Andrea Tarquini, per La Repubblica, firma un articolo molto duro nella sezione "salute" dal titolo inequivocabile ed allarmante:
Grecia, strage degli innocenti: +43% di mortalità infantile dopo i tagli alla sanità
L'articolo sulla mortalità infantile in Grecia |
Il giornalista, dinanzi a questa terribile notizia, ci va giù a testa bassa: la mortalità è aumentata «a seguito dei brutali tagli sulla spesa pubblica», spietata terapia, Angela Merkel, FMI, spese militari, e visto che ci siamo ci infila anche la bufala dell'Islanda che sta meglio perché non ha pagato il debito. La morale è che sono tutti brutti e cattivi perché fanno morire i bambini.
Andiamo a verificare: la fonte è questo breve articolo di The Lancet, dove appunto si analizzano le cifre delle varie mortalità: infantile (meno di dodici mesi), dei bambini (da uno a cinque anni), dei nati morti, e delle madri morte durante il parto. C'è una tabella allegata che riporta i dati esatti presi in considerazione dallo studio.
Ecco le cifre della prima e sesta colonna: i numero assoluto di bambini morti ed il numero di bambini morti ogni 1.000 nascite
Anno | #morti | mortalitàCi sono delle oscillazioni, ma non sembra quella che viene definita nel titolo biblico come una «strage degli innocenti». Anche tutti gli altri numeri e grafici indicano che sostanzialmente la situazione non è molto cambiata rispetto a prima.
2003 | 420 | 4,02
2004 | 429 | 4,06
2005 | 409 | 3,80
2006 | 415 | 3,70
2007 | 397 | 3,55
2008 | 314 | 2,65
2009 | 371 | 3,15
2010 | 436 | 3,80
2011 | 357 | 3,35
2012 | 293 | 2,92
Inoltre l'articolo si conclude esplicitamente con la frase «although infant and child mortality decreased after 2010 [...]» (traduzione: sebbene la mortalità infantile sia diminuita dopo il 2010...).
Ma allora da dove viene quel 43%?
Provo a dare una spiegazione.
Il giornalista, invece di leggere l'articolo, potrebbe aver preso solo i dati della prima colonna (che non esprime la mortalità, che è il rapporto tra morti e nati ma il numero di morti in assoluto), e solo quelli del 2003 e del 2012 (il primo e l'ultimo) rapportandoli tra di loro. Ha così ottenuto 420/293 = 1,43, ovvero:
420 = 293 + 43%
Il calcolo è assolutamente corretto, ma non dice che nel 2012 sono morti il 43% di bambini in più rispetto al 2003.
Dice il contrario: che i bambini morti nel 2003
erano il 43% in più di quelli del 2012!
Un'altra spiegazione può essere trovata nella colonna della "vera" mortalità. Prendendo solo i dati del 2008 e del 2010 e rapportandoli tra loro, otteniamo 3,80/2,65 = 1,43, ovvero:3,80 = 2,65 + 43%
Estratto dal grafico. Fonte: http://www.childmortality.org/index.php?r=site/graph#ID=GRC_Greece |
Chi ha a cuore la sorte dei bambini greci sarà moderatamente soddisfatto nel sapere che (nonostante tutto) nel 2012 è stato raggiunto un tasso di mortalità infantile basso seppure sia leggermente superiore a quello italiano (ma questo avviene da sempre come mostra questo altro grafico comparativo tratto dalla stessa fonte: http://www.childmortality.org/index.php?r=site/compare - poi selezionate a sinistra i dati da confrontare ed i paesi)
Complimenti vivissimi al giornalista ed a Repubblica per la qualità dell'informazione. Your logical fallacy is: the Texas sharpshooter (alias: cherry pick): si pescano i dati che confortano la propria tesi escludendo tutti gli altri.
Si ringrazia la segnalazione del lettore Sergus Sergus.
UPDATE 25/02/2014: corrette le didascalie ed aggiunto il cherry-pick sulla colonna della mortalità, come ipotizzato da http://www.leoniblog.it/2014/02/24/la-troika-e-la-strage-degli-innocenti/ (grazie a Enrico Suillo Mereu per la segnalazione).
(LeFou!)
qui dice altra cosa http://www.leoniblog.it/2014/02/24/la-troika-e-la-strage-degli-innocenti/
RispondiEliminaHo integrato l'articolo anche con il suo riferimento.
EliminaGuarda che hai preso la colonna sbagliata della tabella: quelli sono numeri assoluti, non per 1000 abitanti... Altrimenti se ne dedurrebbe che in Grecia, solo nel primo anno, muore quasi un bambino ogni due... e tutti gli altri (anzi, di più) muoiono subito dopo!
RispondiEliminaLa colonna è quella giusta: "Infant mortality, child mortality, and stillbirth rate are expressed per 1000 livebirths", l'errore (che è OVVIO) è di chi ha compilato la tabella non di chi l'ha analizzata correttamente; inoltre, a prescindere dall'ordine di grandezza dei dati riportati, il rapporto tra gli stessi non cambia e stimare un'aumento del +43% è comunque impossibile.
