
EliminaDire che il M5S è fatto di cazzari la rende un po' poco credibile.
RispondiEliminaBuongiorno Lefou, apprezzo molto il suo lavoro.
RispondiEliminaLa mia domanda è: la riserva statutaria, che ammonta a circa 15 mld di cui 7,5mld vengono usati per la rivalutazione, è composta anche da utili provenienti da signoraggio?
Se sì, è lecito pensare questi 7,5mld non siano esclusivamente composti dalla forbice tra utili effettivamente distribuiti ai soci (0,5% delle riserve) e quelli che potevano essere distribuiti (4% delle riserve)?
Gli utili da signoraggio sono sempre stati girati allo Stato.
EliminaMi unisco ai ringraziamenti.
RispondiEliminaAggiungo un piccolo calcolo: i per passare dai 300 milioni di lire del 1936 (convertiti a 156'000 euro) ai 7,5 miliardi di oggi serve un tasso di interesse del 5,09%.
RispondiEliminaTenendo conto dei livelli di inflazione a due cifre che hanno caratterizzato gran parte del periodo dal 1936 ad oggi credo che il potere d'acquisto dei 300 milioni di lire versati allora fosse superiore ai 7,5 miliardi di euro di oggi.
Lefou non vedi piu in la del tuo naso.
RispondiEliminaGran bell'articolo. Sarebbe molto utile avere un recap del vecchio post su BI integrato con questo!
RispondiEliminaConcordo completamente con il post e mi permetto di integrare della risposta "La rendita delle quote passa dal 4% al 6% del capitale" con informazioni aggiuntive.
RispondiEliminaOltre degli utili fino al 6% del capitale distribuiti normalmente ed agli utili fino al 4% distribuiti in maniera straordinaria c'è una terza voce che concorreva e continuerà a concorrere alla distribuzione degli utili, ovvero degli utili distribuiti fino al 4% dei fondi straordinari, che componevano il grosso degli utili in realtà ma che costituivano in realtà solo lo 0,5% della composizione dei fondi straordinari all'anno precedente.
Non so se è chiaro, basta leggere le ultime pagine del bilancio 2012 della BI.
Nella Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 23 del 29-01-2014 (Supplemento Ordinario n°9) è stato pubblicato il testo del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133 coordinato con la legge di conversione. La si trova qui: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/01/29/14A00645/sg
RispondiEliminaGrazie della segnalazione. Ho provveduto ad integrare l'articolo con il link.
EliminaScusate, il calcolo che ho postato prima (tasso di rivalutazione annuo delle riserve = 5,09%) è totalmente sbagliato. Avevo tralasciato tre zeri sul capitale finale considerando solo 7,e milioni di €.
RispondiEliminaIl tasso corretto per passare da 156'000 a 7'500'000'000 in 78 anni è 14,8219%
Quindi con questo post si sostiene che gli 80 anni di utili sul signoraggio é giusto che se li spartiscano gli attuali proprietari che hanno speso ben 300 milioni di lire.. 40 anni fa?
RispondiEliminaSe questo non é rubare agli italiani, io sono Chuck Norris e non sto scrivendo un commento su questo Blog.
Salve, Chuck. Gli "utili da signoraggio" sono sempre stati girati allo Stato.
Eliminama quanta bella gente....complimenti. Intanto l'Italia affonda.
RispondiEliminaSalve.
RispondiEliminaInnanzitutto La ringrazio per la spiegazione molto puntuale e di facile comprensione.
Volevo chiederLe se la sintesi che mi sono fatto è o no corretta. Avrei inoltre una domanda su un punto che ancora non mi è chiaro.
1) Non è vero che si regalano 7,5 miliardi e mezzo alle banche, si tratta di una semplice rivalutazione del capitale sociale di Bankitalia che era di 300 milioni di Lire che vennero versate a suo tempo da banche ed enti assicurativi. Quindi nessuno sborsa niente, anzi, saranno le banche a sborsare 1 miliardo di tasse sulle plusvalenze.
2) Non è vero che i controllori saranno anche i controllati dal momento che Bankitalia rimane un istituto di diritto pubblico
E' corretto?
La cosa che non ho capito è la seguente ed è legata alla cessione della parte eccedente il 3%. Questo da un lato significa che le banche rinunciano ad un po' di soldi (immagino Unicredit che deteneva il 20%), dall'altro lato non capisco cosa significa che Bankitalia compra le quote eccedenti. Le compra con i soldi delle riserve? I soldi delle riserve sono pubblici? Però, se così fosse, il decreto dice anche che sarebbe a titolo "temporaneo" perché poi potrebbe rivenderle a chiunque abbia i requisiti.
Potrebbe spiegarmi a parole semplici quindi questo concetto?
La ringrazio per il tempo che mi dedicherà.
Saluti
I punti 1 e 2 sono corretti.
EliminaL'eccedenza la può ricomprare Bankitalia tramite le riserve, come scritto nella legge. L'acquisto è temporaneo, quindi poi riprenderà il valore delle quote e reintegrerà la riserva.
E' questo il vero nocciolo della questione:
RispondiEliminaIl governo regala i soldi delle riserve alle banche! E la risposta è "NI" quindi in parte è vero.
""""È vero che il decreto all'articolo 4 comma 6 prevede che la Banca d'Italia «può acquistare temporaneamente le proprie quote di partecipazione» e quindi risarcire gli istituti che possiedono più del 3% delle quote, ma è appunto un'operazione temporanea. Quando possibile, quelle quote saranno cedute. E se ciò non fosse possibile o non accadesse, la Banca d'Italia rientrerebbe semplicemente in possesso delle proprie quote, come molti auspicano.""""
quindi fammi capire, la Banca d'Italia risarcisce i detentori delle quote, degli azionisti privati (che nel 1936 erano banche pubbliche!) con soldi pubblici (7,5 miliardi di euro), ma solo temporaneamente.
poi ce li ridaranno.
ma mi faccia il piacere...
Zingales (non proprio un fan dei 5 stelle) sul sole24 ore la metteva giù in maniera abbastanza diversa...
RispondiEliminahttp://www2.quotidiano.ilsole24ore.com/art.php?t=S24&i=20131220&artid=4795717#
Articolo esteso per i non iscritti al sole24ore: http://www.lindipendenza.com/bankitalia-il-colossale-regalo-fatto-a-banche-e-istituti-finanziari/
Riassunto:
Pur perdendoci nel lungo periodo, lo Stato ci guadagna nel breve: riceve subito delle imposte sulle plusvalenze che può contabilizzare a riduzione del deficit. Se questa manovra l'avesse ideata Tremonti, la Banca d'Italia l'avrebbe stigmatizzata come "finanza creativa". Visto che viene da un ministro ex banchiere centrale, come dobbiamo chiamarla?
Tremonti l'ha fatto nel 2001, non ho visto tumulti di piazza.
EliminaBell'articolo colplimenti Lefou, ma c'è una cosa che in molti anni non ho capito, come viene emessa la moneta? Sul signoraggio che ha citato sopra come utile pubblico, non è al contrario ovvero che la moneta viene emessa unicamente come prestito (es. comprando titoli di stato etc.) questa cosa l'ho letta su wikipedia, ovvero unico posto dove ho trovato la spiegazione sull'emissione di moneta (non ho passato la vita a ricercare, asd), e niente vorrei capire meglio da lei che se ne intende invece che farmi opinioni personali con wikipedia.
RispondiEliminaPreciso che non sono un complottista/grillino accanito come si potrebbe pensare dal mio nome, voglio solo capire.
La questione del signoraggio bancario l'ho spiegata in vari video ed articoli.
EliminaLe segnalo questo articolo:
RispondiEliminahttp://noisefromamerika.org/articolo/quote-bankitalia-solita-porcata
L'ho letto e commentato nell'ultimo video Live.
EliminaRiguardo alla cosidetta bufala del riacquisto delle quote di BDI da parte dello stato,vorrei precisare che la legge 262 del 2005,mai attuata,prevedeva tale possibilita.Dopo questo decreto cio' non sara' piu' possibile.Ci sarebbe da discutere su questo punto.
RispondiEliminaCome ci sarebbe da discutere l'eccessiva dotazione di Capitale Sociale della BDI.Una garanzia non da poco.Diciamo cmq che con questo escamotage legislativo(giusto o sbagliato che sia) si estrae valore ,indi si monetizza,(inizialmente a presunta spesa di BDI) il valore delle suddette quote in eccesso.Vorrei capire chi e come regolamentera' il deflusso delle quote ovvero:c'e' qualche postilla che impedisce ai soci di minoranza di cedere in toto le propie quote e monetizzare?E ancora:Se i soci di maggioranza in egual modo scendono sotto il 3% e monetizzano,fino a che percentuale del cap soc.la BDIO stessa sara' costretta a rilevare codeste quote?Grazie
«Riguardo alla cosidetta bufala del riacquisto delle quote di BDI da parte dello stato,vorrei precisare che la legge 262 del 2005,mai attuata,prevedeva tale possibilita.Dopo questo decreto cio' non sara' piu' possibile.»
EliminaNo. Sia perché le quote erano state rivalutate nel 2001, sia perché la legge del 2005 non prevedeva il riacquisto delle quote da parte dello Stato.
«Come ci sarebbe da discutere l'eccessiva dotazione di Capitale Sociale della BDI.Una garanzia non da poco.Diciamo cmq che con questo escamotage legislativo(giusto o sbagliato che sia) si estrae valore ,indi si monetizza,(inizialmente a presunta spesa di BDI) il valore delle suddette quote in eccesso.»
Sì, ma si recupera da chi riacquisterà quelle quote.
«Vorrei capire chi e come regolamentera' il deflusso delle quote ovvero:c'e' qualche postilla che impedisce ai soci di minoranza di cedere in toto le propie quote e monetizzare?»
Da statuto, l'assetto delle quote passa sempre con il nulla-osta della Banca d'Italia che in pratica lo determina.
«E ancora:Se i soci di maggioranza in egual modo scendono sotto il 3% e monetizzano,fino a che percentuale del cap soc.la BDIO stessa sara' costretta a rilevare codeste quote?»
Come detto, la BdI è l'unica entità che non è costretta a fare niente.
quindi ci sono varie quote che sono state acquistate a un valore molto piu basso da vari investitori in percentuali piu o meno grandi, adesso questi investitori non possono detenere piu del 3% di queste quote e la bankitalia riacquista le quote in eccesso pagandole 400 volte il prezzo pagato in precedenza dagli investitori. ho capito giusto?
RispondiEliminaHo raccontato la storia nel mio ultimo video.
Elimina"Le banche avevano € 156.000 ed ora hanno € 7,5 miliardi!"
RispondiEliminaSI!
Innanzitutto a livello contabile potranno scrivere il nuovo valore e rafforzare i loro indici patrimoniali; successivamente quando le venderanno quel valore si trasformerà in moneta sonante!
"Il Governo regala i soldi delle riserve alle banche"
Si!
La rivalutazione è possibile grazie alle riserve della Banca d'Italia (cioè soldi nostri). Se le quote eccedenti il 3% non vengono acquistate da società o istituti privati indovina con quale denaro verranno comprate? Indovina indovinello......
È scritto nella legge: sono acquistate con la riserva, non con la spesa pubblica.
EliminaE quindi qual'e' la risposta alla domanda (da lei scritta) "Il Governo regala i soldi delle riserve alle banche"?
EliminaSIIIIIIIIII
SIIIIIIIIII
SIIIIIIIIII
(e dovrebbe scrivere, poiche' l'ovvieta' non e' mai troppa in questi casi, che i soldi delle riserve sono i NOSTRI)
No, perché le quote sono acquistate e rivendute, per cui il totale è zero. L'unica variazione verificabile ad ora sono le imposte che pagheranno le banche a fronte della rivalutazione.
EliminaInoltre la riserva non è utilizzabile dallo Stato per operazioni di bilancio, per cui anche se regalassimo le riserve a mezzo mondo (e non si fa), la situazione di bilancio non cambierebbe di un millimetro.
LeFou, sei troppo intelligente per umiliarti in questo modo e io non sono cosi' stupido da farmi confondere con una supercazzola (che e' quella che hai scritto).
EliminaTu prima (rispondendomi) scrivi: "sono acquistate con la riserva" ( - ci si riferiva all'acquisto da parte di Bankitalia delle quote che eventualmente non saranno vendute a privati - )
ERGO: se le eccedenze non se le compreranno i privati verranno comprate con le riserve.
Totale zero un corno! Meno 7,5 miliardi che dalle riserve di bankitalia andranno nello stato patrimoniale delle banche.
E poi cosa condisci il discorso parlando dei limiti di legge sull'impiego delle riserve. Cosa c'entra! Le riserve sono li' perche' devono garantire la moneta e la solidita' del sistema creditizio del Paese (oggi Europa); grazie al.... che non possono essere usate per tappare i buchi del bilancio statale! Ma questo non vuol dire che le riserve non abbiano valore. Valgono e come per chi se le mette in tasca!!! D'altra parte le banche quelle tasse per coprire l'IMU su cosa le pagano? Sull'aria fritta?????
Dai LeFou, non sono tutti cosi' scemi come pensi. E neanche tu lo sei. Vero?
Ma se (se) le eccedenze non saranno riacquistate altri istituti di credito, rimarranno di proprietà della Banca d'Italia insieme ai dividendi, che saranno girati allo Stato.
EliminaIn quel caso certo che rimarranno di proprieta' della Banca d'Italia: si trasformeranno infatti in azioni proprie. Ma l'acquisto di quelle azioni verra' fatto con le riserve della Banca d'Italia ed e' proprio li che si effettuera' il passaggio reale del denaro delle riserve sui conti delle banche.
EliminaOra pero' mi chiedo una nuova cosa: se le quote eccedenti il 3% vengono acquistate da Bankitalia trasformandosi in azioni proprie, le quote di quest'ultime sono ripartite in misura proporzionale alle quote detenute dagli istituti di credito e questo automaticamente metterebbe fuori legge chiunque possieda il 3% del capitale. Esempio (semplificato per far capire): se Bankitalia compra il 91% delle azioni, il restante 9% e' diviso tra 3 istituti di credito (3% ciascuno) significa che, di fatto, ogni istituto di credito possiede (indirettamente) il 33.3% di Bankitalia. Non so' come questa eventualita' sia stata affrontata
Le quote saranno in mano a Bankitalia che godrà dei diritti connessi.
EliminaScusi LeFou, lei mi sembra capace di argomentare su questi argomenti e io sono un po' duro di comprendonio. Lo stato tirera' fuori o no 7.5 miliardi che saranno a bilancio della banche, indipendentemente dal fatto che l'abbia deciso Tizio o Caio, che sia giusto o sbagliato per me o per lei, chesono dipenda dalla legge X o Y, che i 5S gridino o tacciano? (e che c'entra con i soldi quello che fanno i5S che non sono decisivi?) Se non sono 7.5 miliardi, quanto di meno, all'incirca, ma quanto? mi sono spiegato? Grazie
RispondiEliminaciao! non ho mai studiato economia quindi mio malgrado sono piuttosto ignorante in materia.
RispondiEliminanon mi è chiaro il seguente passaggio :
"Il caso Bankitalia ricade appunto nel secondo caso: l'aumento gratuito con l'imputazione di riserve."
ma cosa sono tecnicamente le riserve di bankitalia? sono connesse (e se sì in che modo) al bilancio dello Stato Italiano?
Anche se tutto in teoria è connesso, in pratica no. Lo Stato non può usare la riserva di Bankitalia per la spesa pubblica.
EliminaTutto corretto. Segnalo anche questo pezzo: http://noisefromamerika.org/articolo/quote-bankitalia-solita-porcata#comment-100061
RispondiEliminaCiao R, innanzitutto un saluto a te e ai vecchi amici.
