domenica 24 giugno 2012

I guadagni della Banca Centrale

Questo post nasce dalla necessità di rispondere esaustivamente e definitivamente alle osservazioni trite e ritrite che mi vengono rivolte come commenti ai miei video sul complotto del «signoraggio bancario».
Iniziamo con una cosa facile: quali sono i guadagni della Banca Centrale.

La Banca Centrale guadagna emettendo moneta?

Ebbene, sì. In tutti gli Stati evoluti, la Banca Centrale guadagna dall'emissione della moneta.

Come guadagna? Tecnicamente con il «reddito originato dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione». In parole povere, con il meccanismo descritto nei miei due video sull'emissione monetaria, ovvero con gli interessi dei titoli ceduti in cambio di moneta.

Questo reddito si chiama «signoraggio».

La Banca Centrale guadagna anche investendo soldi?

Sì. La Banca Centrale guadagna anche investendo le riserve, che sono le riserve dello Stato, ottenendo così degli utili che prima saranno tassati direttamente e poi saranno girati definitivamente allo Stato (tolte le spese e gli accantonamenti vari).
Fonte: http://www.bancaditalia.it/sispaga/riserve/nazionali


È vero che la Banca d'Italia è privata?

No. La Banca d'Italia è un Istituto di Diritto Pubblico, ed il vertice è a nomina del Presidente della Repubblica dietro suggerimento del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ma ha dei soci, quindi è privata!

No. Non è privata neanche de facto.
Prima delle riforme del 1926 e del 1936 la moneta in Italia era emessa da alcune banche commerciali. Dopo le riforme, il diritto di emissione è stato concesso solo ad una Banca, la Banca d'Italia, che è stata costituita da capitali delle varie banche private e dalle Casse di Risparmio. Tale situazione permane da allora, ma da Statuto questi, che si chiamano «partecipanti al capitale», non hanno poteri decisionali sulle questioni di politica monetaria.

(aggiornamento 25/06/2013) La stessa Banca d'Italia risponde a questa ed altre domande con un suo comunicato ufficiale.

Ma allora chi ci guadagna?


Questa è la domanda cruciale, perché a prescindere dalla forma comunque i partecipanti al capitale o i dirigenti della Banca d'Italia potrebbero intascarsi i guadagni.

Cosa ci fa la Banca d'Italia con questi utili? Li distribuisce ai dirigenti? Ci compra un'isola tropicale? No: la Banca d'Italia è un Istituto di Diritto Pubblico. Quindi gira il proprio guadagno allo Stato.

Se la Banca d'Italia fosse privata, si terrebbe ben stretti i propri quattrini.

Ecco un grafico semplificato.

Quindi la risposta domanda «chi ci guadagna» è: lo Stato, ovvero noi.

E chi me lo dice?

Vediamo i documenti.

È appena stata pubblicata la relazione annuale della Banca d'Italia relativamente all'esercizio 2011, e questo è il risultato.

Pag. 288 (capitolo 22 "RELAZIONE SULLA GESTIONE E BILANCIO DELL'ESERCIZIO")
L’esercizio 2011 si è chiuso con un utile netto di 1.129 milioni (852 nel 2010, cfr. il paragrafo: Sintesi delle risultanze di bilancio). Il risultato lordo prima dell’accantonamento al fondo rischi generali e delle imposte è stato pari a 3.630 milioni (3.127 nel 2010). Le imposte di competenza dell’esercizio sono risultate pari a 1.101 milioni. [...]
In considerazione dell’esigenza di rafforzare i presidi patrimoniali a fronte della rischiosità connessa in particolare con le funzioni istituzionali della Banca e tenendo conto degli utilizzi resisi necessari in passati esercizi, è stato effettuato un accantonamento di 1.400 milioni al fondo rischi generali. L’obiettivo del rafforzamento patrimoniale è perseguito anche dalla BCE e da altre banche centrali dell’Eurosistema.
Quindi, in pratica:
  • La Banca d'Italia guadagna € 3.630 milioni lordi (anche dal signoraggio, dato che per praticità l'emissione monetaria la fa la Banca Nazionale e non la BCE)
  • Paga € 1.101 milioni come imposte allo Stato (rimangono € 2.529 milioni)
  • Accantona € 1.400 milioni (come hanno fatto le altre Banche Nazionali e la BCE) e rimangono così € 1.129 milioni
Se non siete sicuri, ricontrollate con la calcolatrice. Io ho ricontrollato.

A questo punto lo Stato ha già guadagnato € 1.101 milioni di imposte, ma anche l'accantonamento è dello Stato.
Cosa fa la Banca d'Italia con gli altri € 1.129 milioni? Come tradizione, è scritto nelle ultime pagine della relazione in quanto riportano il testo che poi viene approvato pro forma dal Consiglio dei Partecipanti al capitale (quelli che altri definiscono i soci privati ma che come ho spiegato in un video non sono soci e non comandano niente).

(capitolo 23 "DOCUMENTAZIONE ALLEGATA AL BILANCIO")

Signori Partecipanti,

Il bilancio che viene sottoposto alla Vostra approvazione chiude con le seguenti
risultanze:


Attività ............................... € 538.978.090.921
Passività .............................. € 516.104.337.170
Capitale e riserve ..................... €  21.744.578.174
Utile netto dell’esercizio ............. €   1.129.175.577

Il Consiglio superiore [formato dal Governatore e dal vertice della Banca d'Italia di nomina governativa, n.d.r.] Vi propone, ai sensi dell’art. 39 dello Statuto, il seguente riparto dell’utile netto:
– alla Riserva ordinaria, nella misura del 20 per cento ......... €   225.835.115
– ai Partecipanti, in ragione del 6 per cento del capitale ...... €         9.360
– alla Riserva straordinaria, nella misura del 20 per cento ..... €   225.835.115
– ai Partecipanti, nella misura del 4 per cento del capitale,  a integrazione del dividendo .................................. €        
6.240
– allo Stato, il residuo di ..................................... €   677.489.747
                                     Totale ..................... € 1.129.175.577

Il Consiglio superiore, a norma dell’art. 40 dello Statuto e nel rispetto dei limiti da esso previsti, propone una ulteriore assegnazione ai Partecipanti pari a 67.050.000 euro da prelevare dai frutti degli impieghi della riserva ordinaria e di quella straordinaria, corrispondente allo 0,50 per cento dell’importo delle cennate riserve al 31 dicembre 2010.
Quindi allo Stato vanno, in liquidità:
  • Imposte ................................. € 1.101.000.000
  • Residuo ................................. €   677.489.747
  • Totale .................................. € 1.778.489.747
Rimangono di proprietà dello Stato (quindi aumentano il suo patrimonio):
  • Accantonamento .......................... € 1.400.000.000
  • Riserva Ordinaria ....................... €   225.835.115
  • Riserva Straordinaria ................... €   225.835.115
  • Totale .................................. € 1.851.670.230
Per un totale di € 3.630.159.977 (non male, direi).