EliminaPersonalmente se avessi voluto dare un bel titolo caldo basato su questa tabella farlocca avrei optato per: "Grecia: strage di innocenti. 1 bimbo su 3 muore prima di compiere un anno." - ovviamente impossibile - ergo si è preferito "stimare" ad minchiam il suddetto aumento di mortalità infantile.
No, mi dispiace, non è affatto così. La tabella, se la si legge TUTTA, e non fermandosi, come fanno i complottisti, al primo dato che fa comodo, dice molto chiaramente che, per esempio nel 2003, in Grecia:
Elimina- sono morti 420 bambini di meno di un anno;
- ne sono morti 494 di meno di 5 anni;
- 504 bambini sono nati morti;
- Una donna è morta di parto
- a fronte di 104420 nati vivi.
il che dà una mortalità infantile di 4,02 bambini ogni 1000 nati vivi, una mortalità nei primi cinque anni di 4,73 bambini ogni 1000 nati vivi, un numero di nati morti pari a 4,83 ogni 1000 nati vivi, e una mortalità da parto di un decesso ogni 100000 nati vivi.
Comunque, così corretto l'articolo va bene: era la versione di stamattina che non funzionava.
Io ho dei dubbi sulla tabella di the Lancet... 293 o 420 babini morti su 1000 nati vivi mi sembrano dei numeri ELEVATISSIMI... altr fonti (e.g. C.I.A. FactBook o WHO http://www.who.int/gho/countries/grc.pdf?ua=1) riportano valori cento volte più bassi, quindi credo si tratti di 293/100.000.
RispondiEliminaErano numeri assoluti, ho corretto ed integrato l'articolo.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNon si fa in tempo a cercare di smentire una notizia atroce sullo stato della Sanità greca in seguito ai tagli imposti dalla Troika, che subito ne salta fuori un altra: http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=19800
RispondiEliminaE la sapevate questa? --> http://petrolio.blogosfere.it/2013/01/crisi-grecia-atene-sotto-una-nube-di-fumo-di-legna-e-non-solo.html
Sintesi: siccome a causa di tagli, disoccupazione ed aumento delle tasse (+40% sul Gasolio) i Greci (nello specifico gli abitanti della capitale) non possono più permettersi il gasolio (e nemmeno l'elettricità), allora sono dovuti tornare ai camini a legna, col risultato di auto-intossicarsi (da altra fonte, che al momento non sono in grado di recuperare, si registrava un aumento vertiginoso dei tumori al polmone).
E siccome manco la legna possono permettersi, vanno ad abbattere alberi nei giardini pubblici.
Volete un link "autorevole"? Eccolo --> http://www.theguardian.com/world/2012/nov/28/greeks-forests-fuel-winter-nears
Hai voglia a cercare di sminuire tutte queste notizie!
Che peraltro qui in Italia già arrivano col contagocce, visto che il mainstream fa di tutto per attutire le notizie tragiche della crisi grecia, sia mai che agli italiani venga il sospetto che a loro sia riservato lo stesso destino.
Eh, ma la Grecia nell'ultimo decennio aveva speso troppo, ora si meritano di morire ammazzati da quei fannulloni corrotti che sono. E noi pure.
420 bambini morti ogni 1000?
RispondiEliminaProbabilmente il Lancet ha conteggiato anche la Sparta dell'età classica ;)
Ho corretto la dicitura. Sono numeri assoluti, la mortalità è un'altra colonna.
EliminaIl rapporto di ‘The Lancet’ a cui si riferisce l'articolo e’ questo: http://www.enetenglish.gr/resources/article-files/piis0140673613622916.pdf
RispondiEliminanel quale alle pagine 750 e 751 si legge:
Greece’s austerity measures have also affected child health, because of reduced family incomes and unemployment of parents. The proportion of children at risk of poverty has increased from 28•2% in 2007 to 30•4% in 2011, and a growing number receive inadequate nutrition. A 2012 UN report emphasized that “the right to health and access to health services is not respected for all children [in Greece]”. The latest available data suggest a 19% increase in the number of low-birthweight babies between 2008 and 2010. Researchers from the Greek National School of Public Health reported a 21% rise in stillbirths between 2008 and 2011, which they attributed to reduced access to prenatal health services for pregnant women. THE LONG-TERM FALL IN INFANT MORTALITY HAS REVERSED, RISING BY 43% BETWEEN 2008 AND 2010, with increases in both neonatal and post-neonatal deaths. Neonatal deaths suggest barriers in access to timely and eff ective care in pregnancy and early life, whereas postneonatal deaths point to worsening of socioeconomic circumstances. In summary, although the adverse economic effects of austerity were miscalculated, the social costs were ignored, with harmful eff ects on the people of Greece.
Quella è la versione completa dell'articolo, ed in quel passaggio prende appunto in esame solo tre anni dell'intera serie (lo dice anche: 2008-2010). L'anno seguente la situazione migliora.
EliminaL'articoletto lo dice chiaramente, spiegando appunto il concetto affinché non venga involontariamente (o volontariamente) male interpretato dal pubblico (come infatti è successo):
«Infant mortality rate and child mortality rate did not differ between the precrisis and crisis periods [...]. In the first 2 years of the crisis (2009—10), infant mortality rate and child mortality rate gradually increased, and after 2010 they started to decline again».