RispondiEliminaVolevo farti notare una cosetta:
"«Ai partecipanti sono distribuiti dividendi per un importo fino al 6% del capitale.
[...] può essere distribuito ai partecipanti, ad integrazione del dividendo, un ulteriore importo non eccedente il 4% del capitale»
Apparentemente, quindi, le cose non cambiano. Ma ricordo che il capitale prima era di € 156.000 e quindi il 6% di quel capitale erano bruscolini. Ecco perché lo statuto prevedeva un'ulteriore compensazione fino al 4% del capitale, che si traduceva in circa € 50-60 milioni (vedi relazioni annuali Bankitalia) e che compensava la mancata rivalutazione delle quote."
Se la memoria non mi inganna, non è proprio così.
Il vecchio statuto, prevedeva una ripartizione dell'utile pari al (6+4)% del capitale sociale.
Ergo, 15600 euro.
I 50-60 milioni che tu citi, erano risultanti dalla ripartizione fino al "4% della rivalutazione delle riserve", che a bilancio ha previsto negli anni, nella realtà un "dividendo" pari al massimo allo 0,5% delle riserve.
Yazid
Hai ragione, me ne ero accorto ma ho avuto tempo di modificare l'articolo solo adesso.
Eliminagrazie a voi per questo scambio molto istruttivo anche se la questione bankitalia è complessa ..comunque con tutto il rispetto,il Movimento 5S , finora, non mi convince
RispondiEliminaHo letto con interesse quanto scritto qui sopra, anche se confesso di non essere abbastanza edotto in materia. E debbo riconoscere che è la PRIMA VOLTA che trovo sul Web commenti che affrontano quesiti in modo apparentemente documentato. Mi accorgo che non potrei sostenere un confronto con (LeFou!), di cui ho esaminato il "profilo completo", e nemmeno con Andrea D'Alessandro e altri "competenti" in faccende monetarie et similia. Tuttavia, vorrei approfittare di tali competenze per chiarire un'affermazione di alcuni anni fa fatta da Beppe Grillo, riguardante le scelte operate dai vari Governi in materia INFORMATICA e non solo. Questo perché sono più che convinto che le disquisizioni di cui sopra non sono assolutamente un punto d'appoggio sicuro e definitivo per giudicare la bontà di una azione politica, proprio a causa della natura giocoforza limitata e parziale di tali verifiche. Tanto per capirci meglio, potrei riferirmi ad un passo del Vangelo di Matteo (non sono credente, ma sono certo che non esiste un libro che contiene massime tanto valide ed utili come la Bibbia). Nel capitolo 7, versetti da 13 a 23, si afferma un principio straordinariamente semplice e alla portata di tutti, per comprendere la correttezza e il valore di certi comportamenti di sedicenti profeti: . Dunque Grillo si presentò, una decina d'anni fa, a bordo di un'auto alimentata con l'idrogeno, perfettamente funzionante, chiedendo il perché non venisse adottata questa tecnologia già allora matura. E similmente, rivolto ai giornalisti che lo attorniavano, chiese perché mai le Istituzioni italiane avevano scelto i prodotti informatici costosissimi della Microsoft anziché quelli del Sistema Operativo LINUX, completamente gratuiti. Recentemente sono passato a Linux (Xubuntu) e sono rimasto confuso e allibito nel constatare le potenzialità e la convenienza incredibili di questo sistema rispetto a Windows, schiacciato da pesantissime ipoteche di natura economica che lo rendono costoso, lento, farraginoso e instabile. Le scelte fatte dai governi precedenti sono state, non solo in questo caso, chiaramente improntate ad interessi personali dei governanti di allora e, dato che nulla è cambiato, da quelli odierni. É anche evidente che il Popolo italiano è stato e continua ad essere oppresso da tali governanti che dimostrano di avere a cuore i loro interessi economici, anziché il bene del Paese, appoggiandosi a princìpi di assai dubbio valore, ormai comunemente accettati come 'sacrali' mentre in realtà sono solo un mezzo per occupare ogni posto di comando per relegare il Gesù Cristo di turno nell'angolino dei "monellacci" ( anche per questo tema, il Vangelo ha ottimi consigli da dare nei versetti citati a proposito della MAGGIORANZA e della MINORANZA). Già che ci siamo, potremmo definire la voce del M5S una "VOCE CHE GRIDA NEL DESERTO"... Mi fermo qui. Credo che non sia possibile per chiunque abbia un po' di materia grigia, non capire che l'albero del Parlamento, che decida o meno di ingrassare le banche o comprare i pessimi aerei F35 con i soldi dei poveracci, non è affatto un "ALBERO BUONO CHE PRODUCE FRUTTI ECCELLENTI" e per tale motivo è destinato ad essere BRUCIATO con metodi, ovviamente, VIOLENTI (vs. 19). Una mente matematica come (LeFou!) può considerare questo elementare ragionamento VERO come il suo CUBO? Grazie per l'opportunità che mi è stata "democraticamente" elargita.
RispondiEliminaquindi le quote di bankitalia che fino al giorno prima di quella votazione valevano 0,50€ improvvisamente hanno acquisito un valore pari a 20.000€, oltretutto chi detiene piu del 3% del totale delle quote, che pare essere 300.000 , è obligato a vendere le quote in piu e bankitalia deve comprarle se non si trovano altri compratori. forse non si puo parlare di furto nei confronti dei depositi della banca d'Italia ma di regalo da parte del governo nei confronti di quei pochi istituti che detengono grandi quote, regalo fatto non con i soldi personali di chi governa ma con i soldi che i precedenti governi avevano versato. se è cosi come ho capito mi pare palese la presa in giro nei confronti del popolo che viene sempre trattato da caprone sottraendogli con modalita forse lecite ma oserei dire poco etiche le poche riserve che i nostri predecessori avevano faticosamente messo da parte. a questa gente non è sufficente distruggere il futuro, riescono ad annulare la nostra storia.
RispondiEliminaNon è proprio così. A parte il fatto che bisogna vedere come vengono condotte queste operazioni, ma un riassetto di quote già rivalutate non può avvenire senza compensazioni. Come ho spiegato, sarebbe incostituzionale diluire la partecipazione sequestrando le quote o ricomprandole al valore del 1936.
Eliminacom'è stata condotta l'operazione sicuramente lo saprai piu te che mangi pane e economia tutti i giorni di me che al massimo mi bevo una birra guardando bloomberg. comunque rimane una mossa barbina e molto poco etica aumentare di 38000 volte il valore delle quote senza averle riacquistate prima. non è che bisognava restituire il favore agli istituti che hanno acquistato il debito ,per permettere l'abbassamento dello spread, con i soldi prestati dalla BCE per incentivare l'occupazione?
EliminaInnanzitutto sono soldi diversi (la riserva non va a bilancio dello Stato, ci mancherebbe) e poi ho ricordato che non si poteva fare essendoci stata già una rivalutazione nel 2001.
EliminaHo letto con interesse quanto scritto in questa pagina, anche se confesso di non essere abbastanza edotto in materia. E debbo riconoscere che è la PRIMA VOLTA che trovo sul Web commenti che affrontano quesiti in modo apparentemente documentato. Mi accorgo che non potrei sostenere un confronto con (LeFou!), di cui ho esaminato il "profilo completo", e nemmeno con Andrea D'Alessandro e altri "competenti" in faccende monetarie et similia. Tuttavia, vorrei approfittare di tali competenze per chiarire un'affermazione di alcuni anni fa fatta da Beppe Grillo, riguardante le scelte fatte dai vari Governi in materia INFORMATICA e non solo. Questo perché sono più che convinto che le disquisizioni di cui sopra non sono assolutamente un punto d'appoggio sicuro e definitivo per giudicare la bontà di una azione politica, proprio a causa della natura giocoforza limitata e parziale di tali verifiche. Tanto per capirci meglio, potrei riferirmi ad un passo del Vangelo di Matteo (non sono credente, ma sono certo che non esiste un libro che contiene massime tanto valide ed utili come la Bibbia). Nel capitolo 7, versetti da 13 a 23, si afferma un principio straordinariamente semplice e alla portata di tutti, per comprendere la correttezza e il valore di certi comportamenti di sedicenti profeti: . Dunque Grillo si presentò, una decina d'anni fa, a bordo di un'auto alimentata con l'idrogeno, perfettamente funzionante, chiedendo il perché non venisse adottata questa tecnologia già allora matura. E similmente, rivolto ai giornalisti che lo attorniavano, chiese perché mai le Istituzioni italiane avevano scelto i prodotti informatici costosissimi della Microsoft anziché quelli del Sistema Operativo LINUX, completamente gratuiti. Recentemente sono passato a Linux (Xubuntu) e sono rimasto confuso e allibito nel constatare le potenzialità e la convenienza incredibili di questo sistema rispetto a Windows, schiacciato da pesantissime ipoteche di natura economica che lo rendono costoso, lento, farraginoso e instabile. Le scelte fatte dai governi precedenti sono state, non solo in questo caso, chiaramente improntate ad interessi personali dei governanti di allora e, dato che nulla è cambiato, da quelli odierni. É anche evidente che il Popolo italiano è stato e continua ad essere oppresso da tali governanti che dimostrano di avere a cuore i loro interessi economici, anziché il bene del Paese, appoggiandosi a princìpi di assai dubbio valore, ormai comunemente accettati come 'sacrali' mentre in realtà sono solo un mezzo per occupare ogni posto di comando per relegare il Gesù Cristo di turno nell'angolino dei "monellacci" ( anche per questo tema, il Vangelo ha ottimi consigli da dare nei versetti citati a proposito della MAGGIORANZA e della MINORANZA). Già che ci siamo, potremmo definire la voce del M5S una "VOCE CHE GRIDA NEL DESERTO"... Mi fermo qui. Credo che non sia possibile per chiunque abbia un po' di materia grigia, non capire che l'albero del Parlamento, che decida o meno di ingrassare le banche o comprare i pessimi aerei F35 con i soldi dei poveracci, non è affatto un "ALBERO BUONO CHE PRODUCE FRUTTI ECCELLENTI" e per tale motivo è destinato ad essere BRUCIATO con metodi, ovviamente, VIOLENTI (vs. 19). Una mente matematica come (LeFou!) può considerare questo elementare ragionamento VERO come il suo CUBO? Grazie per l'opportunità che mi è stata "democraticamente" elargita.
RispondiEliminaSe si allarga lo sguardo, pur nella fallibilità umana e nell'egoismo che determina i nostri comportamenti come quello di alcuni nostri governanti, comunque negli anni ci sono stati frutti positivi. La fame nel mondo è percentualmente dimezzata e così la povertà.
EliminaRiguardo l'utilizzo dei sistemi operativi legati al mondo Linux, sfonda una porta aperta: per le mie attività personali uso al 99% Ubuntu.
Mi spiace di dover constatare che la risposta non tenga conto che in minima parte di quanto scritto nel mio "papiro". Noto anche che la mia nota, forse perché troppo lunga, manca di alcune parti. Cerco di essere meno prolisso questa volta: la Teoria dell'Evoluzione è in massima parte distruttiva; eppure qualche volta sembra produrre effetti positivi. Giudicare positivo il bilancio di un governo nel suo COMPLESSO per qualche vantaggio occasionale e spesso NON derivato dalle sue decisioni, mi sembra completamente errato, anche perché "la fame nel mondo" e la "povertà", almeno nel nostro infelice Paese, sono AUMENTATE, non certo dimezzate, anche con l'attuale governo. Peccato che non sia stata data alcuna risposta alle osservazioni contenute nel mio post circa le dichiarazioni fatte da Grillo alla Stampa. Ma le ultime due righe mi sembrano davvero LAMPANTI: viene riconoscuta la superiorità di Linux su Windows, proprio come diceva Grillo dieci anni fa, contrariamente a ciò che hanno imposto, e continuano ad imporre, i lupi mannari in Parlamento a tutto il Popolo. Grazie. Mi basta questo.
EliminaVeramente tutte le istituzioni hanno decretato il passaggio al software libero. Non dei sistemi operativi, ma c'è da tenere conto che il maggior costo del sistema operativo è compensato da un costo inferiore dell'addestramento (un giorno di lavoro perso costa più del costo del SO) per cui il ragionamento di Grillo era assolutamente parziale ed incompleto (come spesso gli accade).
EliminaLe Fou?!!!! Ci sei? O anche tu hai beccato l'influenza? Sai ho postato un commento con un paio di osservazioni, strano che non sia stato ancora pubblicato
RispondiEliminaMi scusi ma sia il lavoro che la preparazione del live di ieri sera mi hanno impegnato abbastanza. Adesso ho rilasciato la moderazione dei commenti, così tutti potranno esprimere direttamente la propria opinione senza un mio intervento.
EliminaUna breve annotazione: nell'articolo fai un po' di pasticcio tra le modalità di distribuzione agli azionisti: secondo il vecchio art. 39 gli utili distribuiti potevano ammontare al massimo al 6% + 4% del capitale, quindi essendo il vecchio capitale di 156.000 Euro, il valore complessivo massimo ammesso era di 15.600 Euro. Il successivo articolo 40 permetteva inoltre di distribuire agli azionisti le riserve ordinarie e straordinarie nella misura massima del 4% rispetto all'ammontare messo a bilancio nell'anno precedente. Il 4% di 14 milardi di Euro sarebbero 560 milioni di Euro, mentre negli ultimi anni (ho controllato i bilanci 2012, 2011, 2010, 2009), la percentuale effettivamente approvata dal Consiglio Superiore è dello 0,50%, ovvero circa 60-70 milioni di Euro. Ovviamente sia capitale che riserve fanno parte del patrimonio netto, tuttavia ti suggerisco di aggiornare l'articolo per distinguere tra i due aggregati dello stato patrimoniale, altrimenti non si capisce come viene il conto.
RispondiEliminaL'avevo notato, ho provveduto appena possibile a precisare la cosa.
EliminaCon questo ragionamento, niente è giustificato perché c'è sempre un'altra priorità.
RispondiEliminaNon credo che i grillocomplottari abbiano mandato in giro cose come "Saccheggio Bankitalia!!! FAI GIRARE!!!1!!", non ci sono abbastanza "111" tra i punti esclamativi.
RispondiEliminaLa mia voleva essere una sintesi.
EliminaBuonasera, il regalo alle banche c'e stato, a voi sfugge un piccolo particolare. Unicredit ed altre banche non hanno le quote della banca d'italia dal 1936.
RispondiEliminaMettiamo caso che io abbia acquistato 100 quote a 0,50 centesimi del valore di 50 euro nel 2001e li vendessi oggi, mi spetteranno 2 milioni di euro meno 12% giusto? non è regalo questo? Le domande da porsi sono quando e a quanto le hanno comprate, chi ha deciso di aumentare il capitale e perchè.
Dato che mi occupo della questione di Bankitalia da anni, il "piccolo particolare" non mi è sfuggito. Non solo: la questione è stata esplicitamente esposta nell'articolo, che la invito a rileggere con attenzione.
EliminaMa a che scopo aumentare in capitale oggi e non 10 o 20 anni fa? Perche la banca ha avuto necessità di aumentare il capitale? Se il capitale rimaneva quello che era cosa sarebbe successo? Grazie per le risposte
EliminaInfatti sono state aumentate nel 2001/2002 come è verificabile. Il capitale comunque doveva essere rivalutato. Alcuni citano una direttiva europea che però non ho letto, comunque andava fatto perché una qualunque cifra del 1936 non può rimanere uguale dopo 80 anni.