Riassumendo, quindi:

La Banca d'Italia (come tutte le Banche Nazionali dell'Eurosistema) emette euro ed impiega la riserva, ottenendo degli utili.
Gli utili:
  • per circa il 50% vengono tenuti in riserva o accantonati;
  • per circa il 50% vengono girati allo Stato;
  • in piccola parte vengono girati ai partecipanti al capitale (banche, assicurazioni ecc.) 
I partecipanti, tenuto conto del fatto che il capitale della Banca d'Italia è attualmente rivalutato tra i 30 ed i 40 miliardi di euro, ottengono un guadagno stimato tra lo 0,22% e lo 0,17%. Se prestare soldi all'1% è considerato un regalo, impiegarli allo 0,17% che cos'è?


(LeFou!)

Qui di seguito: il primo dei due video sull'emissione monetaria ed il video sulla Banca d'Italia.


P.S. qualcuno in passato mi ha posto questa domanda: «e chi me lo dice che i bilanci dicono la verità?»
Innanzitutto, se non dicessero la verità, non ci sarebbe nessuna «truffa legalizzata» poiché ci troveremmo di fronte ad un falso in bilancio vero e proprio, senza virgolette e senza note a margine. Quindi, chi afferma che i bilanci non dicono la verità, sta accusando la Banca d'Italia (con tutte le altre banche centrali del pianeta) di falso.
Quando si accusa qualcuno di falso, va anche dimostrato dove sono i beni, i soldi, le ricchezze sottratte. Dove sono le prove, insomma. Se non servono prove per dimostrare che uno è un ladro, allora vale anche il principio per cui tu che leggi sei un ladro. L'ho deciso io, e non devo portare prove.
Infine, come già detto, tutti gli Stati un po' evoluti dal punto di vista economico hanno una Banca Centrale che emette moneta e guadagna per conto dello Stato con questo stesso meccanismo. Se ogni Banca Centrale rubasse, ad esempio, il totale dell'emissione monetaria, si tratterebbe solo in Europa di aumentare la moneta circolante di circa 900 miliardi* di euro ogni anno, una quantità spaventosa di moneta immessa nel circuito monetario che si assommerebbe anno dopo anno alla quantità precedente, e che alla lunga non potrebbe che portare ad un'inflazione pazzesca.
E poiché questa inflazione pazzesca non c'è, non c'è neanche la truffa.

(* In Europa circolano circa 900 miliardi di euro. Se ad ogni rientro del titolo ogni Banca Centrale intascasse il nominale per spenderlo, quel denaro tornerebbe in circolazione senza rientrare mai. Calcolo corretto grazie ad Hires by Signoraggio Informazione Corretta)

63 commenti:

  1. Bel post, LeFou.
    Chiarissimo anche per i non addetti.
    linko subito

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  2. La banca d'Italia è vero che è un istituto di diritto pubblico, ma non nel senso che è statale, bensì che soddisfa bisogni d'interesse generale (stampo di moneta in questo caso)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Organismo_di_diritto_pubblico
    Inoltre i maggiori azionisti eleggono un consiglio superiore che influenza il consiglio dei ministri sulla nomina del governatore della banca art 15 dello statuto.
    ART. 18
    Al Consiglio superiore spettano l’amministrazione generale nonché
    la vigilanza sull’andamento della gestione e il controllo interno
    della Banca.

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    1. Il consiglio superiore esprime solo un parere NON vincolante DOPO che il Presidente del Consiglio, di concerto con il ministro del tesoro ed il Presidente della Repubblica hanno GIA' deciso il nome.
      Bankitalia è un istituto di diritto pubblico e non è in alcun modo controllata dai privati.
      L'art.18 parla molto chiaramente del controllo INTERNO, distinto molto bene dalle attività esterne e pubbliche di bankitalia, che sono quelle rilevanti, e che per l'art.21 spettano completamente al Direttorio.

      Art. 21
      Il Direttorio è costituito dal Governatore, dal Direttore generale e da tre Vice direttori generali.
      Al Direttorio spetta la competenza ad assumere i provvedimenti aventi rilevanza esterna relativi all’esercizio delle funzioni pubbliche attribuite dalla legge alla Banca o al Governatore per il perseguimento delle finalità istituzionali, con esclusione delle decisioni rientranti nelle attribuzioni del SEBC.


      Quindi le "funzioni pubbliche attribuite dalla legge alla Banca o al Governatore per il perseguimento delle finalità istituzionali", ossia le operazioni che servono ad attuare la politica monetaria, fatte salve le decisioni rientranti nelle attribuzioni BCE, sono di competenza del Direttorio.
      Tra le funzioni pubbliche attribuite dalla legge rientrano ovviamente anche quelle attribuitele dall'art. 25.2 dello Statuto BCE, ossia quelle di vigilanza.

      Bisogna leggere tutto e non fermarsi a quello che più si accomoda a quello che si desidera capire.

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    2. Non mi pare che Berlusconi abbia sentito nessun Consiglio Superiore quando ha scelto il nome del nuovo Governatore della Banca d'Italia. Ci sono ennemila articoli di giornale dell'epoca che lo testimoniano, che raccontano anche che il Consiglio Superiore spostava continuamente la data dell'assemblea perché Berlusconi non riusciva a decidere il nome per accontentare tutti.

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    3. Scusate, ma la mia domanda è...la Banca d'Italia accantona quei soldi perchè? Quale è il "rischio" che deve coprire? E come vengono utilizzati quei soldi? Questo lo sapete?

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    4. Basta seguire le cronache finanziarie dell'Argentina e del Venezuela per capire a cosa servono quelle riserve monetarie e cosa succede quando finiscono.

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  3. Brace yourself the complottisti and grillini are coming :)

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  4. Hires hai ragione sul consiglio superiore e sul direttorio, tuttavia non riesco a trovare in che modo vengono scelti il direttore generale e i tre vice direttori generali che compongono appunto il direttorio.
    Se sapete qualcosa rispondete plz(con documenti annessi).

    LeFou! questa cosa di Berlusconi mi interessa xD potresti lincare qualche articolo?

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    1. http://www.repubblica.it/politica/2011/10/20/news/strappo_istituzionale-23526958/
      http://www.lettera43.it/economia/finanza/26996/bersani-su-bankitalia-situazione-incerta.htm
      Quest'ultimo articolo inizia con: «Tutto rinviato. Neppure il 28 settembre il Consiglio superiore di via Nazionale ha ricevuto, infatti, l'attesa lettera da Palazzo Chigi con l'indicazione del futuro governatore di Bankitalia.
      Così, la prossima riunione, l'ultima sotto la presidenza di Mario Draghi, è stata convocata per lunedì 24 ottobre.»

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    2. Next ti ho linkato prima un mio articolo dove è spiegato chiaramente e ci sono i rif. all'art. 17 dello Statuto di bankitalia e l'art.8 della legge 262 del 2005.

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  5. Complimenti per i video, sono molto chiari..sarà che son fresco di questi argomenti, avendo appena dato macroeconomia. Tuttavia mi rimane una perplessità, e te la pongo sperando che tu mi illumini: come può essere accettabile il concetto, che poi da il via al moltiplicatore monetario, che le persone depositino sempre e comunque tutti i loro redditi nel sistema bancario? perchè a me sembra che tutto il sistema si regga su questo infine, ma nella realtà non è così...la dimostrazione è il fatto che abbiamo dei soldi nel portafoglio...

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    1. Infatti non è così, non tutti riversano nel sistema bancario la propria liquidità. Alcuni la spendono, altri ci comprano titoli di varia natura.
      Sulla riserva frazionaria ed il meccanismo di "moltiplicazione monetaria" in particolare, ci ho fatto un video in due parti.

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    2. si.. si li ho visti, ma proprio non riesco a capire...a me pare insensato che nel bilancio dell'aggregato delle banche, passato un deposito in attività, una volta tolta la percentuale di riserva obbligatoria, ci si aspetti che tale attività (che se ne va sotto forma di prestito) ritorni sotto forma di ulteriore deposito. Poi visto che ho l'attenzione di una persona preparata, ti chiedo: se teoricamente il sistema funziona, qual'è l'inceppo reale? grazie

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    3. Infatti quell'esempio è solo da «laboratorio» ed è usato in modo truffaldino dai signoraggisti. In verità il prestito non ritorna in deposito nella stessa banca, ma in generale nel sistema bancario e solo parzialmente. Quello espresso nel video è un limite teorico. La realtà non funziona così: i prestiti sono usati per comprare roba e per investire nell'economia, così da creare crescita e lavoro.

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    4. stiglitz allora è un truffaldino, perchè il signoraggio lo spiega proprio con quell'esempio lì...mettendoti il dubbio! grazie per il chiarimento

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    5. I depositi sono passività per le banche, e attività per i titolari dei conti correnti. I soldi depositati invece sono attività per la banca, dato che diventano di sua proprietà. È bene tener distinti i due concetti, perchè altrimenti sembra che se fai un deposito arricchisci la banca, cosa che non è visto che si indebita verso di te. I prestiti invece sono attività per le banche, essendo dei crediti (e debiti per chi li contrae). Se si lasciano pezzi per strada si rimane con un'impressione distorta del sistema.

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  6. Domanda stupida: ma non si può usare la riserva per abbattere il debito pubblico?

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    1. La riserva è la liquidità dello Stato, serve per i pagamenti sia interni che internazionali. Inoltre, siccome abbiamo un sistema monetario unico, la riserva nazionale appartiene anche all'Eurosistema quindi non ne possiamo disporre a piacimento.
      Riferimenti:
      http://www.bancaditalia.it/sispaga/riserve
      http://www.bancaditalia.it/sispaga/riserve/nazionali

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  7. Il problema è alla fonte. Sostieni che i signoraggisti abbiano dato una definizione "cattivella", perchè suggerirebbe una tesi falsa.
    Poi dici che ogni stato "evoluto" ( o che si rispetti) ha il sistema del signoraggio bancario. Da queste prime affermazioni si evince che quella della emissione monetaria e dei meccanismi che la regolano non sono verit assolute, intangibili, ma solo meccanismi adottati da un certo momento in avanti. Se i cittadini, consapevolmente, vogliono scegliere un'altra strada, perchè devono avere un Signor-aggio che lo impedisce?

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    1. Certo che possono. Qualunque popolo può decidere di suicidarsi.
      Perché stampare moneta senza un titolo in controvalore e per pagarci il debito porta all'aumento incontrollato del circolante e quindi ad un aumento dell'inflazione.
      Se l'inflazione aumenta «solo» del 50% annuo, i primi a rimetterci non sono di certo i ricchi (che spostano milioni di euro di capitale in un nanosecondo) ma gli operai e gli impiegati a stipendio fisso. Non so te, ma personalmente non vorrei affamarli.
      Se invece si decide di coprire fino in fondo il debito con la stampa di moneta, si accenderebbe l'iperinflazione (prezzi che raddoppiano ogni mese o anche meno) e la moneta perderebbe ogni valore. E dovremmo utilizzare monete più solide, come ad esempio il Dollaro Americano (cosa che hanno dovuto fare in Ecuador e nello Zimbabwe proprio per l'eccesso di inflazione che ha reso la moneta locale inservibile). Non so te, ma personalmente non vorrei distruggere la moneta.

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  8. Secondo te, allora, l'Islanda ha deciso consapevolmente di suicidarsi, quando, dopo tre giorni di civile e democratica protesta, ha costretto il Primo ministro del governo, Geir Hilmar Haarde a dimettersi? E ancora: abbiamo noi scelto - consapevolmente e democraticamente - l'entrata nello SME prima, e nell'euro dopo? E ancora: non credi che uno Stato - la cui sovranità spetterebbe al popolo (art.1 costituzione) - possa emettere moneta in proprio (attraverso il ministero del tesoro e il Poligrafico dello Stato) senza intermediari e soprattutto senza applicazione del tasso di interesse, in quanto sarebbe assurdo che uno Stato si indebiti con se stesso? Tu sostieni che in questo modo si crea inflazione. E' vero. Il problema è stampare moneta senza una riserva aurea che ne garantisca la rarità. Ma oggigiorno le Banche centrali stampano moneta come vogliono. Tanto è vero che lo stesso Einaudi ebbe a dire che la "rarità dell'oro" è stata sostituita la saggezza del governatore della Banca Centrale.

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    1. Sull'Islanda ho pubblicato un video apposito: «Facciamo come l'Islanda: paghiamo il debito» http://www.youtube.com/watch?v=sEeDS_cj3j8
      Sullo SME come riguardo tutti gli altri trattati italiani, siamo in una democrazia indiretta creata appositamente per evitare che un gruppo di fascisti possa abbindolare la massa con discorsi populisti e prendere il comando distruggendo cento anni di civiltà.
      Sull'emissione monetaria e la banca centrale c'è una mia playlist di sette video.
      Riguardo la parità aurea, non c'è da oltre cento anni. Aggiornati.

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  9. Senza falsa modestia credo di essere la persona meno indicata per difendere il fascismo e, soprattutto, i fascisti. Ricordo, per inciso, che il PCI pur essendo sempre contro i nazionalismi, si espresse contro l'entrata dell'Italia nel Serpente monetario europeo, proprio perchè prevedeva quello che sarebbe accaduto oggi. Non esiste alcuno stato al mondo con una moneta unica, e 22 debiti sovrani, 22 ministeri del tesoro, ecc. Non mi pare di aver affermato che esiste ancora oggi la parità aurea. Anzi, al contrario, ho sottolineato come oggi il problema sia proprio la mancanza.

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    1. So chiamava «nazionalsocialismo» non per caso, tanto che anche partiti di estrema sinistra sostengono quelle tesi (oggettivamente false), avendo lo stesso obiettivo di sovvertire l'ordine democratico.
      A parte ciò, con la moneta l'attuale crisi non c'entra proprio niente. Questa è una crisi di fiducia sul debito sovrano di alcuni Stati (gli altri non hanno più crisi, pur se risentono della nostra indirettamente). Il debito l'avevamo prima dell'euro e l'abbiamo adesso con l'euro, perché il debito è l'accumulo nel tempo della differenza tra uscite ed entrate che è identica qualunque sia la moneta, ovvero l'unità di misura, che si utilizza.

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  10. Scusami, ma io sto dicendo un'altra cosa. Il debito pubblico in molti casi ed entro certi limiti( fra cui anche il nostro) è servito a far crescere il paese. Il welfare, i diritti, ecc.(nel nostro sistema) sono stati creati attraverso il debito pubblico. Detto questo nessun paese può essere uguale all'altro, ragion per cui anche in questo sistema ci vuole uno scudo contro le speculazioni finanziarie. Come spieghi la creazione di milioni di miliardi di titoli tossici? La nazionalizzazione delle Banche di cui parli anche nel video sull'islanda a cosa è servita?
    Sono d'accordo invece sul fatto che un ritorno alla Lira non estinguerebbe il problema poichè il meccanismo di emissione rimarrebbe identico.
    Ps. Devo ammettere che la tua storia dell'Islanda non la conoscevo. risponderò su youtube.