EliminaPrima non è stato fatto perché lo Stato non aveva alcun vantaggio a rivalutare scritturalmente quote di un istituto che comunque controlla, né tantomeno a riprendersi tali quote.
Buongiorno, Lei cita: "Innanzitutto la rivalutazione delle quote di Bankitalia non se l'è inventata il presente Governo. È un'idea del Governo Tremonti che, nel 2001, nella finanziaria invitava «gentilmente» alla rivalutazione tutti i detentori di quote di vario genere, incluse le quote della Banca d'Italia. Le banche hanno eseguito l'ordine, le quote furono rivalutate a bilancio scritturalmente e ci hanno pagato le tasse."
EliminaLeggendo un po qua e un po la ho letto in un altro blog: Banca d’Italia è fissato al livello simbolico di 156mila euro, suddiviso in 300mila quote del valore di 0,52 euro ciascuna. Le banche, tuttavia, hanno iscritto nei loro bilanci valori molto superiori oltre che molto difformi tra di loro: la valutazione di una singola quota varia da 41,3 euro per Banca Carige, a 5.380 per Banca Intesa (che è il principale azionista detenendo il 26,8 per cento del capitale) a 13.781 euro per Bnl.
La domanda è, come hanno rivalutato i tecnici il capitale? Valutando le quote in base al prezzo che ogni banca faceva a suo piacimento o semplicemente calcolando che 300 milioni del 1936 nel 2014 sono 5-7 miliardi?
Ma finalmente! Dico solo questo: grazie di esistere. Sembra ormai impossibile trovare qualcuno che RAGIONI senza usare l'accetta, bianco/nero, con me/contro di me e vaff******!1!!1!!1!
RispondiEliminaAggiungo solo una cosa: ki ti paka?!?!1!'"9"!816!%!
Come sospettavo, tutto Incostituzionale : http://www.facebook.com/notes/ferdinando-imposimato/la-legge-di-conversione-%C3%A8-incostituzionale/10152149354840750
RispondiEliminaSi finanziano illecitamente banche private prelevando dalle riserve di Bankitalia.
Potete girarci attorno quanto volete, ma questo è il succo del discordo
Imposimato ormai è da tempo che si è bevuto il cervello con il compottismo. Quello che dice è insostenibile.
EliminaSono completamento ignorante in economia e non solo. Forse per questo non sono riuscito a capire come si formano gli utili della BdI, che, come leggo su http://blogdifalco.blogspot.it/2014/01/sulla-banca-ditalia-aggiornato.html, vengono così ripartiti:
RispondiEliminaL’utile netto è così destinato:
a) alla riserva ordinaria, fino alla misura massima del 20 per cento;
b) ai partecipanti, fino alla misura massima del 6 per cento del capitale;
c) alla riserva straordinaria e ad eventuali fondi speciali fino alla misura massima del 20 per cento;
d) allo Stato, per l’ammontare residuo.
Dai, che pure Bisin, Boldrin & soci... http://noisefromamerika.org/articolo/quote-bankitalia-solita-porcata
RispondiEliminaHo citato l'articolo nel video live, ma loro trascurano la rivalutazione del 2001
Eliminahttp://www.huffingtonpost.it/daniele-scalea/legge-bankitalia-un-po-di-chiarezza_b_4695440.html Vorrei un chiarimento su questo articolo. In particolare è vero che vengono usati soldi pubblici( anche se solo temporaneamente); Verranno utilizzate le riserve auree, o quali riserve e nel caso di chi sono queste, di proprietà dello stato?
RispondiEliminaInoltre se Saccomanni trasformerà la BdI in pubblic company gli azionisti potranno vendere anche sotto il 3%?
ma?????????????????????
RispondiEliminaEDUCAZIONE RAGAZZI !I!
RispondiEliminaNel quinto capitolo di San Marco: il pazzo schizofrenico dopo essere guarito "sedeva normale, vestito decentemente e si comportava educatamente". La gente del suo paese venne, vide ed ebbe PAURA.
PER ME l'unica cosa insopportabile è la maleducazione. Proponete e chiunque l'accetterebbe che in un parlamento ogni partito dica per 3 minuti la sua e una sola volta e poi il dibattito finirebbe qui e si vota. Solo dei maleducati pretendono di ripetere 50 volte la stessa cosa a gente che i giochi li ha già preparati e ha già una sua opinioni sul voto.
Cari amici M5S, ma secondo voi il tempo di 500 parlamentari che ripetono la stessa cosa per giorni e giorni chi lo paga?
La maleducazione manifestata da tanti vostri giovani mi ha sbalordito. Dal 1972 nel mio manifesto difendo la democrazia vera e fino in fondo: la proibizione di rieleggibilità in nessuna carica neppure al club di bocce, nessuno può appartenere a 2 consigli di amministrazione, per le leggi poche e buone, si faccia il referendum, obbligo al voto in modo che tutti siano obbligati a concorre al bene dello stato come sono obbligati a pagare le tasse, parlamentari 100 e a tempo pieno per fare le leggi, governo esegue e mette in pratica senza fare le leggi, il presidente della repubblica come organo di controllo con ministero della giustizia, ministero degli interni (polizia e carabinieri) e fisco, proibizione di esercitare qualunque carica o lavoro retribuito dopo i 65 anni, nessuno stipendio può essere più del doppio del minimo stipendio con forbice 1-2, abolire la disoccupazione dividendo le ore di lavoro in parti uguali ecc. Io speravo in voi giovani per un dialogo su cose importanti per farvi prendere il potere e metterle in pratica. Non mi iscrivo a nessun partito perché ho più di 65 anni e siete voi che dovete decidere, mentre noi da fuori possiamo raccontare le nostre esperienze. Ma mi chiede io lascio il posto per farci entrare dei pubertari maleducati e maneschi?
DELUSIONE! Vi mettete sotto un guru, vi rendete schiavi andando alla scuola della più becera MALEDUCAZIONE: URLI E GRUGNITI INVECE DI DIALOGO.
SONO DELUSO! LA GHIGLIOTTINA? Ma se non AVETE LA TESTA da metterci sotto? La Boldrini non può usare la ghigliottina con gente che ha perso la testa già prima di entrare in parlamento!
Riacquistate la vostra dignità, siate educati e rispettosi nelle parole e nei fatti e allora gli avversari avranno paura di voi. Lo schizofrenico finché urlava nelle caverne e si percuoteva coi sassi, e inveiva contro tutti, non metteva paura a nessuno. Ma solo da educato incuteva TIMORE.
EDUCAZIONE RAGAZZI !I!
RispondiEliminaNel quinto capitolo di San Marco: il pazzo schizofrenico dopo essere guarito "sedeva normale, vestito decentemente e si comportava educatamente". La gente del suo paese venne, vide ed ebbe PAURA.
PER ME l'unica cosa insopportabile è la maleducazione. Proponete e chiunque l'accetterebbe che in un parlamento ogni partito dica per 3 minuti la sua e una sola volta e poi il dibattito finirebbe qui e si vota. Solo dei maleducati pretendono di ripetere 50 volte la stessa cosa a gente che i giochi li ha già preparati e ha già una sua opinioni sul voto.
Cari amici M5S, ma secondo voi il tempo di 500 parlamentari che ripetono la stessa cosa per giorni e giorni chi lo paga?
La maleducazione manifestata da tanti vostri giovani mi ha sbalordito. Dal 1972 nel mio manifesto difendo la democrazia vera e fino in fondo: la proibizione di rieleggibilità in nessuna carica neppure al club di bocce, nessuno può appartenere a 2 consigli di amministrazione, per le leggi poche e buone, si faccia il referendum, obbligo al voto in modo che tutti siano obbligati a concorre al bene dello stato come sono obbligati a pagare le tasse, parlamentari 100 e a tempo pieno per fare le leggi, governo esegue e mette in pratica senza fare le leggi, il presidente della repubblica come organo di controllo con ministero della giustizia, ministero degli interni (polizia e carabinieri) e fisco, proibizione di esercitare qualunque carica o lavoro retribuito dopo i 65 anni, nessuno stipendio può essere più del doppio del minimo stipendio con forbice 1-2, abolire la disoccupazione dividendo le ore di lavoro in parti uguali ecc. Io speravo in voi giovani per un dialogo su cose importanti per farvi prendere il potere e metterle in pratica. Non mi iscrivo a nessun partito perché ho più di 65 anni e siete voi che dovete decidere, mentre noi da fuori possiamo raccontare le nostre esperienze. Ma mi chiede io lascio il posto per farci entrare dei pubertari maleducati e maneschi?
DELUSIONE! Vi mettete sotto un guru, vi rendete schiavi andando alla scuola della più becera MALEDUCAZIONE: URLI E GRUGNITI INVECE DI DIALOGO.
SONO DELUSO! LA GHIGLIOTTINA? Ma se non AVETE LA TESTA da metterci sotto? La Boldrini non può usare la ghigliottina con gente che ha perso la testa già prima di entrare in parlamento!
Riacquistate la vostra dignità, siate educati e rispettosi nelle parole e nei fatti e allora gli avversari avranno paura di voi. Lo schizofrenico finché urlava nelle caverne e si percuoteva coi sassi, e inveiva contro tutti, non metteva paura a nessuno. Ma solo da educato incuteva TIMORE.
Come al solito le tue considerazioni sono preziose. Anche io avevo pensato che in realtà se è vero che possedere le quote di Bankitalia è divenuto un tale affare allora non si vede perchè le stesse in esubero dovrebbero rimanere invendute. A tal proposito volevo una tua opinione su due possibili scenari che, credo, potrebbero aprirsi.
RispondiEliminaA) Il consiglio della BdI decide di riconoscere un'alta percentuale (diciamo il famoso massimo 6%) alle banche e fondi assicurativi che detengono quote.
B) Il consiglio della BdI invece mantiene i dividendi molto bassi (intorno all'1%) difatto sancendo una situazione simile a quella pre-decreto.
Nel caso A le quote di BdI sarebbero appetibili nel "mercato" delle quote BdI perchè oltre ad avere dei margini di sicurezza molto alti (è praticamente impossibile che la BdI fallisca) i dividendi sarebbero interessanti. Quindi tutti correrebbero a comprarle e la banca non dovrebbe neanche considerare l'opzione di comprare quelle in eccesso perchè presto non ce ne sarebbero più in circolazione.
Nel caso B viceversa, le quote non sarebbero poi tanto appetibili e quindi le banche tenderebbero a cederle. Il "mercato" delle quote verrebbe "saturato" di vendite e il valore delle stesse scenderebbe in base al semplice meccanismo della domanda/offerta. In questo caso, visto che sarebbe relativamente difficile piazzare tutte le quote, la BdI potrebbe prendere in considerazione l'opzione d'acquisto ma in questo caso le quote varrebbero di meno di 20.000 euro perchè svalutate da un eccesso di offerta.
Concordate?
...ah, dimenticavo. Ovviamente nel secondo scenario la BdI potrebbe anche giocare d'astuzia ed aspettare che le quote risalgano per poi rivenderle quando le conviene ad un prezzo maggiorato rispetto a quello d'acquisto.
RispondiEliminaBuongiorno,
RispondiEliminapremetto di essere ignoramte in materia,ma interessato a capirci qualcosa.
Si cita il fatto che quei 156.000 euro siano una cifra sibolica (infatti erano quote non trasferibili ne commerciabili), però aumentanto prima di capitale (ed in modo sproporzionato, visto che di colpo si rivalutano quasi 30 anni) e poi riacquistanto parte delle quote, oltre che rendendole trasferibili, non si trasforma una "quota simbolica" in una "quota economica" trascendendo di fatto la loro natura? Piuttosto non poteva essere invertito l'ordine, prima allineando le quote massime e POI rivalutandole? (in tal modo sarebbe stata bankitalia a guadagnare nell'immediato, oltre che nel lungo termine)
Un aumento così spoporzionato di capitale non ha effetti "artificiali" su mercati o indici di ricchezza e altri strumenti (il famoso effetto butterfly, o teoria del caos :) )
In oltre il 6% mi pare un tasso molto alto (ma per ora mi consolo che si distribuisce di meno)
Infine mi rendo conto che discutiamo del COME, ma non il PERCHE' questa manovra sia stata presa proprio ora e con grande fretta, che mi sembra essere il motivo centrale della questione.
La ringrazio per avermi letto
ah, ho trovato una altra analisi, che nella mia ignoranza trovo ben fatta, sarebbe interessante uno scambio di opinioni http://www.finanzaonline.com/forum/arena-politica/1578530-i-5-stelle-sulla-ricapitalizzazione-della-banca-ditalia-avevano-ragione.html
EliminaIl capitale era diventato una quota simbolica, ma non lo era quando fu costituito con 300 milioni di lire del 1936. La rivalutazione è stata effettuata in base a questa relazione: http://www.bancaditalia.it/media/notizie/aggiornam_quote_capitale_BdI/Valore_quote_capitale_BI.pdf
EliminaRiguardo l'ordine delle operazioni, le faccio presente che c'è stata una rivalutazione nel 2001/2002 (imposta dallo Stato) da parte delle singole banche, quindi l'operazione di acquisto sarebbe comunque stata onerosa (se non si tiene conto della successiva cessione di tali quote ad altre banche). Inoltre sarebbe stata disonesta in quanto non si può acquistare una quota valutata X oggi, aumentarne artificialmente il valore ad X+Y e rivenderla guadagnando Y. Come si dice, «c'è un giudice a Berlino».
Come al solito le tue considerazioni sono preziose. Anche io avevo pensato che in realtà se è vero che possedere le quote di Bankitalia è divenuto un tale affare allora non si vede perchè le stesse in esubero dovrebbero rimanere invendute. A tal proposito volevo una tua opinione su due possibili scenari che, credo, potrebbero aprirsi.
RispondiEliminaA) Il consiglio della BdI decide di riconoscere un'alta percentuale (diciamo il famoso massimo 6%) alle banche e fondi assicurativi che detengono quote.
B) Il consiglio della BdI invece mantiene i dividendi molto bassi (intorno all'1%) difatto sancendo una situazione simile a quella pre-decreto.
Nel caso A le quote di BdI sarebbero appetibili nel "mercato" delle quote BdI perchè oltre ad avere dei margini di sicurezza molto alti (è praticamente impossibile che la BdI fallisca) i dividendi sarebbero interessanti. Quindi tutti correrebbero a comprarle e la banca non dovrebbe neanche considerare l'opzione di comprare quelle in eccesso perchè presto non ce ne sarebbero più in circolazione.
Nel caso B viceversa, le quote non sarebbero poi tanto appetibili e quindi le banche tenderebbero a cederle. Il "mercato" delle quote verrebbe "saturato" di vendite e il valore delle stesse scenderebbe in base al semplice meccanismo della domanda/offerta. In questo caso, visto che sarebbe relativamente difficile piazzare tutte le quote, la BdI potrebbe prendere in considerazione l'opzione d'acquisto ma in questo caso le quote varrebbero di meno di 25.000 euro perchè svalutate da un eccesso di offerta. Ovviamente nel secondo scenario la BdI potrebbe anche giocare d'astuzia ed aspettare che le quote risalgano per poi rivenderle quando le conviene ad un prezzo maggiorato rispetto a quello d'acquisto.
Concordate?
Una domanda semplice, nel suo articolo è scritto: "Lo Stato guadagnerà da Bankitalia solo il 12% delle plusvalenze!"
RispondiEliminaMa non dovrebbe essere il 20% la tassazione sul capital gain? Questo 12% a cosa si riferisce?
Lo chiedo perché mi è stato detto che la tassazione sul capital gain non è del 20% ma del 12% a causa del comma 91 di questa normativa:http://www.leggioggi.it/allegati/legge-di-stabilita-2014-il-testo-completo-e-ufficiale-approvato-al-senato/
In effetti sulla questione avevo un dubbio, e già alcuni mi hanno avvertito che le norme cambiano rapidamente e che con la questione dei sostituti di imposta per avere la sicurezza servirebbe il parere di un consulente fiscale. Per ora prendo per buona la sua versione.
EliminaBuonasera,
RispondiEliminapremetto che ho nozioni esclusivamente superficiali di economia, ed apprezzo molto articoli come questo in grado di offrire una visione più sistematica di aspetti poco chiari ai non addetti ai lavori.
Ciò nonostante, credo di aver compreso, almeno a grandi linee, i motivi della diatriba. C'è un punto che non mi è chiaro a dire il vero: riguarda la "temporanea riacquisizione" delle quote: che si trovino o meno acquirenti, mi sembra di capire che due importanti istituti di credito (ed altri due in ragione minore) saranno costretti a trasformare una consistente parte di quote (delle quali finora i ricavi sono stati trascurabili nei bilanci) in liquidità, con decorso immediato e senza svendere alcunché, visto che nel peggiore dei casi BdI sarebbe tenuta a ricomprarle rivalutate. Non so se chiamarlo regalo, non me ne intendo, ma non è forse una gradita sorpresa la forzosa iniezione di frusciante in cassa, in questo momento?
Ammesso che non vi sia effettivamente perdita diretta da parte di Bankitalia (nel lungo periodo), nonostante la ricapitalizzazione a 7.5mld sembra sia calcolata esclusivamente a compensazione del mancato gettito IMU, la disponibilità liquida dello Stato, nel breve periodo, non sarebbe comunque pericolosamente esposta, in ragione dell'eventuale temporanea riacuisizione delle quote?
Chiedo venia se, per ignoranza in materia, ho scritto stupidaggini, e ringrazio chi voglia illuminarmi sulla questione.
si ma la domanda è una e solo una: la Banca dItalia la paga alle banche private con euro sonanti la parte di capitale eccedente o no? e se la paga con quali soldi? con quelli di Gesù o con i nostri? a e no interessa sapere se la banca d'italia poi fa pari , io voglio sapere se le compra le riempie di liquidità che PRIMA non avevano
RispondiEliminaBuonasera, Lei cita: "Innanzitutto la rivalutazione delle quote di Bankitalia non se l'è inventata il presente Governo. È un'idea del Governo Tremonti che, nel 2001, nella finanziaria invitava «gentilmente» alla rivalutazione tutti i detentori di quote di vario genere, incluse le quote della Banca d'Italia. Le banche hanno eseguito l'ordine, le quote furono rivalutate a bilancio scritturalmente e ci hanno pagato le tasse."
RispondiEliminaLeggendo un po qua e un po la ho letto in un altro blog: Banca d’Italia è fissato al livello simbolico di 156mila euro, suddiviso in 300mila quote del valore di 0,52 euro ciascuna. Le banche, tuttavia, hanno iscritto nei loro bilanci valori molto superiori oltre che molto difformi tra di loro: la valutazione di una singola quota varia da 41,3 euro per Banca Carige, a 5.380 per Banca Intesa (che è il principale azionista detenendo il 26,8 per cento del capitale) a 13.781 euro per Bnl.
La domanda è, come hanno rivalutato i tecnici il capitale? Valutando le quote in base al prezzo che ogni banca faceva a suo piacimento o semplicemente calcolando che 300 milioni del 1936 nel 2014 sono 5-7 miliardi?
Salve, ha per caso letto l'articolo dell'economista Tito Boeri?
RispondiEliminahttp://www.lavoce.info/banca-ditalia-e-il-mistero-delle-quote/
Sembra voler raccontare qualcosa di diverso...
Lei cosa ne pensa?
Emanuele
Mi pare che molti interrogativi sorgano in merito alla differenza fra il capitale nominale della BdI e le quote post rivalutazione delle banche.
RispondiEliminaPur non avendo seguito la storia delle partecipazioni bancarie in BdI, immagino che al momento dell'ingresso ogni Banca partecipante abbia versato in quel momento il valore di mercato e non il nominale.
Mi spiego con un esempio: se la Banca del Carso (sono un fan di 610) fosse entrata in Banca d'Italia nel 2000, avrebbe comprato la quota da chi la deteneva in quel momento, al valore di mercato e non al valore nominale. Quanto valeva BdI nel 2000, 10mila miliardi di lire? se la Banca del Carso avesse comprato il 10% l'avrebbe pagato 1000 miliardi.
Ora si ritrova la propria quota rivalutata e sulla differenza versa le imposte, come qualunque altra società di diritto privato.
Poi al momento della dismissione riceveranno il valore a quel momento segnando una plusvalenza o una minusvalenza su quella quota.
E' corretto il mio ragionamento?
P.s. Complimenti per il blog, che seguo con interesse.
salve, mi sto informando sull'argomento, e trovo questo articolo chiaro e piacevole...
RispondiEliminaL'unico punto che vorei approfondire è quello che riguarda "la trasferibilità delle quote". Poichè ancora non mi è del tutto chiaro, poichè nessuno può eccedere il 3%, Bd'I dovrà comprare la parte di chi ne possiede si più...questo con i soldi di noi contribuenti ?
poi la Bd'I successivamente avrebbe 3 anni di tempo per rivendere queste quote...se ciò dovesse accadere, quei soldi "tornerebbero" ai contribuenti pubblici (noi) ?
e se non riuscisse a vendere le quote ?
mi scuso per eventuali esattezze, ma sto cercando di capire meglio l'argomento
Innanzitutto trovo scandaloso il modo stereotipato con cui i signorini come Romeo (Reloaded) bolla tutto ciò che si avvicina al m5s.Il pregiudizio che porta allo stereotipo è una forma gravissima di razzismo ed emarginazione sociale.Se vuole le invio la tesi visto che fa tanto il sapientino.Bankitalia non è una spa e non è privata.
RispondiEliminaE’ un ente di diritto pubblico.Ciò significa che i profitti non si dividono tra degli azionisti ma tra i quotisti. I "quotisti" si dividono un ammontare non pari ai profitti interi (come nelle società per azioni) ma una % del capitale sociale. Le sue quote però sono per il 95% circa in mano ai privati. Questo è avvenuto attraverso la rapidissima “privatizzazione” dei primi anni '90 cioè la legge Carli/Amato del 1992 poi confluita nel TUB (Testo Unico bancario di Ciampi) del 1993. Privatizzazione tra virgolette perché, ripeto non è una spa e resta pubblica cioè è tenuta a comportarsi secondo finalità COLLETTIVE.Fino all'altra settimana i quotisti di prendevano il 10% del capitale sociale ammontante a 156 mila euro. Cioè potevano spartirsi fino a un massimo di 15.600 euro. Adesso potranno dividersi 450 milioni, l'anno! Da oggi quel tot è il 6% e non più il 10% ma su 7.5 MLD di euro (!!!) e non su 156 mila. Perchè 7.5 MLD? Perché il capitale sociale è stato aumentato a questa cifra portando ogni quota dal valore di 0.52 euro al 4800% in più per la felicità dei partecipanti al banchetto! (Attraverso un favore politico avevano già ottenuto di spartirsi danaro proveniente dagli investimenti pari al massimo a circa il 4% delle riserve e cioè 70 milioni circa). Se si pensa che l’utile lordo è intorno ai 7 MLD l’anno (il netto 2.5 per il 2012) era logico che questi simpaticoni provassero a incassare di più visto il connubio politica finanza. Il capitale sociale è stato portato a quel valore (7.5 MLD) con risorse pubbliche (le riserve sono DEL TESORO!!!) quando invece a metterci i soldi dovrebbero essere i quotisti da che mondo è mondo! 7.5 MLD anche sotto forma di riserve auree.
CONTINUO IL PEZZO DI CUI SOPRA:
RispondiEliminaA tal proposito l’Italia ha la terza riserva aurea del pianeta ma non si sa dove questo oro sia finito e c’è il rischio che con i soliti cavilli, prima o poi, ce lo portino via essendo teoricamente dello stato attraverso Bankitalia.Visco già parla di oro di bankitalia senza dire che bankitalia l'ha in gestione. I quotisti MAI hanno messo soldi in Bankitalia.Una banca che non ha rischio di impresa essendo ente di diritto pubblico.Perfettamente inutile quindi aumentarne il capitale sociale se non per fare AIUTO DI STATO verso le banche private interne. Ma qua la Commissione UE chiude un occhio. Come detto ogni anno pagheremo a loro 450 milioni per sempre (!), prima la cifra era 15.600 euro. In cambio otteniamo 900 milioni subito. Anche in questo caso 900 milioni rappresenta una tassa del 12% ma inizialmente doveva essere del 16% (1.2 mld)e di regola del 20% (1.5mld)! (Quindi quei 900 sono praticamente 300). C’è altro…purtroppo. C’è una regola che prevede l’ingresso di nuovi soci e che nessuno può avere una % di quote superiore al 3%. Considerato che l’1% è 75 mln di euro (prima 1560 euro) e considerato che Intesa San Paolo ha circa il 30% e Unicredit circa il 22% se non riescono a ridurle rispettivamente del 27% e del 19% indovinate chi ci mette i soldi? Lo stato. Ovviamente le quote lo stato le acquista al nuovo “prezzo” e quindi considerando solo quelle due banche esborsa circa 4 MLD e forse anche di più. (Soldi parassitati dalle banche che non se li son certo sudati…glieli abbiamo REGALATI). La Legge Bancaria del 1936 confermata dall’art.3 del vecchio statuto prevedeva che la maggioranza delle quote fosse in mano al pubblico. Quindi c’era una enorme anomalia! Roba da causa! A fine anni 90 e a inizio anni 2000 ci son stati timidi tentativi di portare il 95% di quote private sotto il 50% per rientrare nelle regole! Nel 2004 uno studio denunciato, udite udite, da FAMIGLIA CRISTIANA portava, chissà perché, allo scoperto questo obbrobrio. Nel 2006 Prodi, Padoa Schioppa, Draghi e Napolitano anziché adeguarsi all’articolo dello statuto ne creano uno nuovo che afferma che le quote vanno bene così come sono. Senza contare che Bankitalia ha scelto, grazie al duo Ciampi/Andreatta, dal 1981di rinunciare (a spese nostre) al suo ruolo principe, presente in tutto il mondo tranne in eurozona, di acquirente residuale all’emissione. In pratica lasciamo decidere alle banche private il tasso di interesse % sui prestiti che ci fanno = 73 miliardi circa REGALATI L'ANNO!. In tutto il mondo c’è un limite dell’1% massimo circa. In eurozona NO! ("Follia" / ferocia sociale secondo i nobel economia tra i quali cito Stiglitz). Mi direte ma il governatore di Bankitalia è eletto dal Presidente del Consiglio quindi Bankitalia risponde al popolo anche se ha dentro le banche. Beh io credo segua di più logiche piegate alla finanza e da quanto riportato penso sia evidenza dei fatti.
CONCLUDO IL PEZZO DI CUI SOPRA:
RispondiEliminaConclusioni? L’hanno collegata alla vicenda della seconda rata dell’IMU per distrarre ma l’han fatta tanto grossa (mi spiace per FI, PD, SEL, NCD ma è innegabile) che è venuta fuori, e potrebbe non essere l’ultima volta ma la prima di una lunga serie di magagne che verranno fuori. Pur di farla hanno impedito con la ghigliottina della Boldrini che i parlamentari esprimessero il dissenso, hanno menato una del m5s e alla fine hanno perfino avuto il coraggio di cantare Bella Ciao manco fossero loro quelli a cui era impedito di parlare e manco fossero in ballo soldi da dare ai poveri. (Forse di spirito). Anche dal m5s sono volati improperi ma di fronte a simili cose, in un momento come questo, è acqua di rose non credete? Un' ultima chicca..cosa ci faranno le banche con questi soldi? Li daranno all’economia (imprese, mutui ecc?). No ! Ci prenderanno titoli di stato manipolando lo spread, facendo credere che lo stato è in salute, assicurandosi lauti guadagni lucrando perciò sul nostro sangue (visto che lo stato paga bene e non il misero 1% di interesse come avviene ovunque) e aumenterà ancora la disoccupazione a causa del peso di questo salasso. Ci avviteremo nella solita spirale degli interessi quindi…e il debito/pil supererà il 140%.Ma la colpa è di Grillo….e se parli sei Fascista! Fascista! Fascista! (Anche quando le origini dimostrano l’opposto).
Ps:
Intanto il democristiano Renzi festeggia col suo braccio destro Flavio Valeri che guida il suo team ed è n°1 della Deutsch Bank una delle banche che lucrano più di tutte sui nostri titoli (su quei 73 miliardi l'anno).
Marco Giannini m5s Versilia/Viareggio potete benissimo ascoltarmi SUL TEMA dalla ascoltatissima Radio Studio 54 (150 mila quella mattina) su http://www.youtube.com/watch?v=sb-6v_GcyYM ps: 150 mila 111!!!!!!11111
Mi scusi, ma le sue affermazioni sono semplicemente campate per aria.
EliminaLe scrive «i profitti non si dividono tra degli azionisti ma tra i quotisti. I "quotisti" si dividono un ammontare non pari ai profitti interi (come nelle società per azioni) ma una % del capitale sociale», concetto che riprende anche dopo.
Ciò è assolutamente FALSO. Come si desume da qualunque bilancio di Bankitalia, e come ho illustrato in un apposito post, i profitti vanno per un ammontare tra il 98% ed il 99% allo Stato. Ai detentori delle quote va, secondo l'articolo 40 dello statuto precedente CHE HO RIPORTATO NELL'ARTICOLO, a parte gli spiccioli della quota di capitale (che è l'unica quota che lei riposta), «una somma non superiore al 4% dell’importo delle riserve». Delle RISERVE, e NON DEL CAPITALE SOCIALE. E finora non gli è MAI stato girato il massimo del 4%, bensì lo 0,5%.
Se vuloe verificare, consulti la parte finale dei rapporti annuali di Bankitalia fino all'ultimo disponibile riguardo il 2012 (quello sul 2013 sarà presumibilmente pubblicato a maggio, come tutti gli anni)
Poi, insieme alle varie dietrologie di stampo ideologico (e meno male che protestava circa "razzismo" ed "emarginazione sociale"), lei afferma che «a metterci i soldi dovrebbero essere i quotisti da che mondo è mondo».
FALSO. Gli aumenti di capitale si fanno anche in questo modo, come ho mostrato (lo dice addirittura Wikipedia).
Poi ancora: «7.5 MLD anche sotto forma di riserve auree». "Anche"? Secondo lei consegnano i lingotti ai detentori delle quote pur avendo abbondanti riserve monetarie? Delirio puro.
Ancora: «l’Italia ha la terza riserva aurea del pianeta ma non si sa dove questo oro sia finito». Delirio. La ripartizione dell'oro di Bankitalia è ben nota e pubblicata mensilmente. Si informi.
Ancora: « I quotisti MAI hanno messo soldi in Bankitalia».
FALSO. Hanno capitalizzato Bankitalia nel 1936.
Ancora: «Perfettamente inutile quindi aumentarne il capitale sociale se non per fare AIUTO DI STATO verso le banche private interne».
FALSO. È la BCE stessa che ha invitato l'Italia alla rivalutazione delle quote, ed è la stessa logica che impone di rivalutare delle quote per la solidità stessa della Banca Centrale Nazionale. Inoltre come ho spiegato NON è aiuto di Stato in quanto lei si sofferma sul futuro ed eventuale riacquisto temporaneo di quote eccedenti da parte di tre istituti, mentre NON VEDE il riacquisto di tali quote da parte di altri istituti e fondi di investimento.