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    1. stai implicitamente affermando che lo stato si indebita con la banca centrale, non è vero, anzi lo stato guadagna dall'emissione, informati meglio... non è l'emissione che crea il debito, è il deficit che si accumula anno per anno, ovvero la differenza tra le entrate e le uscite. E' vero che in minima parte il debito sovrano aumenta il benessere generale; ma ci vuole anche una certa misura nelle cose, il troppo stroppia

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    2. Sto ripetendo semplicemente quello che sostengono anche alcuni esperti di economia(non estremisti): negli "anni '70" la Banca d'Italia condivise con il Ministero del Tesoro l'obiettivo di far crescere l'economia. Questa politica comportò un aumento del rapporto debito/Pil. Tuttavia, a ben vedere, l'aumento dei disavanzi primari cominciò a formarsi anche in seguito all'evolversi della spirale contestazionistica avutasi a ridosso del '68. Il giusto reclamo dei diritti contribuì non poco a questo innalzamento.

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  12. Finalmente hai nominato il "male assoluto":il «nazionalsocialismo», stigmatizzato come nazismo. Insomma si dimentica di dire che fu proprio il Nazionalsocialismo a risollevare la Germania dalla crisi. Nella repubblica di Weimar si stampò una quantità immensa di banconote per ripianare il debito pubblico causato dalla guerra e dalle richieste esose di risarcimento che i paesi vincitori avevano imposto alla Germania. A causa del suo grande indebitamento estero, la Germania non poteva nemmeno svalutare la moneta, la qual cosa avrebbe reso più competitive le sue esportazioni; ma, per converso, avrebbe aumentato il peso del debito. Non bisogna dimenticare inoltre che non fu tanto l'inflazione a richiedere l'intervento dell'uomo forte, quanto l'inusitata ed altissima disoccupazione! Si era verificato cioè ( ad un più alto livello) quello che anche si era registrato nel '29 in america.

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    1. Ma ti asconti quando parli? (o ti leggi quando scrivi?)
      1) la germania si risolleva attraverso opere pubbliche di riarmo massiccio, e attrverso lo sfruttamento e gli espropri agli ebrei (si lo so, i campi di concentramento non esistevano e hitler era un filantropo)
      2) non poteva svalutare la moneta???? andavano a far la spesa con le carriole idiota ignorante, la moneta NON VALEVA NULLA!!! cosa vuoi svalutare? la carta igenica?

      lefou caccia questo stronzo nazifascista.

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    2. Na, mi è utile. È l'ulteriore dimostrazione di quale tipo di ambientino sia il signoraggismo: poveri mentecatti perdenti ed infantili capaci solo di sognare il loro paparino monotesticolare e perdente. Mi fanno pena.

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    3. secondo me sono matematici che testano l'assioma della scimmia che batte a caso sulla tastiera all'infinito

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    4. In questo caso la scimmia batte sulla tastiera con la testa.

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    5. E come faceva a "riarmarsi" se nessuno gli dava i soldini?
      C'è persino qualche complottista che giura siano stati i Rotschild (ahaha)
      Scherzi a parte, sono rimasto molto deluso dal vostro comportamento razzista ed infamante. Il sottoscritto non ha insultato alcuno, a differenza vostra. Se ho detto qualcosa che non condividete o ritenete poco apprezzabile, illuminatemi col vostro ingegno ma siete pregati di non insultare.

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  13. Hai "ana-lizzato" per benino i signoraggisti!
    Bravo!

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  14. Prendimi pure in giro (d'altronde nascosti da un monitor viene tutto più facile). Io non scenderò al tuo livello e non risponderò alle provocazioni. A beneficio di tutti dirò solo questo: l'attuale crisi, spacciata come crisi dei "debiti sovrani", altro non è che una crisi sistemica creata ad arte dalla finanza privata, attraverso miliardi di titoli tossici. La gestione della crisi viene affidata a uomini di paglia che fanno pagare il conto ai popoli attraverso tutta una serie di misure capestro. All'origine di tutto vi è un sistema perverso che rende i popoli schiavi delle banche centrali.

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    1. "una crisi sistemica creata ad arte dalla finanza privata, attraverso miliardi di titoli tossici"
      Classica affermazione campata per aria che può dire solo chi non conosce l'economia.
      Osservazione 1: il danno dei titoli tossici è passato tanto che gli stati con debito affidabile stanno crescendo mentre quelli con debito inaffidabile stanno regredendo. Quindi l'ipotesi del nazistello con la fotina con la manina alzata a questo punto è smentita definitivamente. Finis.
      Osservazione 2: pour parler, secondo questa bislacca teoria, ci sarebbero persone e società che perdono miliardi di dollari rischiando il fallimento (come è accaduto per la LB tanto per fare un esempio) pur di creare una crisi. E a cosa porta la crisi? Ad un'economia stagnante e dunque alla perdita ulteriore di capitale (le aziende non rendono, quindi le azioni calano, quindi le opportunità di speculazione si riducono drasticamente). E cosa succederà? Quello che è sempre successo nella storia: si tornerà a crescere e coloro che hanno speculato si ritrovano con una perdita secca in portafoglio e le gengive sanguinanti per la tranvata che hanno preso.
      Vai a farti una passeggiata, e occhio ai temporali che il braccio teso attira i fulmini.

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  15. L'economia non è una scienza esatta, tanto è vero che esistono numerose scuole di pensiero assai diverse tra loro. Non si contano i pareri di illustri economisti che hanno sbagliato clamorosamente previsioni. Prendiamo la crisi del '29. Secondo Murray N.Rothbard (che non è un nazistello e nemmeno un signoraggista),in virtù del comportamento scellerato di alcuni "attori" (governatori della banche centrali e governance politica), documentati con estrema dovizia di particolari, si è arrivati a quella che tutti conoscono come la "grande Depressione". Questi "decision makaers" hanno artatamente ingannato gli operatori economici inducendoli ad esporsi economicamente (su attività economiche di lungo periodo in misura eccessiva), in modo tale che se non vi fosse stato inganno, non sarebbero arrivati a tanto. La teoria del ciclo economico della grande depressione si sostanzia brevemente in due fasi: in una prima fase vi è una politica monetaria espansiva e una seconda fase restrittiva. Ebbene, mentre nella fase del boom economico gli imprenditori fanno profitti, nella seconda fase a pagare son stati massimamente i poveracci: disoccupati e lavoratori. Ricordo che entrambe le scuole dominanti (monetaristi e Keynesiani) non hanno saputo fornire una spiegazione logica alla crisi del '29. Ne hannno dato prevalentemente una spiegazione macroeconomica che - tradotta in poche parole - significava che la crisi era "arrivata dal cielo". Così non fu. La crisi venne ingenerata da questi "attori", attraverso un intervento politico che ha distorto tecnicamente il sistema dei prezzi e soprattutto tecnicamente il sistema dei tassi di interesseimpedendo successivamente all'economia di riequilibrarsi. Questo mancato riequilibrio sfocerà nella seconda guerra mondiale. Altro che New Deal!
    Bye Bye
    Douglas

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    1. Non è una scienza esatta ma neanche si può dire tutto e il contrario di tutto.