Ancora: «indovinate chi ci mette i soldi? Lo stato.»
FALSO. Sono soldi della riserva. Finora Bankitalia aveva 152.000 euro contabilizzati come capitale ed X come riserva. Ora avrà 7,5 miliardi in capitale ed (X-7,5 miliardi + 152.000 euro) in riserva. Lo Stato che c'entra?
Ancora: «considerando solo quelle due banche esborsa circa 4 MLD e forse anche di più»
FALSO. Come le ho fatto presente, lei NON considera LE ALTRE BANCHE che riacquistano tali quote.
Seguono altri deliri su Bankitalia e poi «io credo segua di più logiche piegate alla finanza e da quanto riportato penso sia evidenza dei fatti.»
Appunto. La sua è ideologia a prescindere dai fatti.
Ancora: «L’hanno collegata alla vicenda della seconda rata dell’IMU per distrarre»
FALSO. La questione era nota per gli addetti ai lavori, basta consultare gli articoli apparsi nei mesi precedenti ed anche negli ANNI precedenti. Se lei non segue la questione non se la prenda con il prossimo, ci sono decine di leggi che approvano ogni mese delle quali lei non sa assolutamente nulla, ma non certo per un complotto.
Ancora: «Pur di farla hanno impedito con la ghigliottina della Boldrini che i parlamentari esprimessero il dissenso»
FALSO. I parlamentari hanno usato tutto il tempo a loro disposizione per GIORNI esprimendo tutto il dissenso del mondo. Ma chi usa armi legali per fare ostruzionismo non può piagnucolare quando la presidenza usa un'arma legale per portare a termine la votazione.
Il finale è un delirio completo ed è davvero incommentabile.
EliminaSe voleva dimostrare che io sono fazioso, non sono ha sbagliato alla grande, ma per poterlo fare ha dovuto mentire spudoratamente, e si è dimostrato fazioso ed ignorante. Non ha neanche letto l'articolo per bene prima di sparare questi commenti senza né capo né coda.
Spero che i grillini non siano tutti bugiardi ed ignoranti come lei, altrimenti come dice Grillo è davvero il momento di mettere i sacchi di sabbia alla finestra.
Ma cosa stai farneticando?I quotisti si dividono (e l'ho scritto con assoluta chiarezza e detto anche per radio) il 6% (massimo) di 7.5 mld (pari al capitale sociale) mentre prima si dividevano il 10% di 156 mila (sempre massimo). A ciò si aggiungeva un tot sugli investimenti pari al massimo al 4% delle riserve (cioè al massimo 70 milioni). Invito gli astanti a ascoltarsi anche il mio audio (o a rilegger sopra) che conferma quanto ho appena scritto e capire se questo scandalizzarsi di Romeo abbia senso o sia solo un modo per comunicarvi che con me si deve inorridire come fanno certe specie animali per comunicare ai conspecifici un pericolo imminente. Quindi di campato per aria c'è solo Romeo Gentile e non è una cosa che stupisca.(Visto che gli articoli che hai riportato confermano tutto...).Ti cito <> ( e quindi? Se riporti un articolo che conferma quanto dico io ti rende un ganzo?Se ascolti il mio audio o leggi ciò che ho scritto anche io riporto articoli, fonti e leggi (!) eppure non sto qua a scriverlo in maiuscolo). Meno male che Romeo Gentile ci mette l'immancabile "dietrologia ideologica". Ci mancava! (Dovete inorridire!).
RispondiEliminaSull'aumento di capitale RICONFERMO. La regola è che il capitale se lo aumentano i quotisti privati non gli stati, cosa consentita ovviamente (infatti è stato fatto pochi giorni fa) ma poco etica, soprattutto di questi tempi.Ovviamente anche qua "Romeo oh Romeo" pone la cosa con un bel "FALSO" scritto in maiuscolo per darsi il solito tono che nessuno gli conferisce. (Notarsi come salta a piè pari alcuni punti).
Riguardo all' "anche sotto forma di riserve auree" bollato da Romeo come delirio puro è invece confermato da più fonti ma gli perdono l'agitazione, infatti deve per forza bollarmi come un gomblottista. (Chissà perchè lo fa, forse è un riflesso alla Pavlov, se uno lo contraddice allora delira o è un dietrologo).
Per lui è delirio anche non sapere dove è l'oro....in realtà il sottoscritto semplicemente se lo è chiesto visto che ha trovato fonti che dicono cose diverse.
Ovviamente gioca con le parole INFATTI QUANDO HO SCRITTO CHE I QUOTISTI NON HAN MESSO MAI UNA LIRA/EURO LUI MI RIMBROTTA PARLANDO DEL 1936.....PERO' nel 1936 i quotisti erano pubblici e Romeo (non essendo un cretino) sa bene che mi riferivo col termine "quotisti", in questo caso, ai quotisti privati.
(Meglio per lui scrivere "FALSO" in maiuscolo per continuare ....a "tonificarsi"!!!)
Intanto per ora Romeo conferma tutto ciò che ho detto e cioè che le RISERVE PUBBLICHE (DEL TESORO) SONO STATE INGLOBATE NEL CAPITALE SOCIALE.
Riconfermo:La BCE non è il governo eletto democraticamente dal popolo europeo e nemmeno è la Commissione Europea (lo so non è figo parlare di democrazia su questa tipologia di blog) quindi checchè ne dica la BCE, è UN AIUTO DI STATO. Secondo Romeo il provvedimento conferisce "solidità!!!"....Solidità di cosa? Bankitalia è ente di diritto pubblico per cui non ha il rischio di impresa ed è stato perfettamente inutile regalargli tutti quei soldi.
Riguardo al rientro nel massimo del 3% che deve avvenire (da quel che so però non è specificato in quanto tempo!) può avvenire che alcuni ci riescano....MA NON E' SCONTATO e anche lì sono soldi che, si profila,metterà lo stato!Magari come afferma Romeo ciò non avverrà MA ABBIAMO CREATO LA POSSIBILITA' (IO DICO LA REALTA') CHE CIO' AVVENGA!
EliminaRicapitolando ancora niente su ciò che avvenne nel 2004 quando illegalmente i privati si erano puppati il 95% delle quote
Riguardo al discorso RISERVE Romeo va in totale confusione. Le riserve sono 22 miliardi di euro (anche in oro). Ricchezza del Ministero del Tesoro! Ciò significa che ora diventano 14.5 e il capitale sociale diventa 7.5. Però il capitale sociale è dei quotisti cioè dei privati.
Meno male Romeo per resistere allo sputtanamento ci tiene (sapendo di essere letto da altri) a dire che ci sono altri deliri....li approfondiamo per favore?
Uno di questi secondo lui è il discorso del collegamento della seconda rata IMU al decreto Bankitalia...fa tenerezza. Pensa che chi lo legge lo veneri al punto da credere che non sia così. (Lo sanno anche i muri di Montecitorio).
Ora lo metto io un bel FALSO sulla questione ghigliottina! Mancavano ancora 160 interventi. Mai alla Camera in 70 anni uno aveva usato questo provvedimento! E per cosa? Per una comunistissima improvvida SCALA MOBILE? Per un provvedimento in favore dei ceti poveri? No! Per regalar soldi alle banche private.
Il resto delle offese del Romeo e le sue considerazioni sono pnl da due lire tipo quelle che spesso sentiamo in tivvì ad esempio " è sotto gli occhi di tutti!" oppure "lei ha dimostrato al mondo che non è portato per queste cose"..poi uno si ferma un attimo e dice <> (cioè se le dice, se le stampa e si complimenta da solo!) :D
ps:
!!!!111!!!!11!!!!
No. Lei ha scritto testualmente «Fino all'altra settimana i quotisti di prendevano il 10% del capitale sociale ammontante a 156 mila euro. Cioè potevano spartirsi fino a un massimo di 15.600 euro»
EliminaQuesto è FALSO, perché lei ha dimenticato (l'ha aggiunto dopo ma io non vedo nel futuro) anche il passaggio «un tot sugli investimenti pari al massimo al 4% delle riserve (cioè al massimo 70 milioni)».
Anche questo passaggio è FALSO perché 70 milioni corrispondono alo 0,5% delle riserve E NON AL 4% (che è appunto il MASSIMO), così come il 6% del capitale è un MASSIMO e non quanto gli verrà dato. Fonte: tutte le recenti relazioni annuali di Bankitalia. Quindi prima di attaccare a testa bassa si premunisca almeno di aver fatto bene i conti.
Sull'aumento di capitale lei riconferma che per lei va fatto in un modo, ma la legge di ciò che lei gradisce se ne strasbatte.
Sulle riserve auree, lei non può citare fonti che confermano la sua tesi perché sono tutte fonti complottiste. Ogni mese Bankitalia pubblica la ripartizione delle riserve in valuta ed altro (incluso l'oro). prenda quelle o taccia.
Riguardo i detentori di quote che un tempo erano pubblici ed ora sono quasi privati (ci sono sempre le fondazioni), sono denari che avevano quegli istituti e che così non sono stati presi dal bilancio dello Stato. Sono stato molto chiaro. Se le cambia i termini della questione, non avrà più risposta.
Riguardo la solidità delle banche centrali, si cerchi il testo della BCE relativo agli aumenti di capitale. Non è d'accordo? Embè?
Riguardo le quote, se non rientrassero la Banca d'Italia ne diventerebbe titolare liquidandone il valore, come previsto in qualunque esproprio, per cui lo Stato diventerebbe proprietaria della maggioranza delle quote. Non va bene? Pazienza.
Riguardo le riserve, NON SONO 22 miliardi se comprendiamo l'oro, che DA SOLO VALE CENTO MILIARDI. O si informa un minimo, o la invito a girare i tacchi e tornare quando si è informato.
Fonte: Bankitalia http://www.bancaditalia.it/sispaga/riserve/nazionali/tabellaitpd.pdf
Vuole scrivere altre bugie o le basta?
le virgolette <> erano importanti citazioni di Romeo ma il blog cancella ciò che viene scritto tra quel tipo di virgolette e hanno cancellato parte del testo.....non lo riscrivo.... tanto si è capito che erano i fuochi d'artificio (scoppiati in mano all'autore stesso) di Romeo :D
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EliminaPerché lei non sa che quando mette un testo tra < > viene considerato HTML e quindi eliminato dai parsing che precede l'inserimendo del messaggio.
EliminaMi scusi, c'è qualcosa in cui è competente o le piace fare figuracce dalla mattina alla sera? Capisco che esistono varie perversioni, ma qui stiamo esagerando...
È vero, ma l'ha colpevolmente scritto molto dopo, seguito dalla sua speciale affermazione di "favore politico". Se questo è il livello del confronto, zeppo di preconcetti tipici da bar, la saluto. Io ragiono sui dati di fatto, non su robetta populista buona per i cretinetti.
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RispondiEliminaCaro Romeo...te continui con la PNL "le piace fare figuracce" ecc ecc ma qua la figuraccia (per chi ha letto tutto la fai te)....Il sottoscritto del 4% (Massimo) sulle riserve lo ha scritto oggi e tu invece dici che non è vero....peccato basti rileggere!!! (Riserve che erano 22 miliardi E LEGGI INVECE COSA HAI SCRITTO TE OGGI POMERIGGIO SUL LORO AMMONTARE :D ).IL SOTTOSCRITTO ha specificato che ammontavano (essendo il 4% il massimo e non la cifra obbligata) a circa 70 milioni l'anno essendo il 4% la cifra massima CONSENTITA....ovvio che la cifra di 70 è soggetta a variazioni...visto che tu giochi con le parole non credi di passare per cretino tu? Sarà quella una bella perversione? come mai salti a piè pari il discorso di Famiglia Cristiana ad esempio? Ma ce ne sono anche altre di cosucce che salti! Dai che ti aggrappi disperatamente all'HTML....sai quanto me ne frega a me del HTML quando non lavoro alla TD Group e vedo soldi a palate dello stato dati alle banche ?
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RispondiEliminaCitiamo Romeo (tra virgolette) e io scrivo in maiuscolo per fare prima "Sulle riserve auree, lei non può citare fonti che confermano la sua tesi perché sono tutte fonti complottiste." VERAMENTE IL SOTTOSCRITTO NON HA CITATO NESSUNA FONTE, SE LO CHIEDEVA SEMPLICEMENTE :D
RispondiEliminaRiguardo i detentori di quote che un tempo erano pubblici ed ora sono quasi privati (ci sono sempre le fondazioni), sono denari che avevano quegli istituti e che così non sono stati presi dal bilancio dello Stato. Sono stato molto chiaro. Se le cambia i termini della questione, non avrà più risposta. MA SA PARLANDO DEI 156 MILA EURO MESSI DALLO STATO NEL 1936? INTERESSANTE.....MA QUA STIAMO PARLANDO DI MILIARDI A PALATE REGALATI AL CAPITALE SOCIALE PER LA GIOIA DI UNICREDIT E SAN PAOLO!!! (UN PROVVEDIMENTO ALLA FACCIA DELLA FINALITA' DELLA BANCA D'ITALIA E CIOE' IL BENESSERE COLLETTIVO PERALTRO PERFETTAMENTE INUTILE NON AVENDO BANKITALIA BISOGNO DI NESSUN POTENZIAMENTO DEL CAPITALE SOCIALE NON AVENDO RISCHIO DI IMPRESA)
Riguardo la solidità delle banche centrali, si cerchi il testo della BCE relativo agli aumenti di capitale. Non è d'accordo? Embè? (EMBE' UN CORNO. BANKITALIA DEVE PENSARE AL BENESSERE COLLETTIVO SE LA BCE FA QUESTE BANANE INIZI A DARE IN CAMBIO QUALCOSA VISTO CHE NON ESSENDO ACQUIRENTE RESIDFUALE ALL'EMISSIONE CI COSTA BEN 73 MLD L'ANNO DI MEGAREGALO ALLE BANCHE DI MEZZO MONDO).
Riguardo le quote, se non rientrassero la Banca d'Italia ne diventerebbe titolare liquidandone il valore, come previsto in qualunque esproprio, per cui lo Stato diventerebbe proprietaria della maggioranza delle quote. Non va bene? Pazienza. (HAI VISTO CI SEI ARRIVATO?PAZIENZA.....CIOE' GLI ITALIANI PAZIENTINO QUALCUNO HA DECISO PER LORO CHE PAZIENTEMENTE DEBBANO SVENARSI PER LE BANCHE)...GRAZIE ROMEO PER AVER CONFERMATO QUANTO DICO DALL'INIZIO NONOSTANTE I TUOI STARNAZZI.
Riguardo le riserve, NON SONO 22 miliardi se comprendiamo l'oro, che DA SOLO VALE CENTO MILIARDI. (NO LE RISERVE DI BANKITALIA SONO 22 MILIARDI ESCLUSO L'ORO) O si informa un minimo, o la invito a girare i tacchi e tornare quando si è informato.
(AHAHAHAAHHAHAHA ALTRA PNL DI ROMEO....PER FAVORE ROMEO SMETTILA DI GIOCARE CON LE PAROLE....ALLA FINE CHI HA LETTO SONO CONVINTO CHE PENSERA' "QUEL MARCO DI HTML NON CI CAPISCE UNA MAZZA MA ROMEO ALLA FINE HA DOVUTO AMMETTERE TUTTO, PUNTO SU PUNTO") INVITO GLI ASTANTI A RILEGGERE TUTTA LA CONVERSAZIONE.
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EliminaSulle fonti: appunto, non ne ha, non ne può citare (sono tutte complottiste di siti farlocchi e neofascisti) e contrastano con quanto riportato dalla Banca d'Italia.