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  16. Elenco qui 3 spunti da verificare:

    1) moltiplicatore dei depositi: io l'ho sempre letto ed interpretato nulla più che un semplice calcolo per spiegare l'importanza del credito, ovvero come questo aumenti la moneta "in senso lato" senza bisogno di stamparne materialmente nella quantità risultante. D'altronde che non rispecchi una situazione reale si potrebbe intuire pensando che esso prevede che tutti quelli che prendono denaro in prestito dalla banca lo facciano solo per... depositarlo interamente immediatamente dopo.


    2) qualcuno in passato mi ha posto questa domanda: «e chi me lo dice che i bilanci dicono la verità?»
    Innanzitutto, se non dicessero la verità, non ci sarebbe nessuna «truffa legalizzata» poiché ci troveremmo di fronte ad un falso in bilancio vero e proprio

    Mi pare che i signoraggisti affermino qualcosa di diverso; infatti, sarebbe già qualcosa di "positivo" se parlassero di falso in bilancio, reato previsto e contemplato nel nostro ordinamento. Per loro l'inghippo non è il bilancio fals(ificat)o (che, ripeto, accusa, tutta da provare, ma con un senso) bensì le norme di compilazione dello stesso ad essere errate, e la cui applicazione porta ad una falsa rappresentazione della realtà contabile. D'altronde una delle prime volte che ebbi a "dibattere" con un signoraggista, questo bello convinto parlava di "falso in bilancio delle banche" perché queste mettevano "i costi fra le attività" (!!). Sarebbe come i signoraggisti dicessero che l'Italia ha perso la finale degli Europei perché a Casillas per tutta la gara è stato permesso di toccare il pallone colle mani nella sua area senza che gli venisse mai fischiato rigore contro, e a chi ribattesse loro che "non è stato un arbitraggio venduto, lo prevede il regolamento", venisse risposto "il regolamento è sbagliato! d'altronde lo sport si chiama calcio, attività esercitata coi piedi!".

    3) più su, in risposta ad una domanda, è stato scritto che le riserve di utile sono delle liquidità. In realtà ciò non è vero: gli utili accantonati non sono somme di denaro rinchiuse in qualche cassetto pronte alla bisogna (così come gli utili stessi non sono l'incremento del denaro a disposizione).
    Facendo un esempio "ai limiti", ipotizzando assenza di imposte e quant'altro: io oggi 10 luglio 2012 ho 1000 euro con cui compro merce pagandola subito in contanti. Domani, 11 luglio, rivendo detta merce a 5000 euro, concedendo al mio cliente di pagarmi a maggio 2013. A fine esercizio 2012 ho un utile di 4000 euro, del quale decido di accantonarne il 5% (200 euro) a fondo riserva, anche se... non ho il becco di un quattrino in cassa!

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  17. 1) Moltiplicatore dei depositi
    Va anche bene ma moltiplica anche i crediti. Certo, quella descritta è una situazione irreale ma ho mostrato che anche nella sua non realtà quella situazione era interpretata comunque male. E volontariamente, perché per chi costruisce lo schema è normale contare tutte le colonne, e "dimenticarne" una si chiama "imbrogliare".

    2) Falso in bilancio
    Se segui i commenti ai video c'è anche chi afferma che i bilanci siano falsi, ed è l'obiezione ovvia per chi si trova davanti ad un bilancio che contrasta la sua tesi: siccome la tesi DEVE essere giusta, allora il bilancio DEVE essere sbagliato.
    Quello di cui parli è il discorso del mettere le banconote tra le passività, cosa che la BC deve fare (addirittura per statuto se non erro) e che farebbe chiunque emettesse un proprio titolo a fronte di un controvalore: metti il titolo in passivo ed il controvalore in attivo. L'altro soggetto metterà il titolo in attivo ed il controvalore in passivo. Altrimenti il bilancio non funziona.
    Invece per le monete metalliche non funziona così: si mettono in attivo e non c'è controvalore. Praticamente si verifica quello che propongono i signoraggisti, ma si fa per due ragioni:
    - la moneta metallica ha un valore nominale vicino a quello di fabbricazione, tanto che emettere monetine da 1, 2, 5, 10 e 20 centesimi significa rimetterci
    - le monete metalliche sono poche, quindi non c'è la tentazione di produrne a iosa per pagarci il debito
    Chi ha provato a coprire il debito con la stampa di banconote è finito al tappeto in pochi anni. I prossimi saranno gli Argentini, che stanno facendo ricomprare alla Banca Centrale il proprio debito.

    3) Sulla presenza effettiva o meno di riserva non so rispondere. Andrebbe chiesto a qualcuno che operi in Banca d'Italia ad esempio.

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    1. 1) sì, diciamo la stessa cosa a grandi linee.

      2) conosco il tema delle "banconote fra le passività", che fra l'altro conferma quanto ho esposto: per i signoraggisti sono errate le norme di compilazione del bilancio, e non il bilancio ad essere falsificato (se non indirettamente per l'applicazione di regole sbagliate).
      Ma il mio "ricordo personale" era diverso, e riguarda il fatto che qualcuno crede che proprio che i costi debbano andare fra le passività e i ricavi fra le attività, gridando al "falso in bilancio" quando sentono che alcune di queste voci stanno... dove devono stare. Analoghe urla di riprovazione quando sentono dell'utile immesso fra le passività e le perdite fra le attività. Per la serie: troppa fatica prima studiare la partita doppia e poi eventualmente studiare i bilanci. Più facile visionare i bilanci e gridare al complotto ogni volta che si riscontra qualcosa che non si capisce basandosi solo sul "senso comune" dato alle parole (da qui l'esempio di Casillas).

      3) Il mio spunto era più "generale"; in poche parole obiettavo che utili e riserve di utili non corrispondono a somme di denaro "materialmente accantonate", come da "esempio estremo" illustrato.

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  18. scusa se posto qua la mia domanda, ma mi sono perso tra le pagine del blog e non ritrovo piu la sezione giusta...ecco la mia domanda: ho letto le tue critiche sulla teoria economica portata da Barnard in italia, premetto che anche io non sono un fan di Barnard per molti motivi che non sto ad elencare,ma nel sito ufficiale della MMT ci sono articoli scritti da illustri economisti che insegnano in altrettante illustri universita' negli USA, nello specifico ci sono tradotte alcune pagine del libro scritto da Mosler dove spiega il funzionamento della moneta FIAT e come lo stato federale USA spende a deficit, spiega il meccanismo del debito pubblico e via dicendo...ora io posso anche credere che Barnard sia un po' , come dire, esaltato, ma questi economisti statunitensi sono dei ciarlatani ???? perche Mosler scrive quelle cose se non hanno una base reale? quindi anche tutte le teorie keynesiane sono fandonie? grazie in anticipo per la risposta