EliminaRiguardo l'entità della rivalutazione, se la vuole contestare faccia pure, ma si rivolga alla BCE, alla Banca d'Italia ed a tutti gli economisti del mondo che confermano che una rivalutazione doveva esserci (e c'era stata anche nel 2001/2002).
Riguardo le quote, il mio "pazienza" è ovviamente stato travisato, ma non mi aspettavo molto da lei dato il suo procedere per insulti ed aberrazioni.
Riguardo le riserve, non vedo contestazioni sul fatto che solo l'oro valga cento miliardi. Io ho portato le fonti, lei niente. In base a questo, i lettori trarranno le loro considerazioni.
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RispondiEliminaMa cosa avrei scritto "colpevolmente" (colpevolmente!!!!! muahahahhahah) molto dopo???!!! Ma se del 4% massimo l'ho scritto nel primo pezzo di oggi! Più che preveggente avresti bisogno di un pò di memoria! (E meno male sono gli altri a legger male i pezzi altrui hhihihihihi...povero Romeo!)
RispondiEliminaps: Le finalità sono pubbliche altrimenti Bankitalia si comporta in modo illegale.....secondo te Bankitalia si è comportata con finalità di benessere collettivo????Secondo me no.Secondo me festeggiano Unicredit, San Paolo ecc e l'ho dimostrato ampiamente nella nostra discussione ...... Sono fatti!Le opinioni caro il mio Romeo si fermano e muoiono davanti AI FATTI..... (ora mi permetti di fare !11!!!111 ???)
No, lei ha scritto del 4% molto dopo queste frasi: «Cioè potevano spartirsi fino a un massimo di 15.600 euro. Adesso potranno dividersi 450 milioni, l'anno!» Evidentemente ha fatto un collage di frasi sparse riprese da internet.
EliminaLe altre sue considerazioni sono sue opinioni, Lo scrive lei, testualmente: «Secondo me no.Secondo me festeggiano» ecc. E se sono opinioni, non sono fatti.
Si rassegni.
ps:
RispondiEliminaRomeo quando io dicevo che prima del decreto le banche oltre al 10% su 156 mila euro prendevano il 4% massimo sulle riserve ha scritto che 70 milioni erano lo 0.5% delle riserve....cioè per lui le riserve erano 14 miliardi (basta fare la proporzione)! Almeno io ho scritto 22 mld! Adesso per fortuna ha messo il link che dimostra (ovviamente oro escluso) che sono 32 mld! Certo ha sbagliato solo di 18 (....) Solo :D
Guardi che se vuole mettere insieme (come ha fatto) le riserve di Bankitalia con le riserve della Repubblica Italiana per sostenere la tesi della depredazione dell'oro dello Stato può anche farlo, io ho seguito la sua ipotesi. Cito: «7.5 MLD anche sotto forma di riserve auree» e poi tutto il pippone su chissà dove siano finite quelle riserve (si sa benissimo). Se vuole le spiego il suo errore.
EliminaLe riserve delle quali parla Bankitalia sono le proprie, frutto degli impieghi del capitale, e sono un totale di 22 miliardi. Basta controllare la relazione annuale sul 2012 linkata nell'articolo
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel12/rel12it/rel_2012.pdf
A pagina 286 tavola 19.29 c'è tutto (in migliaia di euro):
Capitale sociale 156
Riserve statutarie (art. 39 Statuto) 14.867.762
ordinaria 7.273.198
straordinaria 7.594.564
Altre riserve 7.739.511
per rivalutazione monetaria L. 19.3.1983, n. 72 694.502
per rivalutazione L. 29.12.1990, n. 408 683.274
per rivalutazione L. 30.12.1991, n. 413 16.943
per rivalutazione L. 21.11.2000, n. 342 896.577
per rivalutazione L. 23.12.2005, n. 266 1.521.240
fondo speciale rinnovamento immobilizzazioni materiali 1.805.044
avanzo di confluenza UIC D. lgs. 21.11.2007, n. 231 2.121.931
Totale 22.607.429 il cui 0,5% fa quei 70 milioni distribuiti.
L'oro di cui parla appartiene anch'esso alle riserve MA NON SONO LE RISERVE DI BANKITALIA. Sono le riserve dello STATO: oro e valuta, descritte a pagina 250 in questo modo:
«L’Istituto detiene le riserve ufficiali del Paese (oro e attività in valuta verso non residenti nell’area dell’euro), la cui proprietà è assegnata per legge alla Banca d’Italia. La gestione delle riserve consente di effettuare il servizio del debito in valuta della Repubblica nonché di adempiere a impegni nei confronti di organismi internazionali, come il Fondo monetario internazionale (FMI)» eccetera eccetera.
La loro composizione è espressa nella tavola 19.3 a pagina 251 (sempre in migliaia di euro):
Oro 99.417 « « « « « « « « « «
Dollari statunitensi 19.780
Sterline inglesi 3.106
Yen giapponesi 5.212
Franchi svizzeri 3
Altre valute 4
Attività nette verso l’FMI (inclusi DSP) 5.034
Totale 132.556
Ovvero 132 miliardi di euro (al 31/12/2012, le avevo riferito anche il totale più aggiornato).
Adesso la questione dell'oro se la rimangia o vuole insistere con qualche altro discorsetto a casaccio?
Riporto il suo brano delirante, smentito dalle fonti:
Elimina«Riguardo al discorso RISERVE Romeo va in totale confusione. Le riserve sono 22 miliardi di euro (anche in oro). Ricchezza del Ministero del Tesoro! Ciò significa che ora diventano 14.5 e il capitale sociale diventa 7.5. Però il capitale sociale è dei quotisti cioè dei privati.»
Come ho mostrato, l'oro non è incluso nelle riserve di Bankitalia.
SONO COSTRETTO A SCRIVERE IN MAIUSCOLO PER FARE PRIMA CITO ROMEO"No, lei ha scritto del 4% molto dopo queste frasi: «Cioè potevano spartirsi fino a un massimo di 15.600 euro. Adesso potranno dividersi 450 milioni, l'anno!» Evidentemente ha fatto un collage di frasi sparse riprese da internet." MA CHE BEI FILM CARO ROMEO!!! IL PEZZO IO L'HO POSTATO TUTTO INTERO E' LEI CHE EVIDENTMENTE HA COMMENTATO E POI SI è ACCORTO CHE AVEVO MESSO ANCHE DEL 4%!
RispondiEliminaIL "SI RASSEGNI" FINALE è BELLISSIMO! PNL ALLO STATO PURO MA CHE NON TROVA RISCONTRO NEI FATTI..."AVEVA SEMPLICEMENTE COMMENTATO PRIMA DI AVER LETTO TUTTO"
COMMENTO ANCORA IN MAIUSCOLO LE FRASI DI ROMEO DOLCE ROMEO CIT ROMEO: "Guardi che se vuole mettere insieme (come ha fatto) le riserve di Bankitalia con le riserve della Repubblica Italiana (LE RISERVE DI BANKITALIA SONO PUBBLICHE MA NESSUNO LE HA MESSE NELLO STESSO CALDERONE) per sostenere la tesi della depredazione dell'oro dello Stato (FAI TUTTO DA TE NESSUNO HA MAI DETTO CHE L'ORO è STATO DEPREDATO TE LO SEI SOGNATO, TE LO DICI DA SOLO PERCHE' ORMAI SEI ABITUATO CHE TE LO DICONO....TE L'HO DETTO SI CHIAMA EFFETTO PAVLOV! QUANDO HO DETTO CHE LE RISERVE SONO DI 22 MILIARDI ORO ESCLUSO TU HAI PARLATO DI 14 MILIARDI SBAGLIANDO DI BEN 8 MILIARDI..... (DICENDO CHE 70 MILIONI SONO LO 0.5% DELLE RISERVE).QUINDI DI ERRORE VEDO SOLO IL TUO...HO DETTO CHE HANNO SPOSTATO RISERVE NEL CAPITALE SOCIALE (PER UN TOTALE DI 7.5 MLD....QUESTI 7.5 POSSONO ESSERE ANCHE SOTTO FORMA DI ORO MOLTE FONTI LO HANNO RIPORTATO, MAGARI NON SARA' COSI' MA IL SOTTOSCRITTO NON HA MAI DETTO CHE L'ORO DELLO STATO,CIOE' QUEI 100 MLD è DEI QUOTISTI!!!! ) .Cito: «7.5 MLD anche sotto forma di riserve auree» (COME VEDI NON HO DETTO CHE L'ORO FINIVA IN MANO AI QUOTISTI!!!! MA CHE ALCUNE RISERVE AUREE NON COMPUTATE TRA LE RISERVE (QUELLE CHE VALGONO 100 MLD PRESENTI PRESUMIBILMENTE ALL'ESTERO) VANNO A COPRIRE I 7.5 MLD. e poi tutto il pippone (PIPPONE?SE ROMEO DICE 14 QUANDO è 22 NON è COLPA MIA!E FORSE E' QUELLO IL PIPPONE! (O IL GRANCHIO CHE HA PRESO!) ..... su chissà dove siano finite quelle riserve (si sa benissimo) HO GIA' RISPOSTO AMPIAMENTE A QUESTO ROMEO NON FARMI L'ARTEREOSCLEROTICO.
RispondiEliminaLe riserve delle quali parla Bankitalia sono le proprie (DOMANDA: LE RISERVE DI BANKITALIA PARI A 22 MILIARDI SONO DELLO STATO O DI BANKITALIA E PERCIO' DEI QUOTISTI?), frutto degli impieghi del capitale, e sono un totale di 22 miliardi (SI' INFATTI! ANCHE A ME RISULTAVA 22 TE AVEVI DETTO 14! LO HAI DETTO DICENDO CHE 70 MILIONI ERANO LO 0.5%).
Riporto il suo brano delirante (AHAHAHAHAHAH ANCORA COL DELIRANTE), smentito dalle fonti :
«Riguardo al discorso RISERVE Romeo va in totale confusione. Le riserve sono 22 miliardi di euro (anche in oro SI MA NON INTENDEVO I 100 MILIARDI!!!! SE INVECE DI PARLARE DI 14 MILIARDI SPARANDO NUMERI A CASACCIO PER POI COPIA INCOLLARE LE COSE....NON FACEVI PIU' BELLA FIGURA A APRIR BOCCA DOPO AVER STUDIATO?). Ricchezza del Ministero del Tesoro! Ciò significa che ora diventano 14.5 e il capitale sociale diventa 7.5. Però il capitale sociale è dei quotisti cioè dei privati.»
Come ho mostrato, l'oro non è incluso nelle riserve di Bankitalia.(E CHI HA MAI DETTO IL CONTRARIO!!!! IL SOTTOSCRITTO HA TROVATO DIVERSE FONTI CHE RIPORTANO CHE I 7.5 MLD POSSO ESSERE MESSI SOTTO FORMA DI RISERVE AUREE AGGIUNTIVE AI BEN NOTI 100 PRESENTI NON SI SA DOVE.....)
RIASSUMENDO AL NETTO DEI POLVERONI STRATEGICI DI ROMEO:
RispondiElimina1) Fino al 2006 le quote in mano ai privati hanno ecceduto il 49% previsto dalla legge.Anzichè rientrare a bassissimo costo nei ranghi della legge hanno modificato (Prodi, Napolitano,Padoa Scioppa e Draghi) lo statuto "condonando" la cosa.
2) Il capitale sociale è passato da 156 mila a 7.5 MLD attingendo dalle riserve che a me risulta siano pubbliche e non sei quotisti. Se così venisse confermato lo stato ha regalato 7.5 mld (- 156 mila) alle banche.
3) La tassa che porterà nelle casse dello stato 900 milioni era al 12% ma doveva essere del 20% poi del 16% e infine è diventata agevolatissima al 12.
4) Ogni anno dovremo sborsare non più un tot pari al massimo al 4% delle riserve + il 10 % di 156 mila euro (esempio, come è avvenuto, 70 milioni) ma molto di più cioè un tot pari al massimo al 6% di 7.5 MLD cioè anche di 450 milioni di euro.
5) Le quote di ogni quotista dovranno rientrare nel 3% c'è la forte possibilità (secondo me realtà) che questi soldi finirà per metterli lo stato. (Circa 4 mld di aiuto di stato).
6)Bankitalia ovvero Banca d'Italia è ente di diritto pubblico cioè ha l'obbligo di perseguire FINALITA' COLLETTIVE E NON PRIVATE. FESTEGGIANO UNICREIDT E SAN PAOLO MENO I CONTRIBUENTI.
7)Non ha senso l'operazione di aumento di capitale perchè bankitalia non ha rischio di impresa essendo pubblica.
E' molto grave che Bankitalia che HA L'OBBLIGO DI FARE GLI INTERESSI COLLETTIVI (per questo ha un governatore nominato dal presidente del consiglio ed è ente di diritto pubblico) finisca, per quanto elencato, per fare interessi privati (pagheremo ai quotisti, a prescindere dal discorso dei 7.5 mld, fino a 450 milioni l'anno per sempre (!) senza contare la spada di Damocle del discorso del rientro delle quote nel range del 3% che dovrebbe finire per gravare sui conti pubblici ).
EliminaNOTARSI ROMEO COME MENTE !IN MAIUSCOLO GLI RISPONDO:
RispondiEliminaSulle fonti: appunto, non ne ha (FALSO! SONO TUTTE IN RETE....MOLTO COMODO PER LEI FARE COPIA INCOLLA DELLO STATUTO DOPO CHE HA ESORDITO CON ACCUSE PRIVE DI FONDAMENTO....PECCATO LO STATUTO CONFERMI PROPRIO QUANTO DA ME RIPORTATO), non ne può citare (sono tutte complottiste di siti farlocchi e neofascisti DECIDITI O NON LE HO CITATE O LE HO CITATE E SONO GOMBLOTTISTE ) e contrastano con quanto riportato dalla Banca d'Italia. (NON MI PARE PROPRIO ! E' TUTTO VERO SIA IL 4% (MASSIMO) SEMPLICEMENTE ERI PARTITO COMPULSIVAMENTE COL COMMENTO E NON AVEVI ANCORA LETTO(!) , SIA DEL 6% (MASSIMO) SU 7.5 MLD, SIA LE IMPLICAZIONI SUL RIENTRO AL 3% ECC ECC ECC ... HAI FATTO SOLO UN POLVERONE MICIDIALE SULL'ORO GIOCANDO SULLE PAROLE...BANKITALIA PUO' BENISSIMO AVER OTTENUTO DAGLI INVESTIMENTI NUOVE RISORSE AURIFERE (E A QUELLE MI RIFERIVO NON CERTO AI 100 MLD SPARSI,PARE, E CITO VISCO STESSO PER INGHILTERRA, SVIZZERA,USA E PALAZZO KOCH CIOè PROPRIO CIO' CHE AFFERMAVO IO PER RADIO CIOE' PER MEZZO MONDO)
Riguardo l'entità della rivalutazione, se la vuole contestare faccia pure (SI LA CONTESTO ECCOME VISTO CHE HO APPENA DIMOSTRATO NEI 7, 8 PUNTI DI POCO SOPRA CHE SON STATI DATI SOLDI PUBBLICI A DEI PRIVATI IN UN MODO CHE DIRE SCANDALOSO è POCO MA CAPISCO CHE DA QUESTE PARTI SE SI Dà ALLA BANCA SI è SERI E RIGOROSI SE SI REDISTRIBUISCE ALLORA SI è DEI FALLITI...PECCATO CHE IL SIGNOR ROMEO ERA PRO MONTI E ORA è PRO RENZI CIOè TUTTI PERSONAGGI CHE CREDONO CHE IL RIGORE SIGNIFICHI USCIRE DALLA CRISI QUANDO è L'ESATTO OPPOSTO A MENO CHE NON SI VOGLIANO COLPIRE SALARI E TUTELE), ma si rivolga alla BCE (A PARTE CHE A ME RISULTA CHE NON SIANO TUTTI COSì ENTUSIASTI DALLE PARTI DELLA BCE MA NON MI CHIEDERE LE FONTI NON è CHE QUANDO UNO SI INFORMA COMPULSIVAMENTE SI SEGNA LA FONTE....), alla Banca d'Italia ed a tutti gli economisti del mondo (BOOM!!!! ECCO LA PANZANA COLOSSALE!!!!!TUTTI I NOBEL DEL MONDO AFFERMANO CHE L'ITALIA DEBBA USCIRE DALL'EURO ALTRO CHE BCE!!!!) che confermano che una rivalutazione doveva esserci (e c'era stata anche nel 2001/2002). (BOOM!!!!! LA RIVALUTAZIONE NON HA NESSUN SENSO NEMMENO SE LO DICE IL GRANDE ECONOMISTA BOCCIA DEL PD!INFATTI SONO ENTI PUBBLICI E NON HANNO RISCHIO DI IMPRESA).