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    1. Non facciamo confusione, Keynes ed il cartalismo (MMT) non sono la stessa cosa. E lasciamo stare Barnard che spara cazzate mentendo volontariamente (come quando sostiene che l'80% del debito è in mano straniera, come se cambiasse qualcosa, mentre è circa il 40%).
      Rapidamente: quello che sostengo è che la MMT semplicemente non funziona e non può funzionare. È sbagliato dire che il debito non sia un problema, perché dovrebbero spiegarci come potremmo finanziarlo senza il mercato.
      E se il mercato non finanzia il debito, il debito non può che essere coperto dall'emissione monetaria. Ed ecco che si cade nel signoraggismo.
      E perché non funziona così? Perché il livello corretto di moneta attuale è di 150 miliardi in Italia contro 1500 miliardi di PIL. Se si emette più moneta aumenta l'inflazione. E se non copriamo il debito ed emettiamo 1500 miliardi di euro, l'inflazione ci travolge.
      Questo dicono i numeri.
      Certo, raccontare che «lo Stato deve chiedere al mercato ogni singolo centesimo che gli serve per comprare i cancellini delle scuole» fa effetto ma non ci sono alternative se non si vuole distruggere lo stesso sistema monetario.
      Poi c'è qualcun altro che sostiene che possa funzionare perché quella moneta in più, utilizzata per far girare l'economia, crea sviluppo che "mangia" l'inflazione in eccesso. Purtroppo è falso. La pretesa di avere un sistema efficiente al 100% che trasforma in sviluppo ogni euro stampato in eccesso. E non basta: se io sono in equilibrio con 1500 miliardi di PIL e 150 miliardi di moneta, se decuplico la moneta devo decuplicare il PIL. Qualcuno ci crede?

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    2. ok, Barnard spara un po troppe cazzate, ma la mia domanda era un altra....lasciamo da parte Barnard come hai detto tu e concetriamoci sugli economisti da lui chiamati al "famoso" summit sulla MMT....se ho ben capito , te sostieni che la MMT non funziona , quindi questi "professori" farebbero bene a cambiare lavoro? io non sono un economista , mi occupo di ben altro, ma mi piace confrontare le varie teorie economiche senza pregiudizi ...sia ben chiaro, non voglio difendere Mosler o gli altri suoi seguaci, ma lui spiega che i "conti" della BC non sono soldi che poi vanno in circolo, insomma se vai a leggere le loro motivazioni spiegano anche il perche non dovremmo aver paura della famosa inflazione.....mettimi nei mie panni, normalissimo cittadino che senza pregiudizi cerca di capire qualcosa sul futuro economico del suo paese e del mondo, e mi risulta impossibile perche ogni "fazione" spara a zero sull'altra e a volte senza diplomazia...seguo il tuoi interventi per smascherare i complotti ( ottimo lavoro ) e seguo anche altri blog ( moderati ) che invece parlano "male" del sistema attuale....ognuno porta discussioni logiche alla sua tesi, ma di contro parte spara a Zero sull'altro dicendo cose , che a mio modestissimo parere non corrispondono a verita', cioe mi spiego meglio...a me sembra che TUTTI MENTONO e che la verita' sia ben lontana da ambedue le parti...e questo mi dispiace moltissimo, cosi la gente si stanca delle autorita' e si stanca anche della cosidetta "opposizione", risultato? beh questo si vede benissimo e sfido chiunque a dimostrare il contrario, VUOTO ALLE URNE, astesionismo quasi al 50%....solo questo dovrebbe far riflettere ambedue le parti....

      cmq grazie della veloce risposta e grazie anche per i post informativi che fai.....ma ritorniamo alla domanda iniziale: gli economisti della MMT sono dei ciarlatani ? o sono persone che hanno una diversa idea su come dovrebbe funzionare l'economia? io questo vorrei capire

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    3. "Ciarlatano" non direi, presupporrebbe l'intenzione di mentire e non credo che un economista possa arrivare a tanto né ho le competenze per poter giudicare l'intero percorso di un economista. "Ciarlatani" possono essere definiti Barnard ed Auriti, perché economisti non sono.
      Inoltre qui non si parla di alcuna "autorità", si parla solo di dati di fatto a prescindere da chi enuncia certe affermazioni.
      Secondo la mia opinione, affermare che gli effetti dell'emissione di moneta oltre gli attuali limiti possa essere assorbita dall'aumento del PIL o da qualunque altro meccanismo è semplicemente falso. Non è mai successo, non succede e non succederà.
      La stampa della moneta non crea neanche un bullone.
      Io sono dell'idea di utilizzare un pugno di isole dell'Oceania per l'applicazione di quelle teorie economiche bizzarre (come il signoraggismo e la MMT). Vediamo che succede: se riescono a creare ricchezza con quelle tecniche monetarie buon per tutti: avremo risolto tutti i problemi economici (inclusa la fame nel mondo) grazie a quei geni. Se invece dopo un anno li ritroviamo a mangiare banconote, potremo smetterla di occuparci di queste favolette.

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  19. ok, ho capito il tuo punto di vista e ti ringrazio della spiegazione....

    quindi la soluzione e' non creare piu' moneta al netto? ma anche cosi, mi permetto un critica anche se non ho le conoscenza adeguate) a rigor di logica , se non si produce piu ricchezza al netto vuol dire che si "gioca " solamente con quella gia' esistente. in un sistema dove non si crea piu ricchezza al netto , l'arricchimento di una parte significa l'impoverimento dell'altra, come giocare al MONOPOLI....i gestori dei Fondi monetari si mettono al posto dello stato e decidono loro per le persone, questo mi sembra che stia gia' avvenendo....il pericolo grosso e' che ( secondo me , e non solo) che il Libero Mercato , se lasciato troppo LIBERO fara' veramente questo....per Assioma , il mercato vede solo il RICAVO e se ne frega della democrazia, basta vedere quello che fanno le multinazionali......insomma non si potrebbe trovare una via di mezzo??? correggimi se sbaglio, ma io so che la FED , la bcgiapponese e quella Uk fungono da acquirenti dei BOT come ultima soluzione, e cosi facendo limitano i tassi di interessi degli speculatori internazionali, insomma usare la macchinetta dei soldi solo per emergenze e per frenare gli avvoltoi...sarebbe possibile una cosa cosi? io da ignorante in materia preferirei una inflazione a due cifre al posto della disoccupazione di massa, ma sicuramente sbaglio

    di una cosa sono sicuro , quello che ho scritto sopra, se si lascia troppa liberta' ai mercati ci si ritrova nelle loro mani in tutto e per tutto, e questo non mi piace, e penso che non piaccia manco a te.....grazie delle risposte che mi dai, piano piano mi sto facendo un quadro nella mia mente

    buona serata

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    1. La creazione della moneta (emissione) è regolata dalle Banche Centrali. La BCE ha come compito il mantenimento dell'inflazione al 2% nel lungo periodo, dimostrazione che l'emissione (o la non-emissione) monetaria ha come conseguenza l'inflazione (o il suo calo).
      Non è che la moneta dev'essere la stessa. La quantità emessa di euro è aumentata nel tempo, come accade per qualunque moneta. Aumenta il PIL, aumentano gli aggregati monetari, quindi aumenta la necessità di moneta e quindi viene emessa.
      A parte i discorsi che non mi competono, la FED, la Bank of Japan e la Bank of England (ma anche quella danese e di tanti altri paesi) possono acquistare dal mercato primario. Possono, non è che lo fanno sicuramente. Ne acquistano una piccola parte (circa il 10%) per raffreddarne le quotazioni. Ma non significa stampare soldi ed accreditarseli.
      Se non lo facessero, accetterebbero titoli privati i cui interessi girerebbero agli Stati che quindi ci guadagnerebbero. È la stessa cosa, sostanzialmente. La differenza è che l'acquisto in prima asta dei titoli fanno calare di un poco la quotazione.
      Può servire nel breve periodo per minacciare la speculazione, ma non è una soluzione efficace. E soprattutto non è quello che credono in molti: nessuna BC del mondo può comprare tutto il debito di un paese... a meno che non sia un debito irrisorio ma in quel caso gli interessi sarebbero così bassi che non sarebbe neanche conveniente.

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  20. ok, io dicevo questo , forse l'ho solo spiegato male......e perche la BCE non fa questo per raffreddare il benedetto SPRED?

    un altra domanda poi ti lascio in pace, promesso XD

    spesso si parla del debito enorme che ha il Giappone, il piu grande debito del mondo si dice, allora perche riesce a piazzare i suoi Titoli al di sotto del 1% o giu di li? perche non viene attaccato come si viene attacati noi?
    cosa ha di differente il sol levante?

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    1. (Spread) Perché comprare titoli di UNO Stato nel mercato primario significa prestargli denaro, e la BCE non può farlo. È vietato dal Trattato di Maastricht e statuto SEBC.
      Riguardo il Giappone, la sua BC possiede il 10% dei titoli (non il 100%). La differenza è che nessuno dubita della capacità (e della parola) giapponese di ripagare il debito.

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    2. "È vietato dal Trattato di Maastricht e statuto SEBC." e secondo te e' giusto??? cioe' , non prestare soldi neanche in casi di vera necessita'...

      ok, sul Giappone, quindi qualcuno "decide" che uno stato come il giappone , indebitato piu del doppio della Grecia, sia piu credibile....che logica e' questa? secondo me c'e' un altra spiegazione, UN COMPLOTTO ( scherzo dai )

      bah sara' pure cosi, ma mi sembra contro ogni logica sensata, il sistema non puo' reggere a lungo secondo me......si rischia davvero in italia il defoult?

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    3. (default) Che la BCE non possa prestare soldi e/o comprare titoli direttamente da uno Stato dell'area Euro è normale, dato che non ha un unico Stato di riferimento ed i debiti sono tutti separati. Se e quando i debiti saranno uniti (e quindi avremo un unico Ministero del Tesoro Europeo come per gli USA) e/o tutti gli Stati concorderanno un criterio oggettivo per stabilire d'ora in avanti come e quando poterlo fare, allora si potrà fare. Se ognuno pretende di fare come gli pare, potrà continuare a farlo ma non con i soldi degli altri.

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    4. ihihih sto sbagliando tutte le parole tecniche XD


      rimango ancora perplesso, allora si doveva fare prima gli stati uniti d'europa , poi l'euro, insomma che senso ha fare le cose separate, e per di piu' , prima l'euro e poi ( chissa poi ) l'unione vera e propria??

      tutto questo non ha senso, rimango della mia idea, non ci raccontano tutta la verita', a qualcuno fa comodo che le cose sia andate cosi, siamo forse un esperimento di economia???? da nessuna parte del mondo esiste una realta' come l'UE....siamo cavie??

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    5. Non si fa un esperimento con un mercato pari a quello degli USA. Semplicemente, tanti Stati con tante teste e tanti interessi di parte non si mettono d'accordo senza guerre. Negli USA ci sono volute guerre civili per unire gli stati, qui lo stiamo facendo in tempo di pace.
      Poi ci sono gli incontentabili, che quando gli si dice di fare l'unione monetaria vogliono quella politica, e quando gli si propone quella politica dicono che serve per espropriarci della sovranità nazionale...

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    6. speriamo bene............ti vedo ottimista....io lo sono meno....ma va bene lo stesso......

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    7. L'impatto della crisi economica, volendo, è paragonabile a quello di una guerra.
      Difatti, in parte, lo spirito d'unione politica europea s'è fortificato nuovamente. Ma non è certo lo spirito originario del CPE del 1953.

      Chissà che sarebbe successo se l'Assemblea nazionale francese avesse ratificato il trattato CED, all'epoca .

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  21. Innanzitutto complimenti per i video, di una chiarezza eccezionale! Da tempo cercavo di capire la questione del signoraggio, ora guardano il tuo video mi sono rimasti un paio di dubbi:

    riprendendo l'esempio
    1) i 3 auro che lo stato paga come interesse in cambio della banconota da 100, da dove provengono? Immagino da un ulteriore prestito, ma in questo modo lo stato non si indebita indefinitamente con la banca centrale per 2 euro ogni 100? (uno ritorna come imposta)

    2)al minuto 10:14 spighi come alla fine del ciclo la banca centrale, che ha creato fisicamente la banconota da 100 euro, la riceve indietro e la utilizza par pareggiare il passivo creato assieme alla banconota nel "deposito infinito". Il dubbio è questo: in concreto la banca centrale sosterrà il costo di produzione della banconota (1 euro) che si ripagherà con la sua quota di interesse sulla banconota emessa. Ma quando quella banconota torna alla banca centrale, che fine fa? Viene fisicamente distrutta? Chi controlla e garantisce questo?

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    1. Grazie dei complimenti.

      1) Non ci sono solo quei 100 euro in circolazione, e come ho detto lo Stato non deve indebitarsi per far emettere moneta. I titoli con i quali si emette moneta sono anche (e soprattutto) privati.

      2) Se la banconota è ancora utilizzabile, viene riusata per una nuova emissione. Altrimenti viene distrutta. Il tutto viene garantito dal bilancio tra emissione, fornitura di banconote, e conteggio delle banconote distrutte.