Riguardo le quote, il mio "pazienza" è ovviamente stato travisato, ma non mi aspettavo molto da lei dato il suo procedere per insulti ed aberrazioni.(VERAMENTE GLI INSULTI E LE ABERRAZIONI LI FAI TE CARO ROMEO E SEI ANCHE SCORRETTO CON I TUOI LETTORI PERCHE' LI SPINGI CON LA PNL CIOè DISTORCENDONE LE EMOZIONI E LA PERCEZIONE A CONCLUSIONI BASATE SULLA "SIMPATIA" CON POLVERONI CREATI SUL NULLA: TRARRANNO LE LORO CONCLUSIONI SOPRATTUTTO RILEGGENDO I MIEI 7 PUNTI ALLA LUCE DELLE FINALITA' PUBBLICHE, OBBLIGATORIAMENTE PUBBLICHE ,DI BANKITALIA, PUNTUALMENTE SMENTITE DAI FATTI IN MODO SCANDALOSO).
Riguardo le riserve, non vedo contestazioni sul fatto che solo l'oro valga cento miliardi. (SEMPRE DETTO CHE L'ORO VALE 100 MILIARDI) AVEVO PRONTAMENTE MESSO IL MIO LINK (IN PARTENZA DI TUTTA LA DISCUSSIONE) IN CUI CITAVO PROPRIO QUELLA CIFRA... Io ho portato le fonti (CI VUOL POCO A RIPORTARE LE FONTI BASTA ANDARE SUL SITO!COMPLIMENTI! PECCATO CONFERMINO TUTTI I MIEI 7 PUNTI E PECCATO CHE ERI PARTITO SIN DALL'INIZIO DICENDO CHE ERA UNA ABERRAZIONE CHE IO SOSTENESSI CHE I QUOTISTI SI SPARTIVANO IL 10% DEL CAPITALE SOCIALE PIU' IL 4% SULLE RISERVE...OVVIAMENTE IMPORTI MASSIMI), lei niente. In base a questo, i lettori trarranno le loro considerazioni.
CONSIGLIO A ROMEO E AGLI ASTANTI QUESTO PEZZO DEL DOCENTE S.MAFFEO DI UN DOCENTE DELL'UNIVERSITA' DI ROMA: http://www.forexinfo.it/La-crisi-economica-e-il-ruolo SE BANKITALIA PERSEGUE FINALITA' ORMAI EVIDENTEMENTE PRIVATE E NON PIU' PUBBLICHE,CONTRO LA LEGGE ESSENDO ENTE PUBBLICO, RISPETTO ALLA BCE IN QUESTO E' UNA NOVELLINA! (QUELLO DI CUI PARLA MAFFEO RICORDO COMPORTA OLTRE 70 MLD DI REGALO,RE GA LO (!), ALLE BANCHE DI MEZZO MONDO). IN TUTTO IL MONDO GLI STATI QUANDO CHIEDONO PRESTITI ALLE BANCHE OLTRE L'1% DI INTERESSE NON DANNO! ALTRIMENTI INTERVIENE ALL'EMISSIONE DEI TITOLI LA BANCA CENTRALE. IN EUROZONA QUESTO NON AVVIENE E PROVOCA CHE LE BANCHE POSSONO DEICDERSI ,DE FACTO, IL TASSO DI INTERESSE PER SE STESSE....QUESTO HA COMPORTATO CHE IL DEBITO ANZICHè INTERESSI MEDI DELL'1% LI HA AL 5%.Cioè 73 MLD SU CUI LUCRA (PARASSITANDO L'ECONOMIA) IN PARTICOLARE LA DEUTSCH BANK. QUESTA BANCA HA COME NUMERO 1 IN ITALIA FLAVIO VALERI CHE è ANCHE IL N1 DEL TEAM DI RENZI ALLA SEGRETERIA PD Consiglio A ROMEO E ASTANTI DI LEGGERE anche questo pezzo su MPS http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Economia/MPS-OVVERO-IL-CROLLO-DELLE-BANCHE/
RispondiEliminaLEGGETEVI PERO' IN PARTICOLARE IL PEZZO DI MAFFEO E PENSATE AL PERCHE' QUANDO CERTI PROVVEDIMENTI DELLA BCE NON HANNO FINALITA' PUBBLICHE (COLLETTIVE) E SONO MIRATE A UNA CERTA DESTRUTTURAZIONE, SONO DA RIGETTARE.
Romeo poi dovrebbe spiegare perchè se si compie aiuto di stato alle banche sarebbero chiacchiere da bar (anche alla luce del pezzo di Maffeo o del bellissimo http://download.kataweb.it/micromega/austerita_1_3.pdf che lo contiene).
RispondiEliminaE' molto grave che Bankitalia che HA L'OBBLIGO DI FARE GLI INTERESSI COLLETTIVI (per questo ha un governatore nominato dal presidente del consiglio ed è ente di diritto pubblico) per quanto sto per elencare finisca per fare interessi privati (anche se non le riporto le fonti sono quelle ufficiali checchè ne dica "ROMEO OH MIO ROMEO"). Pagheremo ai quotisti fino a 450 milioni l'anno per sempre (!) senza contare la spada di Damocle del discorso del rientro delle quote nel range del 3% che dovrebbe finire per gravare sui conti pubblici. RIASSUMENDO AL NETTO DEI POLVERONI STRATEGICI DI ROMEO:
1) Fino al 2006 le quote in mano ai privati hanno ecceduto il 49% previsto dalla legge.Anzichè rientrare a bassissimo costo (lo stato poteva riprendersi le quote quando valevano 0.52 l'una) nei ranghi della legge hanno modificato (Prodi, Napolitano,Padoa Scioppa e Draghi) l'art.3 dello statuto "condonando" la cosa.
2) Il capitale sociale è passato da 156 mila a 7.5 MLD (4800% di rivalutazione delle quote) attingendo dalle riserve che a me risulta siano pubbliche e non dei quotisti. Se così venisse confermato lo stato ha regalato 7.5 mld (- 156 mila) alle banche. L'oro anche ROMEO ne conviene essere del Ministero del Tesoro mentre sulle altre riserve (ex 22 mld ora 14.5 mld afferma essere dei privati. A me non risulta. Mi riporti la fonte se così fosse).
3) La tassa che porterà nelle casse dello stato 900 milioni era al 12% ma doveva essere del 20% poi del 16% e infine è diventata agevolatissima al 12.
4) Ogni anno dovremo sborsare non più un tot pari al massimo al 4% delle riserve + il 10 % di 156 mila euro (esempio, come è avvenuto, 70 milioni) ma molto di più cioè un tot pari al massimo al 6% di 7.5 MLD cioè anche di 450 milioni di euro. QUESTO RAFFORZA I CONTI DISASTRATI DELLE BANCHE MA NON QUELLI DELLO STATO CHE LE STA QUINDI AIUTANDO!
5) Le quote di ogni quotista dovranno rientrare nel 3% c'è la forte possibilità (secondo me realtà) che questi soldi finirà per metterli lo stato. (Circa 4 mld di aiuto di stato potenziali se non di più...fatevi 2 conti).
6)Bankitalia ovvero lq Banca d'Italia è ente di diritto pubblico cioè ha l'obbligo di perseguire FINALITA' COLLETTIVE E NON PRIVATE. FESTEGGIANO UNICREIDT E SAN PAOLO MENO I CONTRIBUENTI per quanto dimostrato.
7)Non ha senso l'operazione di aumento di capitale perchè bankitalia non ha rischio di impresa essendo pubblica.Leggasi le fonti dei miei ultimi interventi anche per quanto riguarda la BCE:
Visco "le riserve sono pubbliche e non dei quotisti".....http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/visco-nessun-regalo-banche-decreto-imu-bankitalia-cb055679-35f1-4f62-94a7-88e974a8afdd.html
RispondiEliminaQuindi i 7.5 mld spostati da riserve a capitale sociale sono un regalo e un aiuto di stato. L'ennesimo.
Resta il fatto che le banche hanno 3 anni per vendere le quote in eccesso, se non riescono a venderle chi le acquisterà??? La banca d'italia naturalmente. Con cosa?
Eliminaindovina.....
EliminaBuonasera. Non ho avuto modo di leggere tutti i commenti e dunque mi scuso se sono ripetitivo. Comunque mi fa piacere ci siano voci "critiche" in ogni direzione e non solo tifoserie.
RispondiEliminaRiguardo le "rivalutazioni" in bilancio alle quali si fa riferimento nei vari punti della trattazione, non credo sia stato colto del tutto l'argomento: In anni di grosse criticità per le banche, con pesanti perdite e attività da svalutare, la possibilità di "rivalutare" in ATTIVO una partecipazione è una manna dal cielo per gli azionisti. Grazie a questi stratagemmi si staccano dividendi. Se poi vogliamo dire che le grandi banche italiane non avevano sofferenze pesanti negli anni di rivalutazione delle quote, allora non si conoscono alcune vicende, esempio Alitalia/ AirOne.
Aggiungo anche che la parte più sostanziosa di questa operazione Bankitalia riguarda i dividendi. i soci privati hanno ottenuto poco più di 10.000€ l'anno di dividendo sulle quote detenute (non sulle riserve che fanno discorso a parte) perché questo valore dipende da una percentuale del capitale sociale (4% + 6% = 10% di 156.000€ al massimo!).
Se tu aumenti il Capitale sociale, il valore da poter distribuire ai soci aumenta esponenzialmente. Non sottovalutiamo il fatto che Bankitalia è SEMPRE in utile perché nel suo attivo di bilancio c'è la Moneta circolante, ovvero il valore delle "liquidità" in circolazione. Traducendo, è come se la Banca d'Italia ci abbia prestato le monete e tenga in bilancio il loro valore!
Questa è la partita "Bankitalia" ed è stata una vera porcata inserire tale argomento in un decreto "urgente" comprendente l'IMU. Fossi stato un parlamentare serio, dovendo leggere tutto e capire prima di votare, avrei mal gradito un "decretone" pieno di argomenti sui quali difficilmente avrei potuto ottenere le dovute informazioni!
Il punto è che non si deve parlare di "azionisti" ma di quotisti. Siccome l'ente è tenuto a finalità pubbliche (e non a far felici i quotisti) e siccome non ha rischio di impresa Bankitalia tutta l'operazione è una boccata d'ossigeno per le banche che partecipano (eufemismo) al capitale sociale. Riguardo al quanto si intascano i quotisti, essi si intascano (termine volgare ma a quest'ora si è stanchi e si usano i primi che vengono in mente...anche se poi gente come Romeo ci si attacca disperatamente) un tot massimo pari al 6% di 7.5 MLD. In precedenza invece un tot massimo pari al 10% di 156.000 euro a cui si aggiungeva un tot massimo pari al 4% sugli investimenti delle riserve.Inoltre citando il professore di economia al Sacro Cuore di Milano Claudio Borghi Aquilini si pone un problema sull'oro. E' ovvio che quando i privati entrarono in bankitalia lo stato nemmeno si sognava di regalar loro i 100 mld di riserve aurifere perchè è una cosa fuori ogni logica...invece adesso abbiamo già un governatore che dice "l'oro è dal punto di vista civilistico di Bankitalia"...invece le riserve (ivi comprese le aurifere) sono del popolo italiano. Le riserve aurifere sono in parte in Svizzera, in poarte in USA, in parte in Inghilterra e in parte in Palazzo Koch ma in parte le han messe alla BCE. Sempre citando Borghi c'è il rischio che fossimo insolventi verso qualche paese potrebbe finire che la BCE non ce le darebbe indietro. Su tutto il resto ti do pienamente ragione e spero tu ti diverta a rileggere tutta la discussione....vedrai uno che si attacca alla PNL (cerca su google) e gioca con le piccole imperfezioni dovute alla fretta magari facendo un salto sul sito di bankitalia copia incollando per darsi un tono (san fare tutti) e un altro che riporta fedelmente gli avvenimenti, magari in modo antipatico ma almeno semplificando con ,ad esempio, i 7 punti. Per saperne di più c'è qua la mia intervista , precedente a questa discussione, http://www.youtube.com/watch?v=sb-6v_GcyYM che smentisce punto per punto ciò che il simpatico Romeo voleva mettermi in bocca...
EliminaLaFouReloaded, .....perché non ci mette la faccia? A proposito: a chi appartiene l'euro all'atto dell'emissione? Al SEBC? E quale articolo del Trattato di Lisbona o Maastricht lo prevede? Grazie
RispondiEliminaA parte la sua velata minaccia, io la faccia la metto eccome. Non ho mica paura di dire la verità.
EliminaInoltre l'euro come sanno tutti prima dell'emissione non ha alcun valore ed è di proprietà dell'eurosistema (Banca d'Italia in Italia), dopo l'emissione è di proprietà di chi ce l'ha in conto (di solito banche che scontano titoli o chiedono rifinanziamenti).
ERRATA CORRIGE:
RispondiEliminail totale della moneta in circolazione è in PASSIVO. Chiaramente la banca emette moneta e acquista attività fruttifere (esempio titoli a rendimento fisso, altre attività finanziarie provviste di rendimento,..) che mette in bilancio nella sezione dell'ATTIVO. è chiaro che il valore monetario usato per l'acquisto di questi beni va in PASSIVO.
Dal momento che il costo di produzione della moneta è approssimabile a zero, esisterà sempre un surplus tra PASSIVO e ATTIVO. Quindi, c'è sempre utile!
No, perché quando la Banca d'Italia vende i titoli riprende la moneta che aveva emesso più gli interessi. Guadagna solo gli interessi che vengono girati allo Stato, mentre la moneta che rientra viene distrutta (eletronicamente o anche fisicamente se si tratta di banconote usurate) o riutilizzata per nuove emissioni (se la banconota è ancora utilizzabile).
Eliminanon comprendo la logica! che c’è dietro la ricostruzione
RispondiEliminapartiamo col dire che la banca d’italia nel 36 era quasi completamente di proprietà dello stato e tale maggioranza nella proprietà era garantita dallo statuto.