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  22. 1) L'epiteto "complottista" è un efficace metodo per estirpare qualsiasi opposizione al sistema. Perchè opporsi allo status quo è rivoluzionario, diabolico, complottista, comunista,anarchico e chi più ne ha più ne metta. D'accordo che su Internet gira una disinformazione preoccupante. Resta il fatto che: la lira è sempre stata di proprietà della Banca D'Italia. Come dici tu la Banca Centrale stampa moneta : presta a banche commerciali che a loro volta acquistano titoli di debito pubblico, investe in titoli obbligazionari privati, concede mutui, sconti ecc...A prescindere che la Banca D'iTalia è un istituto di diritto pubblico e che quindi svolge anche funzioni di tesoreria (Tesoro+Riserve nazionali) per lo Stato (oltre a una serie di funzioni pubbliche a livello amministrativo), gli utili dove li prende? Dagli alberi? No, prestando o investendo come dici tu. Dire che questo è un sistema del debito è un'asserzione, non è un urlo complottista: se le banche centrali stampano e prestano, i loro contraenti (b.commerciali, privati) poi acquistano altri titoli ecc.., pagano le tasse con cui lo Stato ottempererà ai suoi debiti da titoli...Tutti questi interessi dove sono materialmente, dove li prendiamo i soldi per pagarli? Le risposte che vengono date sono due: "si crea sul mercato", " si prendono da altri paesi". Peccato che il mercato non crea moneta, al massimo crea valore, ma se sul mercato gira X moneta e il valore domani sarà X+1 , quell'uno il mercato non può crearlo "monetariamente". E' un sistema del debito, qualcuno da qualche parte non riuscirà necessariamente a ottemperare a quanto contratto: c'est la vie! E poi dagli altri paesi è un discorso ancora più astratto di quello fatto dai "complottisti": gli altri paesi chi? se ovunque funziona così il problema non è risolto. Allora si può dire "bé magari prendendo ricchezza da altri paesi con altri sistemi": e chi ? I bolscimani? E anche se fosse si creerebbe inflazione, un riadeguamento di valore dei titoli nel lungo periodo.
    2) E' assolutamente FALSO che il Direttorio è di nomina "sostanzialmente pubblica": con tutto rispetto, non mi pare che Lei stia facendo l'informazione di cui vaticina l'importanza. Il Direttorio è composto dal Direttore e dai Vicedirettori : questi sono nominati SU PROPOSTA de Governatore DAL Consiglio Superiore, a sua volta eletto dall'assemblea dei partecipanti. Questo non si chiama poterei dei privati? Comunque tutto il resto che hai detto sulla natura "pubblicistica" di Bankitalia è vero. Resta il fatto però che il Governatore dal 1992 è slegato dall'operare in concerto con il Ministro del Tesoro ; dal 1998 la Banca D'Italia si sgancia completamente dal Governo Italiano convergendo nel SEBC ; dal 2005 poi viene eliminata l'ultima disposizione dallo Statuto che prevedeva l'obbligo di presenza pubblica maggioritaria : mai rispettata dal dopoguerra. In definitiva Bankitalia non subisce più nessuna ingerenza da parte del Governo. L'unica è la nomina del Governatore con DPR : ma , come detto prima, egli non è più vincolato al Ministero del Tesoro. A questo aggiungiamo la recentissima ricapitalizzazione a 4,5 miliardi netti del capitale azionario susseguente alla sua rivalutazione, combinato a un tetto azionario max del 3% di azioni da parte di ciascun azionista --> vediamo chi indovina chi saranno gli acquirenti.

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    1. 1) La Lira era proprietà della Banca d'Italia e l'Euro dell'Eurosistema. Questo è stato confermato anche da interrogazioni specifiche sull'argomento da parte di deputati del Parlamento Europeo.
      Gli utili della Banca d'Italia (che emette moneta in quanto parte dell'Eurosistema in quanto la BCE non effettua operazioni di cassa) vengono girati allo Stato tranne il 20% che va alla riserva (dello Stato), un eventuale altro 20% in riserva straordinaria (dello Stato) ed una piccola fetta (come mostro nell'articolo) girato ai detentori delle quote. Quindi è matematico che l'emissione monetaria non solo non crea debito, ma crea un utile del quale gode lo Stato.
      2) Tutte le nomine del direttorio sono decise dal Governatore. Il Consiglio Superiore ratifica e basta.
      3) Il fatto che dal 1981 (non 1992 che è l'anno delle privatizzazioni degli istituti di credito statali) la Banca d'Italia sia indipendente, come tutte le banche centrali dei paesi civili e democratici, rende le OPERAZIONI della banca indipendenti dal Governo, che però legifera (come ha fatto recentemente). In pratica, la banca centrale opera nel rispetto delle leggi stabilite dalla politica, secondo linee generali politiche, ma non può obbedire alle esigenze governative (la rielezione) trascurando l'esigenza collettiva istituzionale (emissione monetaria corretta e sorveglianza bancaria).
      Riguardo la ricapitalizzazione/rivalutazione, va a 7,5 miliardi (non 4,5) e sulla questione ho scritto un post specifico più un video live.

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  23. Quello che sostiene si basa su semplificazioni... per dirne una
    non è vero che a un aumento di offerta monetaria corrisponde un aumento dei prezzi.
    Vale solo sotto ipotesi specifiche. Quindi tale assunzione non dimostra nulla!
    La problematica di una finanza di plastica rispetto a un economia reale è un problema serio!

    cmq è apprezzabile la semplicità con cui spiega alcuni meccanismi! davvero bravo complimenti.

    non mi trovo d'accorso su molte conclusioni sopratutto sull'euro e su alcune politiche molto controverse.
    le sue conclusioni ignorano i reali meccanismi della politica e gli intrecci tra interessi e politica e sull'utilizzo del denaro non come strumento per l'economia ma quale strumento speculativo.
    e in tale ottica reale e concreta bisogna rivedere alcune scelte anche la permanenza nell'euro almeno cosi come è oggi! il discorso è lungo e complesso e prima voglio approfondire le tematiche che ha descritto.

    Sulla banca d'italia ho le idee davvero poco chiare la situazione azionaria mi lascia qualche perplessità mi domando come mai la maggioranza delle azioni è finita in banche private quando il regolamento della banca d'italia espressamente prevedeva che doveva rimanere allo stato forse si è distratto qualcuno? comunque sembra che a posteriori....hanno modificato il regolamento nel 2006
    e come mai ...una legge che prevedeva che tali quote tornassero allo stato. entro tre anni .....nel 2005 è stata ignorata?

    per cortesia ..dove si trova il suo articolo sulla ricapitalizzazione della banca d'italia!?

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    1. La quantità di moneta emessa determina l'inflazione a parità di altre condizioni. Ovviamente deprimendo l'economia (come accade ora) si può abbassare l'inflazione (i commercianti limano i propri guadagni pur di realizzare), e quando l'economia si ravviva l'inflazione tende ad aumentare (i commercianti approfittano del benessere per aumentare i prezzi e stare meglio anche loro). Potrei quindi replicare che chi è per l'emissione incontrollata della moneta vuole controbilanciarla deprimendo l'economia, ma non lo farò. Il mio è un ragionamento generale che tiene conto solo del fattore monetario. Le fluttuazioni degli altri parametri economici non cambiano la sostanza della cosa. A volte ci si può guadagnare, a volte ci si può perdere, ma passare ad un'emissione «in attivo» permanente per fare cassa significa affrontare prima o poi (più prima che poi) l'iperinflazione.
      Riguardo la Banca d'Italia, è scorretto parlare di «situazione azionaria». Sono quote di capitale, non danno poteri decisionali su politica monetaria e sorveglianza, non danno diritti di ripartizione proporzionale degli utili (chi ha l'1% delle quote non guadagna l'1% dell'utile) e sono senza mercato, perché il loro possesso è regolato dalla stessa Banca d'Italia, tanto che il recente decreto volgarmente conosciuto come «IMU-Bankitalia» ha forzato la cessione (alla stessa Banca d'Italia, tra l'altro) delle quote per i soggetti che ne detenevano una percentuale eccessiva.
      Lei dice che «la maggioranza delle azioni [quote, ndr] è finita in banche private», ma non è corretto. Le quote sono sempre state nelle mani sostanzialmente degli stessi soggetti. È vero che una legge del 2006 (mi pare) prevedeva la cessione delle quote a soggetti di diritto pubblico, ma non essendo stati emanati regolamenti alla fine è rimasto tutto come prima. Meglio, direi, anche perché lo stesso Ministro ha nel frattempo obbligato le Banche stesse a rivalutare nei propri bilanci le quote capitale della Banca d'Italia in loro possesso, per cui avrebbero dovuto essere compensate con molti più soldi rispetto al nominale, fermo dal 1936.
      L'articolo (il primo) sulla rivalutazione delle quote è qui: http://lefoureloaded.blogspot.it/2014/01/le-nuove-balle-sulla-banca-ditalia.html

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