Lei scrive: le banche sono state costrette a rivalutare ...indicazione del governo poi... la BCE ha chiesto che le banche centrali fossero adeguatamente capitalizzate.
come a dire sono state costrette!
ma la BCE prescrive che siano capitalizate ma per questo non intende il capitale sociale dice che il capitale netto deve essere superiore al capitale sociale anzi sottolinea che deve essere indicato come reintegrare rapidamente le riserve. e inoltre dice che non c’èra alcuna fretta di rivalutare le quote infatti sottolinea! prima di fare tali operazioni indica come fosse obligatorio (in base al TFUE) un parere preventivo della BCE cosa che non è avvenuta!! https://www.ecb.europa.eu/ecb/legal/pdf/it_con_2013_96_f_sign_2.pdf
e le banche perchè hanno rivalutato? perchè costrette? no anzi ... loro pagando il 12% di tasse in sostanza hanno acquisito al loro capitale, il restante 88% e mentre prima non potevano vendere le quote ora possono farlo…..ora è importante valutare l’aspetto:
: cosa significa privare le banche di tali quote sarebbe un ingiustizia? vincerebero cause sarebbe un esproprio ingiusto...ecc..ecc..!
nel merito le banche non sono proprietarie delle quote dal 36! sono venute in possesso delle quote?: negli anni 90 (amato- ciampi) quando hanno acquisito casse di risparmio e enti che avevano al loro interno azioni che nominalmente non valevano nulla ma che invece avevano un gran valore! (come vendere una casa e scordarsi che al suo interno c’è una cassaforte piena di valori) lo stato in quel momento avrebbe dovuto rivalutare le quote o scorporarle da quegli enti!
il tutto nell’illegalità perchè il politico non ha considerato che l’articolo 3 dello statuto non permetteva di cedere la maggioranza delle quote ai privati. dico il politico perchè le banche ovviamente non sollevarono il problema a loro sicuramente è convenuto rastrellare tutte le quote
quindi non credo che le banche possano vincere chissà quali contenziosi al massimo recupererebbero le tasse.e eventualmente i costi sostenuti da quando sono entrati in possesso delle quote.
la legge 262 del 2005 (non è una bufala è abrogata nel art 19 dal decreto legge 133/ del 30 novembre 2013)
“è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.” (lo spirito era sempre lo stesso far tornare le quote allo stato)
nonostante questo nel 2006 viene cancellata la parte dell’articolo 3 che garantiva la maggioranza allo stato (2006 ministro economia Saccomanni ex direttore generale della banca d italia e attuale direttore onorario della banca d’talia).
sul possesso delle quote dire che non influenzano l’operato della banca d’italia non credo sia logico..le funzioni decise dal direttorio vengono svolte a livello piu basso nelle 13 filiali...e se i direttori delle singole filiali vengono nominati dai soci hanno una bella influenza! i vari funzionari sono loro sottoposti che svolgono tutto il lavoro di ricerca studi controlli vigilanza materialmente mi risulta difficile non vedere un evidente conflitto di interessi.e
infatti comunque anche adesso vogliono ridurre le quote di partecipazione delle singole banche.!!
alla luce di ciò mi sembra una correttezza solo formale. non vedo nessuna convenienza per lo stato! se non formale e contabile, per aver drenato dei soldi dalle riserve(che solo formalmente sono della banca d’italia ma economicamente dello stato) parte finite in tasse allo stato e parte finite senza giustificazione alcuna alle banche.
un pessimo affare per tutti, io avrei votato contro.
«partiamo col dire che la banca d’italia nel 36 era quasi completamente di proprietà dello stato e tale maggioranza nella proprietà era garantita dallo statuto»
EliminaQuesta è la legge del 36 che la istituisce. http://www.isaonline.it/mag/RDL375-1936.html
Articolo 20: «Ai fini della tutela del pubblico credito e dalla continuità di indirizzo dell'Istituto di emissione, le quote di partecipazione al capitale sono nominative e possono appartenere solamente a:
a) Casse di risparmio;
b) Istituti di credito di diritto pubblico e Banche di interesse nazionale;
c) Istituti di previdenza;
d) Istituti di assicurazione.»
Le quote non erano quindi di proprietà di istituti pubblici. Che poi molte banche commerciali nel tempo siano state nazionalizzate e poi privatizzate è una questione collaterale.
Lei poi afferma che sia stata la BCE a chiedere la rivalutazione delle quote. Non mi risulta. La rivalutazione risale al Governo in cui Tremonti era Ministro dell'Economia, non è stata introdotta da Enrico Letta per far gonfiare il valore degli asset bancari per gli stress-test (cosa inutile dato che era già stabilito che non sarebbe rientrata questa plusvalenza per questioni temporali). Inoltre alcune banche, come la CARIGE ed MPS (guardacaso, gli istituti più in difficoltà), avevano (diciamo) ecceduto nella rivalutazione, subendo quindi un calo degli asset.
Sulla ricostruzione molto fantasiosa della storia degli istituti di credito e delle quote da loro possedute, non oso infierire.
La legge del 2005, non è stata messa in pratica dato che non sono state (l'ha riportato lei) «disciplinate le modalità di trasferimento». Inoltre non si parla di rientro delle quote allo Stato, ma di «trasferimento [...] delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici». Trasferimento allo Stato, dice lei? No, trasferimento in base al nuovo assetto tutto da definire. Anche il nuovo assetto, con gli istituti che possono detenere fino al 3% delle quote, regola il trasferimento delle quote in possesso di soggetti diversi dallo Stato e di Enti Pubblici.
Riguardo l'influenza dei detentori di quote, la Banca d'Italia ha due compiti principali: politica monetaria e sorveglianza. La prima viene espletata con aste pubbliche di moneta (la cui emissione è regolata ora sostanzialmente dalla BCE), la seconda fa sempre capo ai direttori ed al Governatore. Inoltre i rappresentanti del partecipanti al capitale sono solitamente professori universitari, economisti e personalità "neutrali", non certo impiegati o funzionari delle banche che non hanno tempo da perdere nella gestione di un Istituto dal quale ricavano ben poco.
RispondiEliminaMi sono spiegato male! non volevo dire che la BCE voleva la riduzione anzi pensavo che lo sostenesse lei! io sostenevo il contrario descrivendo il quadro con cui la BCE prende atto di alcuni punti! Comunque
Prima di evidenziare quello che intendevo dire, volevo premettere che apprezzo il suo blog il suo modo di ragionare di spiegare, in alcuni casi la pazienza e l'equilibrio quindi massima stima! il mio fine è capire e non essere polemico.
vediamo se siamo d’accordo su poche cose precise!
la banca d’italia dal 36 al 90 è stata praticamente quasi completamente pubblica grazie anche allo statuto che ne garantiva la maggioranza e il valore delle quote nel 36 non era simbolico
chi oggi possiede la maggioranza delle quote prima del 1990 non le aveva!
nel 1990 le quote sono state acquisite dalle banche al valore simbolico del 1936
la legge 262/2005 prevedeva di trasferire allo stato la proprietà del capitale della banca!
questi punti sono quelli che ho compreso da letture “ufficiali” le condivide?
alcuni ragionamenti molto analitici che sembrano corretti poi si scontrano in modo evidente con i lati peggiori della politica, qui non si parla solo di economia ma di politica.
i direttori e i rappresentanti del capitale sono solo professori persone neutrali non è cosi!
cosi come non sono neutrali le nostre cariche istituzionali
in generale questi grandi dirigenti come tutti i grandi dirigenti pubblici e privati....fanno scelte politiche decidendo dove investire come chi aiutare contro chi andare... e non vanno contro i grandi interessi da cui dipendono e spesso sono molto troppo vicino al potere bancario!
il fatto che siano professori non li rende più illuminati o indipendenti e fanno comunque cose assurde! i primi due che mi vengono in mente…
Monti e Amato entrambi responsabili di leggi totalmente assurde ingiuste dal punto di vista economico quali L’IMU e La vecchia legge sugli espropri.
per chiarire cosa intendo
un esempio la legge del 1992 quella si assolutamente incostituzionale prevedeva di dare ai proprietari espropriati circa il 35% del valore venale! Legge che ha permesso di fare espropri, dietro la scusa dell interesse pubblico a pochi euro! poi le amministrazioni mettendoci del loro sono riuscite a fare ancora peggio nell’applicarla! riuscivano con 5 o 6 euro a espropriare terreni che ne valevano 60 ..70 comunque
la legga è assurda!http://www.agraria.org/estimo%20economia/espropriazionestoria.htm secondo lei Amato non sapeva che era una legge completamente ingiusta! (come è finita che la gente espropriata dopo 20 anni di cause,è stata risarcita.. la legge è stata dichiarata incostituzionale e l’italia è stata anche condannata dalla corte europea dei diritti dell uomo )e pensi che amato è stato anche nominato giudice della corte costituzionale! adatto no?
«la banca d’italia dal 36 al 90 è stata praticamente quasi completamente pubblica grazie anche allo statuto che ne garantiva la maggioranza e il valore delle quote nel 36 non era simbolico»
RispondiEliminaLa Banca d'Italia dal 36 ad oggi è sempre stata un Istituto di diritto Pubblico. Ha un capitale formato da soldi di privati ed altre Istituzioni Pubbliche, ma proprio per la separazione tra il ruolo dei partecipanti al capitale e le funzioni del Governatore di nomina pubblica e dei suoi direttori, il capitale può essere completamente pubblico o completamente privato senza inficiare tali funzioni.
«chi oggi possiede la maggioranza delle quote prima del 1990 non le aveva!»
No. La maggioranza (che poi bisogna vedere cosa si intenda, dato che anche il potere decisionale è regolato in modo non proporzionale anche tra i partecipanti stessi) è sempre stata la stessa. Col tempo fusioni, separazioni, nazionalizzazioni e privatizzazioni hanno cambiato la natura dei possessori (in un senso e nell'altro), ma non ci sono stati passaggi di mano delle quote di capitale le quali possono essere cedute ed acquisite solo per decisione della stessa Banca d'Italia (non dei partecipanti stessi).
Per dire, Banca Intesa (al tempo gestita da Passera) aveva pubblicamente dichiarato di voler VENDERE queste quote proprio perché inutili, ma NON POTEVA. Non era un bell'affare detenere un capitale irrisorio accollandosi parzialmente gli oneri della gestione operativa della Banca d'Italia. Era una spesa. Se le sono dovute tenere, e basta.
«nel 1990 le quote sono state acquisite dalle banche al valore simbolico del 1936»
No. Le quote sono restate sempre negli istituti di credito. Certo, in caso di acquisizioni/cessioni sono passate di mano a quella cifra, ma poi sono state rivalutate pagandoci le imposte sulla plusvalenza. Prima della rivalutazione a cifra fissa del 2013.
«la legge 262/2005 prevedeva di trasferire allo stato la proprietà del capitale della banca!»
Forse. La questione è controversa. Nella legge si parla di «trasferimento [...] delle quote [...] in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici». Non si dice a chi. L'assetto doveva essere ancora deciso, e non è mai stato deciso fino al 2013.
Riguardo il ragionamento sui «professori», le faccio di nuovo presente che la loro funzione è solo di dirigenza amministrativa. Gestiscono solo il personale, gli immobili ecc. e non interferiscono (né potrebbero) con le funzioni di sorveglianza e di emissione monetaria.
Ho trovato un audizione di Ignazio Visco al senato dove scrive
Elimina"Viene anzitutto abrogata espressamente la norma della legge 262 del 2005 che aveva previsto il trasferimento allo Stato della proprietà al capitale della Banca" e ..se lo dice lui che è il governatore...
penso che l'interpretazione corretta sarebbe una lettura congiunta tra la 262/2005 e l'articolo 3 dello statuto della BI che quando hanno scritto la legge ...avrebbe portato le quote in eccesso al privato nuovamente in mano pubblica! (non era importante dire a chi andavano lo spirito era far tornare la maggioranza in mano pubblica)
nella stessa audizione sempre il Governatore scrive:"A seguito dei processi di privatizzazione degli enti creditizi pubblici che hanno avuto luogo
negli anni novanta, i partecipanti al capitale della Banca hanno assunto in prevalenza natura privatistica"
tutto questo mi porta a concludere che : prima del 1990 la maggioranza della proprietà delle quote era dello stato proprio perchè le casse di risparmio sono state nazionalizzate dopo la crisi del 29 e prima del 36
la miglior descrizione che ho trovato è questa:"Arriviamo al 1936 ed alla legge bancaria, partorita dalla grande crisi che aveva fatto fallire tutte le principali banche commerciali, salvate dall’IRI. La legge completò il processo di trasformazione della Banca d’Italia in una banca centrale pubblica nella definizione moderna. Fece cessare l'attività bancaria al pubblico: da allora in poi tutti i profitti derivarono dal signoraggio, senza più riserva obbligatoria in oro, essendo la lira formalmente inconvertibile. Il valore nominale delle azioni fu fissato in 1000 lire, di cui però solo 600 versate, per un totale di 300 milioni (da cui i famosi 156000 euro). I soci privati vennero liquidati con 1300 lire per azione, contro 1727 dell’ultima quotazione di borsa, sulla base di un valore patrimoniale, al netto degli immobili, di 1285 lire. Le azioni furono trasferite a 'enti morali e istituti che non erano di diritto privato', le casse risparmio e monti di pietà, e ad istituzioni finanziarie di proprietà pubblica, cioè l’INA e le cosiddette ‘banche di interesse nazionale’ (Credito Italiano, Banco di Roma e Banca Commerciale). Alla fine del processo, le casse di risparmio si trovarono col 61.7% del capitale e le altre istituzioni col 38.3%. La legge ammetteva la negoziazione di azioni ma solo fra gli istituti autorizzati, ed in pratica la distribuzione del capitale è rimasta invariata da allora. In sostanza, anche se formalmente una società per azioni, la Banca d'Italia era un ente pubblico. Il dividendo era una partita di giro fra istituzioni pubbliche!
http://noisefromamerika.org/articolo/capitale-banca-italia-breve-storia
ora la domanda è:
lasciamo perdere quante o quali erano le quote.
ragioniamo solo su una quota! immaginiamo una quota
che dal 36 al 90 è stata di proprietà dello stato!
da un punto di vista economico è giusto cedere quella quota senza prima rivalutarla?
e è giusto rivalutarla qualche anno dopo regalando 60 anni di rivalutazione all'attuale proprietario utilizzando le riserve???
credo che la vera domanda sia questa!
Ho definito «controversa» la questione della volontà del passaggio nelle mani pubbliche delle quote. Se per un verso non è scritto esplicitamente da nessuna parte, per un altro verso è anche interpretabile in quel modo.
EliminaIl punto è che, poiché i partecipanti al capitale non hanno vantaggi nel detenere tali quote, per lo Stato riappropriarsene dopo una rivalutazione imposta diventa solo una spesa sostanzialmente inutile. È proprio a causa di questo assetto del capitale che hanno dovuto produrre norme per separare le funzioni dei partecipanti dalle funzioni di Bankitalia.
Lei nella sua domanda finale chiede: «immaginiamo una quota che dal 36 al 90 è stata di proprietà dello stato! Da un punto di vista economico è giusto cedere quella quota senza prima rivalutarla?»
La domanda è mal posta. Le ho spiegato che le quote erano in possesso degli istituti che poi sono stati privatizzati. Nella privatizzazione l'Istituto non ha acquisito né ceduto niente. Cambia la proprietà dell'Istituto.
Il vero punto, alla luce delle vere convenienze, è se lo Stato, dopo le privatizzazioni, avesse fatto meglio ad riacquistare le quote al prezzo nominale con pochi spiccioli, magari affrontando per vie legali le pretese di rivalutazioni da parte degli istituti, oppure abbia fatto bene ad agire come ha fatto, ovvero ad imporre prima una vaga rivalutazione per tassarne le plusvalenze e poi ad imporre una ulteriore rivalutazione sempre per gli stessi scopi.
Non so se abbia fatto bene o male, questo dovremmo chiederlo a Tremonti e Letta, ma agendo come ha agito ora si troverebbe a sborsare molto più denaro per riottenere quelle quote che, comunque, non offrono alcuna convenienza né economica né pratica.